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lunedì 29 giugno 2009

MISTERIOSA FIGURA LUMINOSA RIPRESA SU CITTA' DEL MESSICO


lunedì 29 giugno 2009
Il Sig. Daniel Sanchez Rosales ha filmato una figura luminosa nel cielo di Città del Messico in una zona vicino l’aeroporto. Il testimone ha affermato che il giorno seguente ha osservato la stessa identica cosa, aggiungendo che in entrambe le occasioni era presente anche suo nipote. Vale la pena ricordare che nel 2008 ho ricevuto un video simile , ripreso dal Sig. Victor Gonzalez, in Tepexpan, Stato del Messico.
Il video che segue è composto da due spezzoni: la prima parte è relativa all’avvistamento su Città del Messico nel 2009,la seconda riguarda il filmato di Tepexpan nel 2008. L’ analogia tra le due riprese è davvero sorprendente.

Le misteriose analogie tra le figure luminose filmate nei cieli di Città del Messico nel 2009 (a sinistra) e in Tepexpan nel 2008 (a destra).

VIDEO: link Youtube

Fonte: link - link
http://noiegliextraterrestri.blogspot.com/2009/06/misteriosa-figura-luminosa-ripresa-su.html

Sestri Expired - The Key - Giugno 2009




Refer e Provenienze non lasciano dubbi, il web
vuole tante profezie e tanta patata !!!



Chiavi di ricerca e click
4 Sestri Expired Giugno 2009

claudia antonelli 742
tempesta magnetica 268
claudia antonelli video 128
teschi di cristallo 86
michelle ferrari nuovo film 78
claudia antonelli film 73
nibiru 2012 50
nibiru nasa 48
nibiru 46
tempesta magnetica 2012 40
2012 tempesta magnetica 36
pianeta x 31
triangolo delle bermuda 30
triangolo delle bermude 23
antonelli claudia 20
triangolo delle bermuda misteri 19
cicci capezzoli 17
claudia antonelli filmografia 16
video claudia antonelli 16
magnetismo terrestre 15
attacco alieno 14
claudia antonelli dietro da impazzire 14
il triangolo delle bermuda 13
13 teschi di cristallo 12
il triangolo delle bermuda il mistero dei cristalli di luce 12
decimo pianeta nibiru 11
ganja 11
pioggia di sangue 11
2012 trailer hd 9
figa di 14 anni 9
film claudia antonelli 9
nasa nibiru 9
"claudia antonelli" 8
filmografia claudia antonelli 8
il fumo uccide 8
nobiltà nera 8
plin plin 8 0
aerei scomparsi 7
avvistamenti alieni 7
decimo pianeta sistema solare 7
ho visto un ufo 7
i 13 teschi di cristallo 7
le profezie di hurukan 7
pianeta nibiru 7
tempesta magnetica 2012 nasa 7
vagina 7 0,17% valerio lonzi 7
catastrofismo 6
claudia antonelli lesbo 6
claudiaantonelli 6

Totale 4.120 100,00%

Best side of Global Warming


Global Warming - Pensa se succedesse a Te ! -

stop

Gli Anunnaki e Nibiru, il dodicesimo pianeta

Zecharia Sitchin: Il Giorno degli Dei (Piemme, gennaio 2009).

Sitchin si pone questa domanda: “Quando torneranno gli dei del dodicesimo pianeta, gli Anunnaki, gli abitanti del pianeta Nibiru approdati sulla Terra, che nell’antichità furono venerati come dèi?”

“Loro” torneranno quando Nibiru, nella sua orbita allungata, si avvicinerà a noi. Cosa accadrà allora? Si oscurerà forse il Sole a mezzogiorno, caleranno le tenebre e tremerà la Terra? Avremo la Pace o sarà l’Armageddon? Avremo un millennio di sofferenze e tribolazioni o sarà la Seconda Venuta messianica? Gli Anunnaki torneranno nel 2012 o successivamente, oppure non torneranno affatto?

Queste domande sono frutto delle speranze e delle ansie più radicate di coloro che nutrono credenze e aspettative religiose, domande che si legano anche ad avvenimenti attuali: guerre che hanno come teatro le terre in cui si intrecciò la storia di dèi ed esseri umani, minacce di olocausti nucleari e l’allarmante ripetersi di devastanti calamità.

Le domande che riguardano il Ritorno sono tutt’altro che una novità; in passato, così come oggi, sono state legate all’inquietudine e all’attesa che si accompagnano al Giorno del Signore, alla Fine dei Giorni, all’Armageddon.

Quattromila anni fa, nel Vicino Oriente, un dio e suo figlio promisero il Paradiso in Terra. Più di tremila anni fa, in Egitto, faraoni e sudditi anelavano a un perìodo messianico. Duemila anni fa il popolo della Giudea si domandava se era arrivato il Messia; noi siamo ancora alle prese con i misteri legati a quegli eventi. Le profezìe si stanno forse per avverare?

Sitchin esamina approfonditamente le risposte sconcertanti che ci sono state date, risolveremo antichi enigmi, decifreremo l’origine e il significato dei simboli: la Croce, i Pesci, il Calice.

Analizza il ruolo che i siti legati allo spazio hanno avuto nella storia e mostra perché Passato, Presente e Futuro convergono a Gerusalemme, luogo del “Legame Ciclo-Terra”.

