Cerca nel blog

domenica 31 maggio 2009

la ruota di scorta


IN CANADA FILMATO UN VELIVOLO ALIENO

L'evento risale al 29 Giugno 2008 ma solo pochi giorni fa il video è stato esposto su You Tube e sta facendo il giro del mondo. Il fatto è accaduto nella Columbia Britannica (Canada), esattamente a Oakbay nei pressi della città di Vittoria, dove moltissime persone hanno dapprima avvistato il misterioso oggetto e poi alcuni ragazzi con le videocamere lo hanno ripreso.

Vi proponiamo di seguito i fermo immagine e l'eccezionale video girato da alcuni ragazzi molto eccitati e quasi ubriachi, che avvistando inizialmente l'oggetto non identificato sulla baia di OaKBay, si accorgno che l'UFO si inizia ad avvicinare e lo riescono a riprendere, riuscendo con la telecamera ad osservare i dettagli reali di un UFO o Nave Aliena mai vista prima. Molti hanno avanzato l'ipotesi che si possa trattare di un pallone ma è stato escluso immediatamente. I palloni sonda non possiedono peculiarità simili all'oggetto avvistato. Vediamo le foto e il video.

GUARDA IL VIDEO

fonti: abovetopsecret - segnidalcielo

http://www.segnidalcielo.it/filmato_velivolo_alieno_canada.html

Messaggi tra Cielo e Terra


Segnalato da Tilopa

Di solito gli avvistamenti iniziano a giugno, e proseguono sino a settembre. E’ cosi’ da molti anni, ci sono antiche testimonianze, addirittura dall’ 800 d.c., che parlano di questo tipo di avvenimenti.

Dagli anni ‘70 in poi, esplode il fenomeno, soprattutto nell’ Inghilterra del sud, la patria dei Crop Circles, con i suoi luoghi antichi, e con una frequenza sempre maggiore sino al 1991, quando si puo’ iniziare a descriverli come veri e propri pittogrammi.

I disegni sono sempre piu’ complessi, particolareggiati, questo che vedete nell’ immagine rappresenta l’ Albero della Vita ebraico, con le dieci sephirot. Ci sono poi altri Crop Circles con richiami precisi al calendario Maya, alla Croce di Cristo, al simbolo Yin e Yang. C’è chi dice si tratti di una presa in giro di allegri burloni. In rete si possono vedere video con le dimostrazioni di come si puo’ fare per ottenere cerchi nel grano, organizzando un gruppo di persone di buona volonta’.

Il problema sta’ nel fatto che i cerchi appaiono di notte, spesso in poche ore, e a volte in una notte nella stessa zona ne appaiono piu’ di uno. E sono grandi, anche 300 metri. E perfetti. E non ci sono tracce di passaggio di esseri umani nell’ area.
Per non parlare poi del fatto che le piante vengono piegate senza romperle, e che in seguito danno una resa maggiore di quelle non toccate dal fenomeno. Il video che accompagna questo post è un documento eccezionale, non solo perche’ vedrete, in attesa dei cerchi del 2009, quelli fantastici dell’ anno scorso e i piu’ belli degli anni precedenti.

Ma sopratutto perche’ nel frame 6,50 vedrete una sequenza di immagini in cui due globi luminosi volteggiando sopra un campo creeranno sotto i vostri occhi un pittogramma incredibile. L’ autenticita’ del video è gia’ stata piu’ volte messa in discussione, dando la colpa ai soliti, immancabili, burloni.

Fonte











http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.4826



Antistress

manco a metà....

mercoledì 27 maggio 2009

Trieste. Ufo in Italia, in 60 anni 400 dossier e 12mila segnalazioni

TRIESTE (22 maggio) - Sono circa 400 i dossier pubblicati dal Ministero della Difesa riguardanti gli avvistamenti di oggetti volanti non identificati dal 1979 ad oggi, 12.000 sono le segnalazioni giunte al Centro ufologico nazionale (Cun) a partire dal 1947.

I dati sono stati resi noti oggi a Trieste, in apertura del convegno “Realtà e attualità del fenomeno ufo”, che proseguirà fino a domenica.
«L'obiettivo del convegno - ha spiegato Roberto Pinotti del Centro ufologico nazionale - è quello di sensibilizzare il pubblico su una tematica che potrebbe un domani avere delle ricadute sul nostro modus vivendi, ma di farlo in modo concreto attraverso dati scientifici, documentazioni e testimonianze reali».

«È importante attirare l'attenzione del pubblico e dei media - ha aggiunto Pinotti - su questo argomento nella sua accezione realistica e scientificamente documentata. Non si tratta di un fenomeno da accostare al paranormale, ma di un dato di fatto, di cui l'Aeronautica militare italiana si occupa dal 1979. Da qualche mese, inoltre, sono stati resi disponibili online i moduli da utilizzare per segnalare gli avvistamenti di oggetti volanti non identificati, prima disponibili soltanto presso il Comando dei carabinieri».
http://www.gazzettino.it/articolo.php?id=59244&sez=SCIENZA

lunedì 25 maggio 2009

INVASIONE UFO SULLA CAPITALE

ALTRE SEGNALAZIONI A ROMA


Roma 24 Maggio 2009 - ore 00.45

foto sopra: un frame del video della sfera di luce filmata alle ore 00.45 su Roma dal sig. Massimo

Sono decine e decine le segnalazioni che giungono alla nostra redazione, relative agli avvistamenti di sfere di luce.

Sicuramente non si tratta di psicosi, dato che le persone che hanno avvistato e segnalato la presenza di UFO, non

si conoscono tra loro e non sono assolutamente appassionati di tematiche relative al mistero.

Ci giunge alla nostra redazione un'altra segnalazione oltre a quella fatta dalla sig.ra Gemmj, di un avvistamento UFO (sfera di luce) su Roma, sempre il 24 Maggio ma alle ore 00.45. Il filmato che vi proponiamo è stato registrato con la videocamera dal sig. Massimo nella zona Piazza Re di Roma (Alberone).

La Redazione di Segni dal Cielo ringrazia i testimoni dell'avvistamento UFO per aver dato la possibilità di pubblicare i fatti occorsi la notte scorsa.