E riflette sul motivo per cui il XXI secolo d.C. ha così tante analogie con il XXI secolo a.C. La storia si sta forse ripetendo… è forse destinata a ripetersi? È tutto guidato da un Orologio Messianico? È giunta ormai l’ora?

Più di duemila anni fa, Daniele, nell’Antico Testamento, chiese ripetutamente agli angeli: Quando? Quando verrà la Fine dei Giorni? La Fine dei Tempi? Più di tre secoli fa Isaac Newton, che aveva spiegato i segreti del moto celeste, compose dei trattati sul Libro di Daniele del Vecchio Testamento e sul Libro dell’Apocalisse del Nuovo Testamento; nel libro Sitchin analizza i suoi calcoli, ritrovati poco tempo fa, che riguardano la Fine dei Giorni, nonché predizioni più recenti che hanno come oggetto la “Fine”.

Sia la Bibbia degli Ebrei, sia il Nuovo Testamento hanno affermato che i segreti del Futuro sono racchiusi nel Passato, che il destino della Terra è legato ai Cicli, che gli affari e il destino dell’umanità sono legati a quelli di Dio e delle divinità.

Esaminando ciò che deve ancora essere, il libro attraversa il confine fra storia e profezia. Le risposte non mancheranno di sorprendere.

http://www.bloglibri.it/libri/281/gli-anunnaki-e-nibiru-il-dodicesimo-pianeta

domenica 28 giugno 2009

sabato 27 giugno 2009

Acqua su una luna di Saturno, è guerra di ipotesi tra gli scienziati


Il Giornale OnlineSegnalato da Marì


Su Nature due tesi contrastanti: a) Su Encelado oceani sotto la crosta ghiacciata; b) Non è vero


Guerra dell’ acqua sulle pagine della rivista scientifica britannica Nature. Sul numero di questa settimana due articoli dicono uno l’opposto dell’altro. Uno annuncia la presenza di oceani di acqua salata sotto la crosta gelata di Encelado, la sesta maggiore luna di Saturno, l’altro smentisce la loro esistenza.

La scienza è ovviamente anche discussione di tesi contrapposte e nel caso specifico gli scienziati incaricati di vagliare i due lavori contrapposti prima della pubblicazione hanno concluso che era meglio pubblicarli entrambi: sarà la più ampia comunità di planetologi lettori dei resoconti a decretare il vincitore. Così Ponzio Pilato accende ulteriormente la discussione e la tiratura della rivista. Ecco le due versioni della vicenda.

ARTICOLO A - Enormi getti d’ acqua sono sparati nello spazio dal polo sud di Encelado. I getti si alzano per centinaia di chilometri e sono formati da vapore acqueo, gas e minuscoli granelli di ghiaccio. La prova è raccolta dagli obiettivi della sonda Cassini della Nasa in orbita attorno al pianeta inanellato. La conclusione è di Juergen Schmidt dell’Università di Potsdam (Germania) e di Nikolai Brilliantov dell’Università di Leicester alla guida di un gruppo di ricercatori.

Le loro analisi portano a stabilire che tra i granelli ghiacciati c’è del sodio, quindi – dicono – sotto la crosta ci sono degli oceani d’ acqua salata e il cloruro di sodio è presente in una concentrazione pari a quella esistente negli oceani terrestri. Ciò significa che, tra i flutti, potrebbe anche essere presente qualche forma di vita.

ARTICOLO B - I getti di vapore acqueo che escono da Encelado e già visti negli anni scorsi, non sono dei geyser provenienti da oceani sotterranei come previsto da altri scienziati, dice il professor Nicholas Schneider del Laboratorio di fisica spaziale e atmosferica del centro di ricerca di Boulder in Colorado (Usa). Schneider e i suoi colleghi americani analizzando le immagini con il telescopio Keck-1 del diametro di 10 metri sostengono di aver misurato troppo poco sale.

In presenza di oceani la quantità dovrebbe essere molto maggiore. Per gli studiosi americani i getti escono da caverne sotterranee. Da queste si manifesta una periodica e lenta evaporazione di vapore acqueo. Ma lo stesso Schneider alla fine non è certo della sua idea e ammette che ci possono essere tante altre spiegazioni.

Ad esempio una frizione tra i ghiacci superficiali che finisce per vaporizzarli generando getti vaporosi verso l’alto. «Possiamo avanzare tante ipotesi che non siamo però in grado di verificare – ammette - dobbiamo prenderle tutte in considerazione con un grano di sale», conclude con un pizzico di ragionevole ironia.

Giovanni Caprara
24 giugno 2009


http://www.altrogiornale.org/news.php
Fonte:

venerdì 26 giugno 2009

Claudia Antonelli IL DEBUTTO "Claudia's Holiday"


http://www.claudiasholiday.com/

La rivelazione

Crop Circle? Macchè, sono opere dei canguri drogati australiani

MISTERI 25/06/2009 - Crop Circle? Cerchi nel grano opera di misteriosi alieni? Macchè, sono i canguri. Almeno in Tansmania, dove i piccoliesemplari locali (wallaby), in preda agli effetti dell'oppio che mangiano nei campi, creano disegni che, visti dall'alto, fanno pensare a scenari fantascientifici. La rivelazione arriva dal ministro della Giustizia australiano, LaraGiddings,durante un incontro in cui ha risposto ad alcune domande sulla produzione legale di oppio in ambito farmaceutico.

La Giddins ha spiegato in Parlamento: ''Ho anche appreso dai responsabili delle coltivazioni che altre specie animali, sia selvatiche che di allevamento, dopo aver mangiato i papaveri si comportano stranamente, e tendono a girare in tondo'', ha aggiunto. Circa 500 agricoltori coltivano papaveri da oppio in Tasmania e forniscono circa il 50% del mercato mondiale di materiale di base per la morfina e altri oppiacei.

Resta ora da stabilire chi abbia creato gli altri cerchi del grano in quei Paesi dove i canguri (e l'oppio) non ci sono. A partire dall'Italia, e dal Piemonte, dove qualche giorno fa sono comparsi alcuni crop circles. Che siano state le lepri. Magari brille, dopo un giro tra le vigne?
http://www.cronacaqui.it/news-crop-circle-macche-sono-opere-dei-canguri-drogati-australiani_23959.html

giovedì 25 giugno 2009

Sestri Levante AVVISTATO il gatto di Chuck Norris

Rivelazione 2012... La distruzione globale verrà da un CALCIO ROTANTE

.
.
Un Calcio Rotante è la più micidiale arma
di distruzione di massa esistente.


Un Calcio Rotante usa come miccetta di innesco una Bomba Fine Di Mondo che a sua volta usa come innesco una Bomba Q che a sua volta usa come innesco una Bomba H.

Esistono vari tipi di Calcio rotante:

* Il Calcio rotante semplice;
* Il Calcio rotante con avvitamento;
* Il Calcio rotante dell' Apocalisse (il più potente di tutti, anche della Sfera Genkidama);
* Le imitazioni

Numerosi matematici e filosofi hanno, nel corso della storia, provato a calcolare in megatoni il potenziale distruttivo di un Calcio Rotante. Nessuno però ha trovato un foglio di carta talmente ampio per contenere tutti gli zeri e i nove dell'esponente del risultato.

Recenti studi hanno però dimostrato come un Calcio Rotante ben assestato possa spazzare via dalla faccia della Terra tutti gli esseri viventi lasciando la Terra intatta, o in alternativa spazzare via la Terra lasciando gli esseri viventi intatti (che morirebbero comunque per decompressione).
Altro calcio rotante
Per fortuna le Convenzioni di Ginevra vietano a tutte le Nazioni di costruire, conservare o usare per qualsiasi scopo un Calcio Rotante.
Chuck Norris annienta due nemici con un solo Calcio Rotante.

Naturalmente Chuck Norris se ne frega delle Convenzioni di Ginevra.

Il famoso venditore ambulante Albert Einstein, dimostrò teoricamente quel curioso effetto di distorsione temporale che si verifica durante l'esecuzione di un Calcio Rotante, chiamato Scena al Rallentatore. Il fenomeno è stato poi dimostrato da numerosi filmati (vedi Walker Texas Ranger)



http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Calcio_rotante

Fulmini marziani!


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Scritto da Matteo Zanoni

23 Giugno 2009
Fulmini marziani
di Claudio Elidoro - Fonte: University of Michigan

Da qualche anno i ricercatori dello Space Physics Research Laboratory dell'Università del Michigan stanno sviluppando e perfezionando un innovativo rilevatore di microonde, in grado di distinguere e misurare radiazione di origine termica e radiazione non termica. Nel 2006, per cinque ore al giorno tra il 22 maggio e il 16 giugno, Chris Ruf (University of Michigan) e il suo team hanno puntato il rilevatore verso Marte registrando e misurando le microonde emesse dal Pianeta rosso.

Quando hanno analizzato le registrazioni dell'8 giugno i ricercatori hanno scoperto un insolito tracciato di radiazione non termica proprio in concomitanza con un'intensa tempesta di sabbia marziana. Dopo aver attentamente studiato il tracciato per determinare l'intensità, la durata e la frequenza dell'attività non termica e per indagare sulle possibili cause di quella radiazione, i ricercatori sono giunti alla conclusione che molto probabilmente si è trattato di scariche elettriche direttamente riconducibili proprio alla tempesta di sabbia.

Le conclusioni di Ruf e collaboratori, che verranno pubblicate su un prossimo numero di Geophysical Research Letters, ripropongono dunque una questione sorta già trent'anni fa a seguito delle misure effettuate dalle sonde Viking. I dati raccolti da quelle prime sonde marziane, infatti, avevano fatto emergere l'idea che anche le tempeste sabbiose del Pianeta rosso potessero essere elettricamente attive, proprio come le tempeste che si scatenano qui sulla Terra. Nell'impossibilità di un controllo diretto, l'ipotesi era rimasta in sospeso fino al 2006, quando un gruppo di ricercatori, usando modelli teorici ed esperimenti e ricerche qui sulla Terra, aveva concluso che non vi era alcuna diretta evidenza che anche su Marte potessero formarsi i fulmini. Sembrava un caso definitivamente chiuso, insomma. Solo che ora le conclusioni di Ruf e collaboratori rimettono tutto quanto in discussione.