Pubblichiamo di seguito la e-mail - segnalazione UFO, giunta alla nostra redazione:

Gentile dott. Fratini,
Le scrivo, in merito all'avvistamento di questa notte (di cui ho pubblicato il video su youtube).
Abbiamo visto questo oggetto sferico di colore arancione, che sembrava quasi una
"palla di fuoco", intorno alle 00.45 del 24 maggio
2009. A vederlo eravamo un gruppo di amici, ma la prima ad osservarlo è stata la mia amica
Cristina, da una terrazza privata in zona Piazzale Re di Roma: la direzione in cui guardavamo l'oggetto era verso nord. Abbiamo subito preso la telecamera e filmato l'oggetto: questo ha inizialmente percorso una traiettoria dal basso verso
l'alto, fermandosi poco più in alto rispetto ai tetti di palazzi, di fronte la terrazza. Non sembrava seguire una direzione precisa, tranne spostarsi leggermente e lentamente prima verso destra, poi un pò verso l'alto ed infine verso sinistra, dove dopo qualche minuto, la sua luce si è affievolita (come se si fosse rimpicciolito) e l'oggetto è scomparso. Avremmo piacere a ricevere eventuali aggiornamenti sulla vicenda, se Le fosse possibile.

Nella speranza di esserle stato utile, Le invio cordiali saluti. Massimo D.D.

UFO SU ROMA IL 24 MAGGIO 2009

Roma 23 Maggio 2009 - ore 16.45

fatta da una nostra amica e lettrice, riguardo l'avvistamento di una sfera di luce sulla verticale di piazzale Flaminio. La testimone ci ha inviato due fotogrammi dove si può osservare la sfera avvistata. Nelle fotografie analizzate immediatamente, si può osservare la sfera luminosa e purtroppo anche un po' di polvere sul'obbiettivo.

Foto sopra: la sfera di luce fotografata su Piazzale Flaminio, nel centro storico di Roma.

Si può notare che nelle immagini c'è la presenza di sporcizia sull'obbiettivo della macchina fotografica.

Sotto un ingrandimento dell'immagine.

IL RACCONTO

Caro Massimo,

Sono un'amica di Sarah, ci siamo incontrati brevemente il 19 aprile durante il Convegno "Universo Quantico".

Ti scrivo per segnalarti che pochi minuti fa, dalle finestre di casa mia (Piazzale Flaminio) ho visto una delle famose sfere che ultimamente stanno affollando i cieli di Roma, e non solo. Stavo guardando fuori quando ho visto una sfera ad alta quota, non so indicare esattamente a che altezza, ma sicuramente non quella dei comuni aerei che vedo passare in continuazione.

Si muoveva molto lentamente e con una traiettoria regolare, anche se distante era ben visibile e nitida. Sono corsa a prendere la macchina fotografica, una Nikon D70 e ho cominciato a scattare. Purtroppo non ho fatto in tempo a pulire l'obiettivo della macchina fotografica e le foto sono piene di pelucchi. La sfera è sparita nel nulla nel giro di un paio di minuti, anche meno. Il cielo era terso e non c'erano né aerei, né scie chimiche.

Non faccio ipotesi, ma le foto anche se sporche mostrano quello che ho visto con i miei occhi. Non è detto che tali oggetti debbano per forza avere una
provenienza extraterrestre, ma considerata la frequenza degli avvistamenti, è ormai innegabile che sui nostri cieli stia succedendo qualcosa. E' veramente
arrivato il momento che chi sa, parli.

Gemmj N.

P.S.: autorizzo a fare l'uso che riteniate più opportuno della mia testimonianza e delle mie foto, ne invio solo un paio, non esitate a
contattarmi per le altre, Sarah ha il mio numero. Sto veramente imprecando per la sporcizia sull'obbiettivo, ma se le foto fossero finte di certo non li avrei
messi...


www.segnidalcielo.it

http://www.segnidalcielo.it/ufo_su_roma.html

domenica 24 maggio 2009

21 dicembre 2012: “la fine del mondo” o fine di un incubo? Tra superstizioni, leggende e paure ci si prepara ad un altro “millenarismo”.




Il Giornale Online(di Ennio La Malfa )

Non solo in internet abbondano presagi di sventura legati alla fatidica data del 2012, non solo trasmissioni televisive come Voyager ne fanno uno scoop, ora anche il grande cinema esce con un colossal dal titolo proprio 2012. In tutto questo parrebbe rivivere l’anno Domini 999 , in pieno Medioevo, quando santi, santoni e ciarlatani predicavano l’arrivo della fine del mondo terrorizzando la povera gente e un po’ meno i signori e i tiranni di allora.

Oggi la gente non è ingenua e credulona come qualche secolo fa, tuttavia avverte un certo disagio in questa società e quasi un inquietudine per il futuro. Non stiamo all’isteria collettiva, ma in una fase di attesa inconscia per un evento negativo che non sappiamo ancora quale possa essere.

L’effetto serra, i cambiamenti climatici, la grande recessione economica, la bomba atomica iraniana e così via, sono elementi che danno forza a questa nostra paura interiore. E allora perché non credere alla predizione Maya che darebbe per chiusa la storia di questa umanità proprio nel 2012 ? I Maya del resto hanno sempre previsto e mai sbagliato, se non di pochi minuti e secondi, i fenomeni delle eclissi solari e lunari.

La grande eclisse solare del 1991 che interessò il Messico, la più lunga della storia, con quasi 7 minuti di oscuramento totale, era stata prevista molti secoli prima dagli astronomi maya con una imprecisione di appena 30 secondi. Allora perché avevano interrotto il loro calendario proprio al 21 dicembre 2012? Forse avevano visto giusto anche in questo caso?

Ed è proprio la capacità dei Maya a calcolare e predire eclissi ed altri fenomeni cosmici con una certa precisione che preoccupa la gente. Ma c’è chi dice che il 2012 non dovrà essere necessariamente un evento catastrofico, ma una crescita spirituale dell’umanità, un momento in cui la coscienza dell’uomo dovrebbe prevalere sull’istinto. Parole, supposizioni, speranze che qualcosa possa cambiare nella vita collettiva e in quella personale.

Oggi più del passato queste sensazioni di insicurezza e di sfiducia nel futuro si avvertono, “del doman non c’è certezza” diceva spesso Lorenzo il Magnifico nel lontano 1470 ed oggi questo ritornello è tornato di moda.
Ma se guardiamo al passato più recente dovremmo chiederci se a noi italiani in pieno boom economico del 1960 con le aspettative della qualità della vita sempre crescenti, una storia del genere avrebbe fatto breccia.