Il bello è che la questione non coinvolge solamente la progettazione di ambienti sicuri per una possibile futura esplorazione del Pianeta rosso, ma sfocia inevitabilmente in considerazioni ancora più delicate. Come si fa, per esempio, a non correre con la mente ai famosi esperimenti che negli anni '50 collegarono il sorgere della vita a fenomeni di natura elettrica come i fulmini? E come si fa, parlando di vita e di Marte, a non lasciarsi suggestionare da fantasiosi scenari?

trascritto da Matteo Zanoni Dabeast

http://www.nibiru2012.it/astronomia/fulmini-marziani.html

La Nasa dichiara guerra alla Luna: c'è chi teme un contrattacco alieno


Il Giornale Online


Segnalato da Zret

di Examiner.com

24 giugno 2009.

La Nasa, l’agenzia spaziale statunitense, sembra esser pronta a dichiarare guerra alla Luna. Stando a quanto riportato sulle pagine del tabloid americano The Examiner, infatti, l’ente spaziale americano, già questo prossimo autunno, si servirà di una nuova arma cinetica, del peso di circa 2 tonnellate, capace di lasciare sulla superficie del nostro satellite un cratere largo circa otto chilometri.

Il progetto della Nasa, ribattezzato “LCROSS Mission” (Lunar Crater Observation and Sensing Satellite), mira a scovare eventuali fonti d’ acqua nel sottosuolo lunare, risorsa indispensabile per la futura colonizzazione del satellite.

La Nasa dichiara guerra alla Luna - Uno scopo puramente scientifico dunque che potrebbe tuttavia creare tensioni tra l’umanità e gli extraterrestri. Secondo gli ex astronauti americani Buzz Aldrin e Neil Armstrong, convinti sostenitori del fatto che gli alieni non solo esistano ma siano persino a noi molto vicini, con colonie situate sul lato nascosto della Luna, bombardare la superficie del satellite naturale della Terra potrebbe esser considerato un atto ostile e per questo rischia di innescare una guerra.

Attenti agli alieni, vivono sul lato oscuro della Luna - Tale tesi, sebbene per molti possa sembrare assurda, verrebbe confermata anche dall’Nsa, l’agenzia per la sicurezza nazionale Usa, e da diversi scienziati dell’ex Unione Sovietica e dell’attuale Russia. Il bombardamento avrà comunque luogo il prossimo 9 ottobre 2009.


Fonte:
http://www.altrogiornale.org/news.php

mercoledì 24 giugno 2009

Global Warming

Calendario Maya

I Calendari maya

Il 10 agosto 3113 a.C., che secondo alcuni sarebbe il giorno della creazione, segna l’inizio del calendario maya. Dallo studio di questo calendario si apprende come i Maya avessero perfezionato una sofisticata tecnica di misurazione del tempo. Essi distinguevano quattro calendari: lo Tzolkin, l’Haab, il Conto Lungo e Il Calendario di Venere.

TZOLKIN, il calendario religioso

Lo Tzolkin, piuttosto complesso, dimostra le capacità matematiche dei Maya. Ogni giorno è caratterizzato da un numero, in una sequenza di tredici (numero sacro maya), e da un nome, in una sequenza di venti nomi di dèi. Così per riuscire a tornare al punto di partenza, devono trascorrere ben 260, che costituiscono appunto la durata dell’anno religioso. Questo calendario è tuttora in uso presso alcune tribù delle alte terre guatemalteche.Questo schema rappresenta il ciclo dei giorni del calendario religioso: girando la ruota con i numeri in senso ANTIORARIO, e quella con le lettere in senso ORARIO, facendo corrispondere in sequenza ad ogni numero una lettera, otterremo, nel punto indicato dalla freccia, le denominazioni dei vari giorni secondo il calendario maya Tzolkin, dove le venti lettere stanno ad indicare i nomi de gli dei, e i numeri, i giorni in base tredici.

HAAB, il calendario civile e solare

Il calendario civile, l’Haab, era usato dai Maya, parallelamente allo Tzolkin. L’Haab era formato da 365 giorni: l’anno era suddiviso in diciotto mesi di venti giorni ciascuno, numerati da 0 a 19, e aveva termine con cinque giorni infausti, gli uayet, in cui si credeva che i morti si risvegliassero dal sonno eterno per vendicarsi dei torti subiti. Ogni mese era inoltre rappresentato da un proprio glifo. Poiché i due calendari venivano adoperati insieme, era una pratica usuale per la civiltà maya che lo stesso giorno venisse indicato con due date differenti; per tornare alla data di partenza dovevano trascorrere 52 anni civili. Questo periodo, chiamato “Il Giro del Calendario”, ricopriva uno spazio di tempo molto lungo e la sua conclusione veniva celebrata in modo solenne, a causa dell’ossessione che i Maya nutrivano nei confronti del tempo e dei suoi cicli. Per far fronte a questa fobia, i Maya assegnavano anche nomi a enormi periodi di tempo, come l’Aulatun (64 milioni di anni), non richiesti da nessuna esigenza di carattere pratico, ma che illustrano la mentalità dei sacerdoti di dominare e catturare il tempo, spingendosi verso un lontanissimo futuro, quasi a rendere finito l’infinito.

Giorni Maya Significato Mesi Maya Durata
Imix Acqua Pop 20 gg
Ik Aria Uo 20 gg
Akbal Notte Zip 20 gg
Kan Grano Zotz 20 gg
Chicchan Serpente Tzec 20 gg
Cimi Morte Xul 20 gg
Manik Cervo Yaxkin 20 gg
Lamat Coniglio Mol 20 gg
Muluc Pioggia Chen 20 gg
Oc Cane Yax 20 gg
Chuen Scimmia Zac 20 gg
Eb Ginestra Ceh 20 gg
Ben Canna Mac 20 gg
Ix Giaguaro Kankin 20 gg
Men Uccello Muan 20 gg
Cib Avvoltoio Pax 20 gg
Ceban Forza / Terra Kayab 20 gg
Eznab Selce Curmhu 20 gg
Cauac Tempesta Uayeb 5 gg
Ahau Signore

IL CONTO LUNGO, l'anno solare


In epoca classica i Maya aggiunsero allo Tzolkin e all'Haab un terzo calendario, chiamato il Conto Lungo, che presentava caratteristiche simili al calendario attualmente usato dai nostri astronomi. Iniziava dal 13 agosto 3114 a.C., e, costruito secondo un originale sistema a due ruote dentellate, rappresentava l'integrazione degli altri due calendari.

IL CALENDARIO DI VENERE, un calendario astronomico

Uno dei più antichi calendari dei Maya è il Calendario dei Venere, importante compendio di calcoli astronomici. Pur risalendo a circa 3000 anni fa stupisce tutt'oggi per la precisione con cui prevede l'eclissi. Questo calendario è inciso su una grande pietra, un tempo affissa alla Porta del Sole, al centro del Tiahuanaco, città andina presso il lago Titicaca a 4000 metri d'altitudine. E' sostanzialmente il calendario Haab, unito ad alcuni caratteri dello Tzolkin e a scoperte astronomiche fatte da questo popolo (soprattutto quelle su Venere). Usanze e tradizioni Alcune discutibili tradizioni dei Maya erano quelle di schiacciare il cranio dei neonati tra due assi per fargli assumere "artificialmente" una forma più piatta ed allungata. Nonostante questa usanza potesse causare dei traumi nei bambini, aventi ancora le ossa fragili, questo aspetto fisico veniva visto positivamente perché era più simile a quello degli dei. Un'altra usanza era quella di rendere strabici i bambini attraverso una pallina posta davanti gli occhi, perché anche questa caratteristica era simbolo di bellezza. Molte tradizioni dei Maya sono state tramandate fino ai giorni nostri e vengono ancora rispettate dagli indios, come il rispetto per la natura (verso la madre terra), il matrimonio, la gravidanza, l'aiuto e la collaborazione tra le famiglie del villaggio. La natura: la tradizione più importante riguarda il rispetto vero e proprio della natura; la terra viene considerata una vera e propria madre e le viene chiesto il permesso di coltivarla ad ogni semina o per ogni altra operazione agricola. Il matrimonio: secondo le tradizioni maya, è il ragazzo ad andare a casa della ragazza interessata per fare la richiesta di matrimonio. Se la ragazza non acconsente subito, il ragazzo ha ancora due possibilità, terminate le quali non potrà mai più chiederla in sposa. Se la ragazza invece acconsente, il ragazzo deve chiedere il permesso alla famiglia della ragazza alla quale spetta la decisione finale. Dopodiché si faranno varie riunioni fra i genitori delle due famiglie che, giunti all'accordo, prepareranno i festeggiamenti. Durante il rito del matrimonio, come in molti altri, parte della cerimonia viene celebrata in ricordo degli antenati. La gravidanza: quando una donna è incinta, per il periodo della gravidanza non deve vedere nessun altro bambino e deve fare lunghe passeggiate fra i campi, per mettersi in contatto con la natura e per farla amare al bambino. Per il parto, anche ai giorni nostri, la donna non può recarsi all'ospedale perché le tradizioni lo vietano. Dopo il parto si brucia la placenta e il bambino rimane solo con la madre per otto giorni. Dopo questo periodo il bambino viene presentato alla comunità con una grande festa.

Aritmetica

Per scrivere i numeri, oggi usiamo il sistema detto posizionale: ciò vuol dire che, se leggiamo un numero da destra verso sinistra, nel nostro sistema in base 10 o decimale, ogni cifra ha un valore dieci volte superiore a quello della cifra precedente. Per esempio, nel numero 1987 abbiamo 7 unità, 8 decine, 9 centinaia, e 1 migliaio, dove la decina è pari a 10 unità, il centinaio a 10 decine, e il migliaio a 10 centinaia. I Maya impiegavano un sistema equivalente, ma la progressione numerica andava dal basso verso l'alto, e ogni livello era venti volte più elevato del livello precedente (sistema vigesimale o in base 20). Le cifre si esprimevano mediante un punto, che stava per l'unità, e una barra orizzontale, equivalente a cinque. Esse potevano essere anche espresse da glifi a forma di testa.

I NUMERI

I Maya utilizzavano un sistema numerico equivalente al nostro ma vigesimale (in base 20) e posizionale. Il sistema era basato su tre simboli: una conchiglia per lo 0, un punto per l'1, una sbarra per il 5.

Le cifre, oltre a essere espresse in numeri usuali potevano anche essere divinizzate; sui bassorilievi i numeri erano più elaborati: erano rappresentati da glifi a forma di volto o da figure intere. Il numero sacro era il quattro, che simboleggiava i 4 punti cardinali, le 4 stagioni e le 4 età del sole, precedenti a quella in cui stavano vivendo.