Forse si, ma in toni minori, allora si sperava di migliorare le proprie condizioni di vita in tempi brevi, il lavoro bene o male lo trovavano tutti, con un solo stipendio una famiglia viveva dignitosamente, non c’era la corsa al consumismo sfrenato, non c’erano criminali d’importazione ad attentare alla nostra incolumità giornaliera, si viveva meglio di oggi.

Tutto questo ora non c’è più, c’è la paura di uscire di notte, di non riuscire a pagare le rate del mutuo di casa, di non trovare lavoro o di perderlo e, infine, c’è la paura di entrare nella sempre crescente schiera dei poveri.
Non si tratta della paura “del mille e non più mille”, questa volta si tratta di avvertire quasi l’esigenza di chiudere questa avventura terrestre troppo difficile e piena di delusioni e amarezze.

E allora il 2012 diventa quasi un’aspettativa di cambiamento, un’occasione a “voltar pagina”.

L’umanità, nonostante le grandi imprese e i grandi messaggi di amore e di fraternità di molti Avatar apparsi nella storia dell’uomo, da Buddha a Cristo, fino a Padre Pio e a Sai Baba, ha sempre disatteso gli insegnamenti di questi illuminati, macchiandosi di crimini orrendi: dallo sterminio degli indios d’America a quello degli Ebrei, dai genocidi di Stalin a quelli di Pol Pot, dalla strage degli Armeni a quelli dei popoli del Darfur.

Ha prevalso sempre il senso dell’egoismo esasperato, a volte mascherato da falso altruismo. Sei è cercato sempre di prevaricare il prossimo, alla faccia dei messaggi dei santi ed illuminati.

Oggi poi il furbo riesce ad avere di più degli altri onesti, a fare carriera ad arrivare prima ovunque a danno della persona corretta, civile e modesta. In più la gente comune, timorosa ed umile, non impegnata in scalate politiche ed economiche rilevanti, si sente di contare poco o niente, di essere solo un numero, una persona sola con le proprie illusioni e delusioni, con i propri mali fisici e psichici, incapace di contribuire a migliorare questa società.

Da tutto questo, ad eccezione dei pochi furbi che vivono sulle aspettative e sui sogni dei più, si ricava un senso di smarrimento, di impotenza, di rassegnazione, qualche volta di rabbia.

Una recente indagine (giugno 2008) effettuata da una rivista inglese relativamente alla prospettiva di cancellare questa umanità e provare a “rifarne” una nuova, le persone hanno risposto per il 67 % favorevolmente a chiudere il capitolo umanità e a provare ad aprirne una nuova.

Il 12% ha dichiarato di non saper decidere, mentre gli altri ( pochi) hanno dichiarato che invece questa umanità doveva proseguire senza ridimensionamenti perché andava bene così. E questa indagine avvalora ancora di più il sentimento di grande disagio che noi tutti da decenni stiamo provando all’interno di questa società.

Ecco allora comprendere la necessità di credere in qualcosa che con un colpo di spugna sappia scrivere la parola fine. Una fine però capace di far rinascere dalle ceneri una nuova umanità, più vicina ai sani valori profondi dell’uomo e non schiava delle esigenze degli altri, di quei pochi che sulle disgrazie degli uomini creano i loro imperi finanziari e politici.

Comunque vadano le cose non ci resta che aspettare il 21 dicembre 2012, sperando che si possano finalmente applicare gli insegnamenti dei grandi Avatar che in tremila anni hanno sempre cercato di darci, ma che noi uomini di un piccolo pianeta chiamato Terra abbiamo sempre disatteso e a volte strumentalizzato per altri fini certamente non nobili.

A questo punto non ci resta che aspettare.


Fonte:
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.4786

ufo fleet over Horn Lake, Mississippi, 05-20-09

ciao Motezuma . . .


non ho mai tempo . . .


venerdì 22 maggio 2009

Buon Fine Settimana

I 13 teschi di Cristallo


TeschiodiCristallo.jpg

Uno dei più grandi ed irresistibili misteri dell'archeologia è rappresentato dai 13 Teschi di Cristallo. I Teschi nella storia dell'umanità sono considerati tra gli oggetti maggiormente carichi di simbolismo nel Mondo.
Alcuni Teschi di Cristallo assolutamente perfetti sono stati trovati in Messico, America Centrale e Sud America.
Insieme, questi Teschi di Cristallo costituiscono un grande ed enigmatico mistero alla stregua delle linee di Nazca, delle grandi Piramidi e degli Stonehenge.
Si ritiene che questi Teschi risalgano a non meno di 5.000 anni fa.

Durante le prime spedizioni che li ritrovarono, i nativi riferirono agli archeologi che questi Teschi possedevano poteri magici e capacità di guarigione.
Tuttavia, nessuno sa dire con certezza da dove provengano o chi li abbia creati.
Alcuni credono che i Teschi di Cristallo siano i resti della perduta civiltà di Atlantide.
Altri credono che siano finti. Altri ancora attribuiscono ad essi fenomenali capacità psichiche: riuniti insieme, i Teschi di Cristallo ci permetterebbero di conoscere il passato, il presente ed il futuro.

Gli storici e gli antropologi nel corso della storia decisero di saperne il più possibile su questi strani Teschi.
Presto, li ricollegarono ad un'antica leggenda indiana che afferma che esistono 13 Teschi di Cristallo appartenenti alla Dea della Morte; essi venivano tenuti separati l'uno dall'altro ed affidati allo stretto controllo di sacerdoti pagani e speciali guerrieri di guardia.

Un leggenda Maya afferma che quando i 13 Teschi di Cristallo saranno riuniti, essi trasmetteranno agli uomini la somma conoscenza, ma questo avverrà solo ed esclusivamente quando la razza umana si sarà completamente evoluta e sarà moralmente integra.

the-crystal-skulls-reduced.jpg

Il “Teschio di Parigi” (Trocadero Museum)

Fu il primo a essere scoperto: alla fine dell'Ottocento in Messico. La sua datazione lo colloca a oltre 10.000 anni fa e dalle analisi eseguite si pensa sia stato lavorato con tecniche molto primitive Ciò nonostante, il risultato è molto realistico. E' caratterizzato da una rientranza sulla parte superiore: probabilmente era usato per sorreggere qualcosa.