Osservatori maya

I Maya erano molto attenti al moto degli astri, costruirono infatti le loro città seguendo particolari allineamenti. Molte città erano orientate verso la levata o il tramonto del Sole ai solstizi, inoltre l'orientazione teneva conto della latitudine del luogo, cosicché non tutte le città hanno la stessa disposizione assoluta, ma relativa alla propria posizione geografica. Inoltre i Maya utilizzavano gli assi delle loro città e quelli dei palazzi più importanti per determinare con l'anticipo di uno o due dei loro mesi il passaggio del Sole allo zenit. Tale momento era di particolare importanza poiché coincideva con l'inizio della stagione delle piogge, la più importante dell'annata agricola. Numerosi sono i templi che presentano punti di osservazione fondamentali per la vita dei Maya. Uno di questi si trova nell'antica città di Uaxactum, nel Guatemala; vi è un complesso templare in cui dalla cima della gradinata di una piramide era possibile osservare la levata del Sole nei solstizi e negli equinozi. Infatti al solstizio estivo il Sole appariva al mattino sullo spigolo nord di un piccolo tempio posto di fronte alla piramide; agli equinozi sorgeva dietro la porta di un'altra costruzione sacra ed al solstizio invernale sorgeva invece dietro lo spigolo sud di un terzo tempio. Il monumento più noto come osservatorio è il Caracol (chiocciola) della città di Chichèn Itzà. E' una torre cilindrica posta su base quadrata, all'interno una scala a chiocciola porta al piano superiore dove si trovano tre finestre dalle quali venivano effettuate le osservazioni astronomiche. Probabilmente c'erano molte più aperture che purtroppo sono andate distrutte. Il Caracol presenta numerosi allineamenti, tra essi c'è quello della gradinata d'accesso che punta sul tramonto del Sole al solstizio estivo. Sulla gradinata della piattaforma superiore c'è una nicchia nella quale due piccole colonne (una bianca ed una rossa) inquadravano una persona che, guardando di fronte, poteva vedere il tramonto di Venere quando, ogni 8 anni, raggiungeva la sua massima declinazione negativa. Si potevano fare allineamenti anche dalle finestre in cima alla torre: sulla prima si poteva osservare il tramonto del Sole agli equinozi; la seconda puntava sul tramonto di Venere quando aveva la massima declinazione negativa e la terza sulla levata di Achernar, la stella principale della costellazione dell'Eridano. Lo studio del moto di Venere era molto importante, come si può rilevare dalle tavole del Codice di Dresda che trattano in modo accurato delle previsioni sulle apparizioni di questo pianeta. E' interessante inoltre notare che i templi Maya avevano tutti 365 scalini, uno per ogni giorno dell'anno, ad evidenziare ancor di più come questo popolo fosse ben attento al tempo.

http://www.raffygio.com/maya/calendariomaya.htm

EBANIs FILMATE SU CITTA' DEL MESSICO



Il signore Ramón Alarcón Quintero ha riportato l'avvistamento di 7 oggetti tubolari (o EBANIs, Entità Biologiche Anomale non Identificate, ndr) sopra Città del Messico. Li ha avvistati quando ritornava da un centro commerciale di Tlatelolco. Quindi ha telefonato a sua figlia Nadia, di 16 anni, affinché videofilmasse l'evento. Questo è successo il 14 di giugno 2009.

L'INTERVISTA

Dove stava andando quando si accorse della presenza degli oggetti?

- Erano le 8:30 di mattina e ritornavo dal Mega Comercial Mexicana de Tlatelolco (centro commerciale di Tlatelolco, ndr) e all'altezza del Centro de Convenciones ho alzato gli occhi e ho notato due oggetti lunghi di colore arancio; uno si contorceva spettacolarmente, come un lombrico. Sono sceso dal marciapiede per avere un migliore angolo di visione e così ne ho visti più di 5 e subito ho chiamato mia figlia affinché cercasse di filmarli.

In che direzione volavano?

- Da nord a nordest.

In che zona vive?

- San Simón Tolnáhuac.

Di che cosa si occupa?

- Sono contabile pubblico.

Ci fu qualche festeggiamento in quella data?

- No nessuno, era anche molto presto, le 8:30 di mattina, (orario estivo).

È possibile che si tratti di ghirlande di palloncini?

- Non credo, erano troppo grandi, misuravano circa 100 metri di lunghezza. Inoltre, come dissi prima, si contorcevano in una maniera spettacolare. Li ho visto contorcersi a forma di parentesi e ad angolo retto. Penso che questo non possono farlo i palloncini.
Che cosa la colpì maggiormente?

- Che viaggiavano in gruppo e le evoluzioni che facevano nel cielo.

Nella sua opinione, che cosa possono essere?

- Entità biologiche che vivono nella stratosfera e che quando ci sono esplosioni solari di portata eccezionale che li potrebbero colpire, discendono, per proteggersi.
.

Che cosa commentò sua figlia?

- Che sembravano lombrichi che stavano corteggiandosi.

Desidera aggiungere qualcosa?
.
- Sì, questo fenomeno l'avevo già visto, nell'anno 2005. In quell'occasione erano solo due oggetti, si dirigevano da Azcapotzalco a Tlatelolco, anche era di mattina, alle ore 9.

Grazie signore Ramón...


Video di Nadia Alarcón Quelite
.