Il “Teschio Maya”

Fu rinvenuto all'inizio del Novecento. E' realizzato in quarzo puro e presenta delle rientranze prolungate alle tempie laterali e profonde sotto la mascella.

Il “Teschio di Ametista”

Fu scoperto in Messico all'inizio del Novecento. E' molto simile al “Teschio Maya”, ma è realizzato in quarzo viola e le rientranze all'altezza delle tempie sono molto più estese di quelle del similare.

Il “Teschio del Texas o di Max”

La denominazione deriva dalla famiglia che lo possiede: gli fu donato da un guaritore tibetano, Norbu Chen; al momento è custodito al JoAnn Parks di Houston, in Texas. Fu scoperto nel 1920, in una tomba in Guatemala. La datazione lo colloca attorno ai 10.000 anni fa.

Il “Teschio di Mitchell-Hedges”

Di sicuro il più prestigioso e allo stesso tempo controverso. Fu ritrovato, nel 1926, dalla figlia adottiva dell'archeologo Mike Mitchell-Hedges, presso la città di Lubaatun, nello Yucatan, durante uno scavo che aveva come obiettivo la cerca della città perduta di Atlantide. E' stato realizzato da quarzo puro, seguendo le dimensioni reali di un teschio umano: altezza 13 cm, larghezza 13 cm, profondità 18 cm, peso 5 kg. Le analisi al microscopio hanno fatto notare la perfetta levigatezza della superficie; ciò fa pensare o a un falso o a un lavoro costante e quotidiano di almeno 300 anni, operato con sfregamento di sabbia e perfezionato con acqua e polveri di diamanti.

E' fra i più criticati perchè le testimonianze di coloro che ne sono entrati in contatto non combaciano. Il suo ritrovamento avvenne il giorno del diciassettesimo compleanno di Anna e ciò ha fatto pensare a una “trovata” dell'archeologo per rendere particolare quel giorno alla figlia. Successivamente, alcuni investigatori trovarono tracce di compravendita del teschio: secondo queste indagini, il teschio era stato prodotto in Germania; dopo il ritrovamento da parte dell'archeologo e della figlia, fu confrontato con quello del British Museum; nel 1943 comparve in un'asta e nel 1944 Mitchell-Hedges lo riacquistò da un antiquario londinese; nel 1954, l'archeologo accenna al teschio in uno dei suoi libri, ma solo, nel 1962, la figlia riporta la storia alla ribalta delle cronache.

Il “Teschio di Sha-Na-Ra”

Il suo nome è legato a uno sciamano delle popolazioni locali. Fu rinvenuto dal signor Nick Nocerino, investigatore dell'occulto, nel 1959, lungo il Rio Baltha, nel Gerraro del Messico centrale. E' notevolmente diverso dagli altri, ma le analisi lo datano attorno ai 5.000 anni.

Il “Teschio di Londra” (British Museum)

E' molto simile al “Teschio di Mitchell-Hedges”, ma è meno definito di queso. La sua origine molto probabilmente è Azteca, ma le ultime analisi effettuate non confermano la datazione. Su di esso, come su molti altri, si narrano storie inquietanti: a quanto pare ha terrorizzato più di una persona, alla sua sola vista; il personale delle pulizie lo vuole coperto durante il proprio turno di lavoro, perchè reca disagio. Nel 1950, alcune analisi portarono ad affermare che il teschio è messicano, che risale al 1400-1500 d.C. e che il materiale è quarzo brasiliano.

Il “Teschio Rosa”

Fu trovato vicino al confine fra Honduras e Guatemala. E' probabilmente il più realistico e spettacolare, assieme a quello di Mitchell-Hedges.

Il “Teschio E.T.”

E' stato scoperto in questo secolo. Il suo nome deriva dalla sua conformazione: cranio a punta e mascella esagerata ricordano il teschio di un alieno.

Il “Teschio Arcobaleno”

Fu ceduto da un sacerdote del Guatemala, ma non se ne sa molto. E' particolare, soprattutto se esposto alla luce del sole: convoglia i raggi luminosi al suo interno producendo splendidi colori.

Il “Teschio del Museo Mithsonian”

Diversamente da tutti gli altri, pesa 20 kg. Dalle analisi però non è risultato autentico.

Il quarzo è composto da cristalli ed è il principale costituente di rocce intrusive (formatesi all'interno della crosta terrestre): viene usato come abrasivo; è molto resistente alle alte temperature e ai forti sbalzi termici. Esso è, inoltre, piezoelettrico: se viene sollecitato da una pressione meccanica, genera elettricità. E' molto usato e non solo nel campo esoterico; testimonianze di ciò ce ne dà per primo Platone: “ad Atlantide ci sono dei cristalli prodigiosi, usati dagli abitanti dell'isola per produrre una grande energia”, che, secondo la tradizione, gli uomini non riuscirono a domare, portando alla distruzione l'isola.

Il problema principale per lo studio di questi oggetti è sicuramente l'impossibilità di farne un'analisi al Carbonio 14, dato che non sono composti organici.

Interessanti sono, anche molti degli episodi raccolti da coloro che sono staie in presenza di qualche teschio, fra quelli sopracitati. Anna Mitchell-Hedges afferma, ad esempio, che il teschio in suo possesso, oltre ad essere una perfetta lente d'ingrandimento, a volte presenta dei riflessi di luce dagli occhi, che sembrano vivi e tremolanti. L'antiquario Frank Dorland, inoltre, che eseguì diversi esami sul teschio, afferma che esso una volta si circondò di un alone luminoso per parecchi minuti; altre volte, sentì degli scampanellii o vi intravide immagini di strani paesaggi. Quando il teschio si trovava a New York, un gruppo di persone fecero richiesta di visionarlo, il direttore del museo incaricò allora la sua segretaria di esibire l'oggetto; la ragazza prese il teschio con le mani, per estrarlo dal contenitore, e una strana sensazione la pervase, facendole sembrare che il teschio la stesse percuotendo.

http://curiositamondo.myblog.it/archive/2009/03/02/i-13-teschi-di-cristallo.html

I codici di Nut e lo zodiaco di Denderah

Scritto da Sirius_Cily

Articolo e ricerca ad opera di Monica Caron

Il mio lavoro, si basa sulle osservazioni e le intuizioni che mi vennero studiando i dipinti della Dea Nut e dello Zodiaco di Denderah. Le mie, sono solo idee, e per questo devono essere verificate per attestare la loro veridicità ed il loro valore scientifico, ma se, come credo, il risultato sia affermativo, ci troveremmo davanti ad una scoperta a dir poco eccezionale. Ora vi spiegherò per gradi i particolari.