.)
Traduzione testi di Annalisa
.

fonte: link

http://noiegliextraterrestri.blogspot.com/2009/06/ebanis-filmate-su-citta-del-messico.html

L’esercito della Polonia sulle tracce degli UFOs


Il Giornale OnlineSegnalato da Marì

Ecco uno stralcio di intervista al Colonnello Ryszard Grundman, ex capo del Traffico Aereo e dell’Air Force Air Defense Land polacco. Le forze aeree raccolgono e analizzano rapporti dei piloti relativi ad incontri con oggetti volanti non identificati. Nella cartella “unknown” (sconosciuto) sono raccolte decine di segnalazioni. Entro 90. Inestimabili prove sono scomparse dal personale.

Sapete che la maggior parte delle persone che sentono parlare di “dischi volanti” si mette a ridere?

Lo so (risponde il Colonnello). Tuttavia, i piloti militari che hanno visto con i propri occhi degli UFOs ci pensano a lungo prima di ridere. Non dico che c’è stata una riunione di extraterrestri, ma sento che qualcosa è successo a loro, che è difficile spiegare razionalmente. Immagina che durante un volo un pilota avvista un “saucer”, una macchina variabile, con luce lampegginate che incomincia ad eseguire delle manovre, con leggi della fisica sconosciute. E dici? In che modo è rimasta integra la “padella”?

Non so. Ma questi casi si sono realmente verificati?

In questi 80 anni, quando ero responsabile dell’Head of Air Traffic Services Air Force e dell’Air Defense della Polonia, relazioni di oggetti volanti spiegati convenzionalmente arrivavano in maniera frequente. Nel periodo che portava alla fine del mio servizio, che durerà fino al 1992, ne arrivavano almeno varie decine. Tutti inseriti in una speciale cartella con su scritto “on the unexplained”. Assieme al Colonnello George Topolnickim, che era allora il mio immediato superiore, ha cercato di analizzare, ma ha potuto fare poco per via dell’eliminazione dei pochi rapporti dei piloti. Abbiamo riconosciuto, tuttavia, che se non capivamo qualcosa, c’era comunque gente che in 50 anni ancora non aveva le idee chiare per spiegare questi fenomeni. Non riuscivo a chiudere gli occhi su eventi che potevano mettere a repentaglio la sicurezza dei voli. Questo è stato il mio ruolo di servizio.

Nell’Esercito Polacco, nel passato oppure ora, mai nessuno ha raccolto segnalazioni di UFOs?

Sono stato il primo militare, che si è interessato a questo argomento serio. Se hai nelle mani rapporti provenienti da un esperto pilota militare, da un ufficiale e hai dei dubbi per mancanza di competenze per la valutazione delle condizioni meteorologiche, di veicoli atterrati oppure aspetto di aeroplani, non puoi gettare tutto nel cestino. Le istruzioni militari non includono un corso sugli UFOs, a causa della data di introduzione di un documento ufficiale, il quale afferma che l’esistenza di UFOs è riconosciuta non sono dall’Esercito Polacco, ma da parte della Forze Armate di tutto il Patto di Varsavia. Le disposizioni dei militari sono standardizzate su questo accordo. Nessuno, tuttavia, vieta la raccolta di dati sugli strani fenomeni del cielo. L’ho fatto e spero che il mio lavoro continui.

E continuerà?

Purtroppo no. Nessuno dell’Esercito Polacco si occupa di oggetti volanti non identificati. Gli ufologi, a volte, dicono che l’Esercito Polacco occulti le informazioni sugli UFOs. Non ne nasconde, perchè le informazioni non esistono. Dopo la mia partenza, il personale non raccoglie più rapporti sistematici sul tema. Peccato. Gli Eserciti occidentali indagano sugli inusuali fenomeni. Anche i Russi lo fanno.

E cosa è accaduto alla raccolte delle segnalazioni?

Dopo la mia partenza dal personale, le cartelle sono scomparse.

Scomparse?

Scomparse. Non ci sono.

E che fine hanno fatto?

Non lo so. Forse qualcuno ha preso questi rapporti. Nessuno tratta la questione seriamente. Desideravo a continuare a collezionare questo tipo di segnali. Sarebbero disponibili dati che avrebbero coperto un periodo di più di 20 anni. Si potrebbe essere tentati ad analizzarli e cercare di catturare l’emergere della regolarità del comportamento degli UFOs. Ma dal momento che non c’è materiale non si può analizzare nulla.

Quando ha avuto il primo rapporto sugli incontri tra aerei militari e UFO?

Non ricordo la data esatta, ma la maggior parte dei segnali erano relativi ad eventi accaduti l’11 dicembre 1982. Quella notte, numerose stazioni radar, in diverse parti della Polonia, cominiciarono a rilevare numerosi oggetti in movimento, a grande velocità. In totale, sopra al nostro territorio, ne furono individuati 16. Ad aerei da caccia fu dato l’ordine di intercettare gli oggetti, ma una delle macchine fallì nel localizzare i “targets”. Strani oggetti apparvero sulla Germania dell’Est, Cecoslovacchia e nella parte orientale dell’Unione Sovietica. Temevo che avrebbero iniziato ad attaccare la NATO. In questo caso, non c’è stata l’osservazione di un singolo pilota militare, ma un evento che ha coinvolto tutto l’apparato militare ed ha coinvolto centinaia di persone. Tutti non potevano essersi sbagliati. Ed in più non si potevano sbagliare i radar.