La Dea Nut era la raffigurazione della volta celeste, e veniva anche chiamata la Mucca Sacra, Hathor. Generò Iside, che gli Egizi solevano anche chiamare Sothis o Sirio, che come sappiamo è la stella “dell’arco”, Nel dipinto Nut crea un Arco, e genera Iside. Anche la Mucca crea con le quattro zampe un arco.

Nella parte superiore, cioè sul corpo della Dea, si vedono cinque sfere rosse. Ce ne sono anche altre due, di cui la più importante è quella che rappresenta il disco alato, che possiamo identificarlo con la divinità Iside-Sothis. Questa sfera, nasce dal ventre della Dea e tramonta (entra) dalla testa, “nasce ad Est e tramonta a Ovest”. Sirio-Sothis scompariva “nel Duat”, o mondo sotterraneo e quindi, non era più visibile nel cielo notturno per un periodo di settanta giorni. Dopo questo periodo si rendeva di nuovo visibile. Per questo amatissima, la sua comparsa non segnava soltanto l’inizio dell’anno, ma annunciava anche l’imminenza dell’inondazione del Nilo. Si riteneva che in questo periodo Sothis fosse morta e che quindi si stesse purificando. Solo dopo la sua ricomparsa si festeggiava la rinascita.
In totale le sfere sono sette. Questo particolare potrebbe voler far notare e sottolineare questo periodo.

È stato scoperto che la tribù dei Dogon nello stato del Mali, si tramandava questa antica conoscenza.
Il sistema di Sirio è composto da Sirio A-B-C. Sirio A è la stella principale, Iside.
Sirio B, detta Digitaria la possiamo associare ad Osiride. Orbita attorno a Sirio, perpendicolare al suo orizzonte. È la più piccola, ma anche la più pesante. Impiega un periodo orbitale di 50 anni.
Sirio C, detta anche Emme ya, Sole delle Donne o Piccolo Sole, Sorgo femmina, è quattro volte più grande di Digitaria, ma anche più leggera. Emette raggi e ruota attorno ad A per un periodo di 50 anni. Ha un suo satellite che le ruota attorno, detto Stella delle Donne, Capraio o Guida delle Capre, Guida del Sorgo, e viene disegnata come una croce. ( Gesù veniva raffigurato come un pesce, e.. non era un pastore di pecore? Uno dei Nommo, si dice, morì crocifisso all’albero Kilena, e venne resuscitato).
La tribù dei Bozo nel Mali, che è affine ai Dogon, descrive Sirio B come la “stella dell’occhio e gli Egizi, come sappiamo, rappresentavano Osiride anche come un occhio. Iside nei cieli era la stella Sept, in quanto tale era ritenuta la compagna di Osiride. L’anima di lui dimorava nella stella Sahù, cioè Orione di cui fa parte il sistema Siriano.



La sfera davanti alla testa, appare anche di fronte alla punta che ricorda la prua di un’imbarcazione. Si vede chiaramente il taglio trasversale, proprio per dare la parvenza di una barca. Come si vede, ci sono cinque omini con i remi, di cui quello centrale si distingue per il copricapo. Gli antichi templi egizi erano orientati sul sorgere della stella Canopo, che dava il nome ad un’antica città egiziana, il cui nome deriva dal comandante della flotta Menelao. Veniva identificato come l’uomo che stava al “remo di governo della nave principale della flotta”. Entrambi i rematori hanno in mano un remo, ma visto che i remi sono 5, chi ha fatto il dipinto ha pensato bene di mettere a fianco dieci tacche per rendere evidente il numero 50. Questo numero corrisponde al numero dei rematori dell’imbarcazione celeste, che ricorda la mitica imbarcazione con a capo Giasone e i 50 Argonauti, la nave degli Annunaki o addirittura Enki, che nel mito sumerico compare sempre nella sua dimora in fondo all’Abzu, o Abisso di acqua dolce.


Fu proprio Enki ad avvisare e consigliare al proto-Noè dei sumeri, dell’imminente catastrofe che incombeva sull’umanità, e a far costruire un’arca, prima del diluvio. Nelle pagine storiche, il proto-Noè libera dall’arca degli uccelli, per far si che vadano in cerca di terra asciutta, proprio come fece il Noè ebraico, e il mitico Giasone, affinché trovassero la via attraverso le Rupi Erranti.

Il Dio Enki veniva associato a Oannes, il misterioso pesce umano, creatura anfibia, detto anche il Signore delle Onde. L’unico disegno originale degli scavi di Kouyunjik – in Iraq – tuttora conservato al British Museum, rappresenta una scultura del Dio che regge una cesta misteriosa. Anche l’uccello del dipinto sembra portare a tracollo la stessa cesta. La foto non è troppo chiara ma il particolare è più visibile dall’originale.


Anche nella tradizione Dogon abbiamo degli esseri anfibi, metà uomo metà pesce. Il Dio dell’universo Amma, inviò questi esseri sulla Terra: i Nommo, detti “Patroni dell’Acqua”, i “Consiglieri” o gli “Istruttori”. La sede dei Nommo è nell’acqua. Ciò corrisponde alla tradizione babilonese, in cui il dio Ea, come il sumerico Enki, viveva in acqua e veniva a volte associato a Oannes. Scesero sulla Terra su di un’arca, che approdò a nord-est del paese, l’Egitto, nella arida terra della Volpe. A nord le Pleiadi, a est Venere, a ovest la Stella con la Grande Coda, a sud Orione. Ne uscirono dei “quadrupedi” che la trascinarono fino ad una cavità, poi la cavità si riempì d’acqua. Essi descrivono anche il suono dell’atterraggio. “Mentre scendeva, la parola del Nommo uscì dalla sua “bocca”. “L’arca era rosso fuoco e quando atterrò divenne bianca. In cielo era apparsa una stella luminosissima, che scomparve quando i Nommo se ne andarono”. Secondo la leggenda i Nommo ritorneranno: ci sarà una loro “risurrezione”, e in cielo apparirà una stella detta ie pelu tol, rappresentata come “l’occhio del Nommo risorto”. Interessanti queste similitudini nella tradizione del Dio Osiride.

Nella figura sopra c’è un disegno Dogon per rappresentare lo sfiatatoio, del sistema respiratorio del Nommo. Non ricorda “l’occhio” o “la bocca” di questo Dio?

Sempre vicino alla testa di Nut, c’è un occhio con il remo, forse per indicare i rematori, o visto che l’occhio rappresenta anche Osiride, volevano sottolineare che lui governava la barca? Era un Nommo?
Infatti nel dipinto sotto c’è Osiride con le tre Dee vicine. Nell’antico Egitto l’imbarcazione di Sirio trasportava tre dee, che sono Iside-Sothis chiamata anche Anukis che navigava nel vascello insieme a Satis e Nefti. I Dogon dicono che "il periodo di tempo dell'orbita è calcolato doppio, cioè 100 anni, perchè i Sigui si celebrano in coppia di 'gemelli', per insistere sul principio base della gemellanza". Le due Dee nel dipinto si assomigliano.La cerimonia del Sigui, a cui si allude, simboleggia il ritrovamento del mondo e si celebra ogni 60 anni.

La “scala che porta fino al cielo”, la Scala Celeste, nel riquadro in alto, come riportato nei testi sacri del Duat, il faraone doveva raggiungerla “nella Casa dei Due”, entrare nell’Amen-Ta, la terra di Seker, il Luogo Nascosto, e con la voce ottenere il permesso di entrare. “La Bocca della Terra si apre per te.. la Porta Orientale del cielo è aperta per te”. Notate Osiride nel mezzo del dipinto. Sopra la testa c’è una bocca aperta. Dove si trova la scala ci sono “due”vascelli, la Casa dei Due. Una era la barca diurna m’ndt, l’altra, la barca notturna msktt , trainata da sciacalli sulle sabbie del mondo sotterraneo. Gli sciacalli sono sotto d’avanti i sei omini che fanno l’imposizione delle mani.


L’omino ci indica la stella. Questi girati al contrario che fanno l’imposizione delle mani, sono molto importanti. Nella sesta ora o sezione del Duat, l’imbarcazione di Osiride è ora dotata di poteri magici.. e viaggia dove non vi è corrente.. ne alcuno che lo trascini.

Tempo fa con degli amici facemmo un esperimento. Uno di noi, dal peso di 95kg, si sedette su di una sedia. In quattro affiancati a lui, con le mani unite e le prime tre dita distese, provammo a sollevarlo. Due dal davanti sotto le ginocchia, gli altri due sotto le ascelle. Impossibile! Si sollevò si e no 25, 30cm dalla sedia. A quel punto iniziò l’esperimento vero e proprio. Mettemmo le mani sulla testa del nostro amico seduto, senza toccarla ed, andando in senso antiorario, ci intervallammo con le mani di ognuno di noi, fino a sovrapporle entrambe e formare sopra la sua testa, una torre. Ci concentrammo col nostro chakra 6, o terzo occhio, per qualche minuto su di lui. Provammo a risollevarlo: se non ci fossimo dati un freno avrebbe sicuramente perso l’equilibrio e sarebbe caduto per terra. Lo avevamo sollevato di quasi un metro! Mi accorsi chiaramente della differenza di peso, sembrava diminuito di 50kg. Questo esperimento vi invito a provarlo, è molto divertente e poi la dice lunga sui nostri campi morfogenetici o dell’energia del punto zero.

Quindi se come penso è giusto, gli “Egizi” conoscevano bene l’uso dell’imposizione delle mani, nella levitazione antigravitazionale, per sollevare i grandi massi granitici delle piramidi o per spostarsi con le loro imbarcazioni, lungo le linee geodetiche della terra.

Nella mitologia sumerica troviamo Nibiru, il pianeta degli Anunnaki, che secondo la storia riportataci, starebbe ritornando verso la Terra, come ha sempre fatto nel passato. Negli ultimi decenni si è ipotizzata, attraverso un modello matematico, l'esistenza di un corpo celeste oltre il Sole che con la sua enorme mole gravitazionale influirebbe sull'orbita delle comete passanti per l'estrema periferia del sistema solare. Denominato pianeta X, presenta una massa tre volte superiore a quella di Giove ed un'orbita contraria a quella degli altri pianeti. Ma perché credono che questo misterioso astro corrisponda a Nibiru? Proprio per il dato appena riferito: la storia ci parla del pianeta degli Dei come di un enorme corpo celeste con orbita contraria rispetto ai nostri. (Gli omini sono girati al contrrario).
Gli studiosi ipotizzano che, se anche non fosse un pianeta, Nibiru comunque potrebbe essere una nana bruna: una stella più piccola del Sole, incapace di emettere luce e collassata su se stessa dopo aver esaurito l' energia contenuta nel proprio nucleo. Nibiru, viene rappresentato come un disco alato, e le sfere dipinte sul corpo della dea Nut sono rosse, sarà una coincidenza? I Sumeri ci svelano che avrebbe una perfetta orbita ellittica che lo farebbe entrare ed uscire dal nostro sistema solare ogni 3.600 anni. Può quindi venire considerato, appartenente al nostro sistema solare, sebbene risulti invisibile per lungo tempo. Orbiterebbe tra due soli, il nostro ed uno esterno che ne costituirebbero i perigei.. Sirio?

Ora invertiamo il dipinto di mezzo giro in senso antiorario..

Sulla destra ci sono 36 tacche, che per semplificare chiamerò codici.
Non sembrano una scala a pioli? Fino a qua, può non dir nulla. Ma se osserviamo attentamente vicino a questi codici, c’è una decorazione ornamentale che diventa di estrema importanza. Questo disegno ricorda la colorazione della pelle del serpente corallo. Rossa-bianca-nera-bianca-rossa-bianca-nera-bianca…ecc. Gli Egizi tenevano in grande considerazione questo animale.
Se si fa girare velocemente una ruota o le eliche dell’elicottero, ad un tratto si vede come se la ruota girasse nel verso opposto. Perché dico questo? Guardando con attenzione i 36 codici, “casualmente”, ve ne sono 6, come il numero degli omini al contrario, che coincidono con sei tacche (bianca-nera-bianca), della decorazione affiancata. A questo punto non vi viene in mente niente?
Con 6 codici esatti, si possono trovare le coordinate spaziali su di una sfera o nello spazio vuoto. Ma bisognerebbe avere dei punti di riferimento. Ora ci arrivo.

Attraverso un cancello sorvegliato a vista, il faraone passa nella settima sezione: qui tanto le divinità quanto l’ambiente circostante perdono i loro aspetti sotterranei e cominciano ad assumere caratteristiche celesti. Il faraone incontra il dio Heru-her-khent, dalla testa di falco, il cui nome geroglifico comprendeva anche il simbolo della scala e portava sulla testa l’emblema del Disco Celeste. Egli aveva il compito di fare in modo che gli “dei-stelle e le dee-costellazioni andassero per la loro strada”. (Seguissero le proprie orbite).
Nel Libro dei Morti, la Scala Celeste, veniva anche raffigurata con il segno dell’Ankh e arrivava simbolicamente fino al Disco Celeste nei cieli. Se osserviamo il primo codice, quello principale, notiamo che ha inciso sopra come primo simbolo Ankh, che significa vita.

Nello Zodiaco di Denderah troviamo otto divinità maschili con la testa di
falco, e quattro femminili. In tutto sono dodici. Sicuramente volevano farci
pensare al cielo. Poi è così evidente, nel disegno si vedono chiaramente le costellazioni. Queste divinità sorreggono il Grande Disco Celeste.


Nella prima foto a sinistra, c’è una sfera bianca con otto omini seduti dentro. I 50 grandi Dei sumerici, gli Annunaki sono sempre seduti, analogamente i rematori sacri, gli Argonauti sono raffigurati a sedere mentre vogano. Secondo i Dogon le figure divine che fondarono la prima città egizia erano otto. La Togunà, la Casa della Parola ha il tetto sorretto da otto colonne.
Quindi se possiamo pensare che questa sfera indichi l’arrivo degli Dei sul nostro pianeta, questo potrebbe essere il punto di partenza per i nostri calcoli, e ci indicherebbero anche la direzione antioraria da seguire.
Il primo codice al lato destro e molto lungo. Se con i 36 codici creiamo un cerchio, questo verrebbe a toccare il suo opposto, il diciottesimo, che dividerebbe in due il nostro “emisfero”. Nel dipinto dello zodiaco ci sono due segni bianchi che finiscono a punta, forse per indicarci proprio dove coincidono questi due codici e darci i punti di riferimento principali.

Anche questi due simboli coincidono e quello di sinistra della tavoletta sumera ha sotto inciso una sfera. Forse sono solo una coincidenza.

Nel dipinto dove si trovano Osiride e le Dee come si vede si possono contare 19 omini sopra e 18 sotto. Gli Egizi costruivano i reticoli fondandoli su 19 quadrati, perché sapevano quale ruolo svolge in tutte le questioni riguardanti tempo e spazio. Invertendo i numeri si dovrebbe trovare il rapporto 18/19 che deriva dal tracciato geometrico consistente nel formare un pentagono inscrivendolo in un cerchio. Pentagono e pentagramma sono in rapporto stretto con il Phi e la Sezione Aurea.
Quindi bisognerà sviluppare i calcoli con questi sei codici tenendo in considerazione lo sviluppo con la Sezione Aurea, così da confermare l’effettiva esistenza del decimo pianeta Nibiru e della sua rotta o trovare la prova che gli antichi Egizi, Sumeri, Babilonesi, e la tribu dei Dogon, avessero la stessa conoscenza sull’esatta collocazione del pianeta Sirio B.
Bisognerà tenere anche in considerazione la posizione delle costellazioni nel dipinto di Denderah per trovare l’effettivo periodo che rispecchia il dipinto.

Da qui in poi io non sono in grado di fare da sola avrò bisogno dell’aiuto di studiosi di astronomia e ricercatori che, per puro spirito di conoscenza e curiosità intellettuale, abbia la volontà e le capacità di proseguire con lo sviluppo delle mie idee.
Tutta la mia ricerca si è basata sullo studio di ricercatori come R. Temple, Z.Sitchin, J.A.West, G Hancock, Bouval ecc. che con il loro lavoro, mi hanno aiutato a trovate i riferimenti per le mie intuizioni.
Sono pronta anche all’insuccesso, magari la mia ricerca non si dimostrerà valida e svanirà come una bolla di sapone, ma comunque sarà stato bello sognare.

Torino, 21/05/2009 di Monica Caron

http://www.nibiru2012.it/nibiru-2012/i-codici-di-nut-e-lo-zodiaco-di-denderah.html

giovedì 21 maggio 2009

Conspiracy

UNA STATUA LUNARE ANTICA DI 200.000 ANNI: E' STATA PORTATA SULLA TERRA DALLA MISSIONE APOLLO 11 NEL 1969






giovedì 21 maggio 2009
La notizia proviene da uno scienziato che ha fatto parte della NASA in passato. Il nome dello scienziato è il dottor Morris Charles (geologo) che avrebbe dichiarato che la superficie lunare è stata popolata in passato da una civiltà extraterrestre intelligente. La prova sarebbe una statua della grandezza di circa 10 pollici, che rappresenta un angelo. Il dottor Morris ha dichiarato che la figura dell’angelo sarebbe stata trovata all’interno di una roccia portata sulla Terra dalla missione Apollo 11 del 1969. Il dottor Morris avrebbe lasciato la NASA nel 1987 e si terrebbe ancora in contatto coi suoi colleghi. “Le implicazioni di questa statuina sono sbalorditive“, ha detto il dottor Charles, “ciò significa che almeno una volta sulla Luna ci sono stati condizioni favorevoli alla vita.
E per di più, esisteva una razza sofisiticata di persone con il senso della bellezza“. L’angelo, un umanoide femmina con le ali, è fatto di un composto di ferro che si troverebbe esclusivamente sulla Luna. Ciò esclude la possibilità che sia stato lasciato cadere da una razza aliene proveniente da un altro pianeta. Il manufatto sarebbe stato lucidato a mano e luccica di metallo argenteo. Sulla base delle analisi chimiche che sarebbero state effettuate, il manufatto avrebbe una età di circa 200.000 anni, il che significherebbe che sarebbe stata 170.000 anni prima dell’apparizione dell’Homo Sapiens Sapiens sulla Terra. Il manufatto sarebbe stato analizzato anche da esperti d’arte, i quali concorderebbero con le affermazioni di Morris. Un antropologo di Washington avrebbe dichiarato che “è evidente che questi esseri hanno avuto un senso del cristianesimo parallelo al nostro. Forse hanno avuto un loro Gesù e che gli importanti principi spirituali sono, letteralmente, universali“. Altri non sarebbero così sicuri sul significato religioso.
Il dottor Miles Fredericks, della New York University, dichiara che “questa è solo propaganda Cristiana. I Sumeri raccontano storie di Annunaki, divinità alate, già nel 18° secolo avanti Cristo. Forse i Sumeri sono stati visitati da questi esseri lunari e hanno poi modellato delle statue a loro immagine“. Mentre molti rifletterebbero l’importanza della statuina, altri si domandano come mai sia rimasta segreta per tanto tempo. Secondo il dottor Morris “il manufatto era conosciuto alla NASA, ma si è effettuato il Cover-Up per non far cadere nel panico la gente“. La NASA avrebbe negato le affermazioni di Morris e analisi supplementari sarebbero in corso per confermare le ipotesi iniziali.
.
(Foto: Immagine della statua lunare)
.
fonte: http://thecrit.com/2009/05/05/200000-year-old-statue-found-on-moon/
http://noiegliextraterrestri.blogspot.com/2009/05/una-statua-lunare-antica-di-200000-anni.html

Anthony Miles - Crystal Deva

Una tempesta stealth erutta dal sole


Il Giornale Onlinedi Rachel Courtland

Le due sonde STEREO che osservano l'attività solare hanno catturato una eruzione di gas ionizzato partita dalla superficie della nostra stella senza preavviso.
La scoperta conferma il sospetto che alcune emissioni solari possano avvenire benchè la superficie del sole appaia tranquilla.

L'eruzione era una coronal mass ejection (CME), una bolla di plasma che, se abbastanza energetica e puntata verso la Terra, potrebbe bruciare satelliti, mettere in pericolo gli astronauti e danneggiare le reti di distribuzione elettrica (vedi ).

Segnali d'allarme

Il sole solitamente mostra alcuni segni prima di rilasciare una CME. Filamenti di plasma, flares, aree oscure e sigmoidi luminosi a forma di S, sono fenomeni spesso associati con tali eventi.
Comunque, nel passato decennio, i fisici che studiano il sole hanno misurato un certo numero di tempeste magnetiche attorno alla Terra che sembrano associate a CME "stealth", eruzioni che avvengono senza chiaro segnale della loro provenienza solare.

La spiegazione più plausibile era che queste eruzioni facessero semplicemente parte della famiglia delle CME, capaci di emergere dal lato del sole rivolto alla Terra, senza
evidenti sengali premonitori.

Visione oscura

Però questa ipotesi non poteva essere confermata dato che le astronavi che orbitano attorno alla Terra catturano solo una visione frontale delle CME in arrivo, rendendo difficile giudicare la vera natura dell'emissione. Non era pienamente chiaro se le eruzioni fossero ordinarie ed emergessero senza segnali evidenti.
L'ultima osservazione di STEREO, un paio di sonde solari che si sono mosse oltre l'orbita della Terra per riprendere il sole da diverse prospettive ( ), mostrano che le eruzioni sono semplicemente nascoste.

Le sonde hanno catturato l'eruzione da due punti diversi mentre emergeva il 31 Maggio 2008. Una sonda ha catturato l'emissione di profilo per rivelare una CME ordinaria. L'altra ha catturato una vista frontale, senza trovare segnali chiari di attività sulla superficie del sole attorno al punto in cui si è originata.

Nascita superficiale

"Questo prova che esistono CME che non hanno un segno significativo sul disco (solare)", dice Eva Robbrecht della George Mason University a Fairfax, in Virginia, che ha analizzato le immagini della STEREO con i colleghi.
Il team sospetta che una CME possa emergere in modo così nascosto, perchè non si origina in profondità sul sole. Invece una tale emissione cattura materiale su una larga area, causando disturbi meno pronunciati sulla superficie del sole.

Questa particolare emissione ha espulso 3 miliardi di tonnellate di materiale solare, una quantità normale per una CME. Però l'eruzione non è stata particolarmente energetica, raggiungendo una velocità di 300 km per secondo.
Se la CME fosse stata puntata sulla Terra avrebbe creato una tempesta geomagnetica minore ( ) per gli standard spaziali, ma abbastanza forte da influenzare gli animali in migrazione e causare fluttuazioni minori sulle reti elettriche.

Basso rischio

Non dovremo preoccuparci sul pericolo per le reti elettriche relativamente a queste CME, dice Ron Moore, fisico solare del Marshall Space Flight Center della NASA, ad Huntsville, nell'Alabama.
"Tutti i grandi pericoli vengono da esplosioni molto più potenti, che per quanto sappiamo sono abbastanza forti da lasciare segni sulla faccia del sole," dice.

Comunque, aggiunge Moore, è bello aver risposto all'esistenza della CME stealth. "Era in un certo senso un mistero, perchè non l'avevamo vista. (Il team di Robbrecht) ha mostrato che sì, in effetti, questo è realmente ciò che è".


Journal reference: (in press)
19 Maggio 2009

Fonte:
Tradotto da Richard per Altrogiornale.org

Altrogiornale.org agrees to indemnify RBI and New Scientist against any claim arising from incorrect or misleading translation

da Richard
http://www.altrogiornale.org/news.php

mercoledì 20 maggio 2009

I NUOVI TELESCOPI SPAZIALI Herschel e Planck RIPRENDONO GLI UFO



15 MAGGIO 2009 - Appena accesi i due telescopi Herschel e Planck hanno immediatamente battezzato le loro prime immagini con una serie di video e foto all'Infrarosso, immortalando sfere luminose (UFO) che camminavano negli spazi siderali, indisturbate. Una sorpresa questa, inaspettata, per alcuni ricercatori dell'ESA (Agenzia Spaziale Europea) e della NASA che non sanno dare nessuna spiegazione plausibile. nella foto sopra una delle tante immagini dove viene mostrato con delle freccette gialle, gli oggetti spaziali non identificati, registrati dai due telescopi.

GIF ANIMATA CHE MOSTRA TRE OGGETTI SPAZIALI NON IDENTIFICATI

Fonte: www.minorplanets.org/OLS/Herschel_Planck - segnidalcielo.it

http://www.segnidalcielo.it/herschel_planck_ufo.html