Le stazioni radar rivelano spesso questi oggetti?

No. La maggior parte non ha rilevato nulla. Il radar solo un paio di volte ha avuto un quadro completo. Ho anche un rapporto risalente al 1955 del Patto di Varsavia, in cui in corso di una esercitazione che si svolgeva nel Golfo di Gdansk (Varsavia), le stazioni radar rilevarono due oggetti. Si spostavano ad una velocità di 2.300 km/h ed ad una altitudine di circa 20 mila metri. In quel periodo non esistevano aereomobili con quelle prestazioni. Ad un certo punto questo oggetti invertirono la rotta a 90°, da un luogo ad un altro senza raggio di sterzata. Questa manovra, a tale velocità, non può essere fatta. Oggi sono in grado di farlo molti nostri aeromobili. Ma questo caso è accaduto 50 anni fa.

E poi cosa è accaduto a questi oggetti?

Poi sono apparsi in Lituania, poi sono stati avvistati nei pressi di Leopoli e poi sono scomparsi da tutti gli schermi radar delle stazioni. E nessuno ha inviato caccia militari per intercettare gli oggetti. Ma nell’autunno del 1983, per esempio, un oggetto dalla forma di “sigaro” è stato inseguito da due elicotteri e poi da un caccia SU-20.

Cosa accadde allora?

L’unità di Łęczyca rilevò un oggetto che procedeva ad altà velocità, a bassa quota, dalla forma che ricordava un “sigaro”. Al suo inseguimento furono inviati due elicotteri e mandò in allarme l’aeroporto militare di Powidzu. I due elicotteri, tuttavia, non sono stati in gradi di raggiungere l’oggetto a meno di una distanza 30 chilometri. Quando questo oggetto sorvolò l’aeroporto militare di Powidzu, andarono in “blackout” tutti gli equipaggiamenti elettrici e le comunicazioni. L’oggetto brillante, dalla forma di “sigaro” fu visto da dozzine di soldati. L’oggetto venne fino alla città. Dalla base di Krzesiny fu inviato un caccia militare. Ma non fu in grado di rilevarlo, sembrava “scomparso”. La commissione militare indagò sull’incidente e sentì tutti i testimoni. La relazione non contiene nessuna conclusione definitiva. E’ stato accertato che il materiale verrà sottoposto ad ulteriori analisi, con una particolare attenzione ad eventi simili. Comportava, in maniera vigile, segnalazioni di segnalazioni di oggetti strani, non solo quelli avvistati da piloti.

Vale a dire?

Talvolta le pattuglie andavano in perlustrazione, dopo aver ricevuto il segnale che “qualcosa” di strano era atterrato nella foresta o sul prato. Ricordo di un rapporto di un ufficiale del WSW Central Command Posts. Questa relazione, sempre del 1983, annuncia che una pattuglia del WSW era nei pressi di Varsavia, nel Kobyłce, come riferiscono dei civili. Inviata in una foresta, perchè all’interno c’era qualcosa di strano, si poteva vedere un pò di luce. Non so quali erano le intenzioni dei civili, ma la relazione afferma che la pattuglia, dopo poche centinaia di metri nel bosco, nota una forte luce. I soldati avevano l’impressione di un bagliore di fuoco. Una volta avvicinatosi, la pattuglia nota sospeso a circa 10 metri dal terreno, un oggetto a forma di “sigaro”. Era lungo circa 50 metri. I soldati erano sconvolti. Non spararono, non dissero nulla, furono solo in grado di guardare. L’oggetto poi cambiò sfumature di colore, fino ad arrivare al verde, blù e, per ultimo, emise una forte luce pulsante rossa. Poi nel completo silenzio, il “sigaro” salì a grande velocità in alto ed in verticale. La pattuglia andando poi nei pressi dov’era l’oggetto, non trovò nessuna traccia.

Queste relazioni vennero trattate in maniera interessante dall’Esercito?

Spesso. Volli aiutare le autorità come supervisore. Così andai dal Colonnello Topolnickiego. Gli dico che di tanto in tanto, su zone della Polonia avvengono fatti misteriosi e cosa ne pensasse lui di ciò. Egli mi rispose: “aspetta. Ti faccio vedere qualcosa.” Mi spiegò che due piloti, mentre si trovavano nei pressi delle coste del Mar Baltico, per poco non spararono ad un UFO. Sia visivamente che sui radar videre un oggetto che si avvicinava ai piloti da caccia, a meno di 200 metri di distanza. Una volta in prossimità visiva, l’oggetto era di forma allungata, in modo da formare un cilindro, dalla lunghezza di circa sei metri. Era di colore nero, senza nessun contrassegno, motori, fori, senza strisce o numeri. Quando il pilota chiese al comando di terra di utilizzare le sue armi, il misterioso oggetto cominciò una rapida manovra e l’equipaggio lo perse di vista. Scomparso dai radar. E’ stato molto strano. Ricordo ancora i nomi e cognomi dei piloti: Capitano Zbigniew Praszczałek e secondo Marek Jacewicz. E’ difficile in questo caso parlare di illusioni o miraggi.

In ambito di ambiente militare, c’è impazienza di raccontare gli incontri con gli UFOs?

Piuttosto il contrario. Raccontare storie circa incontri con “dischi volanti” può metterli più facilmente in ridicolo coi colleghi e la perdita del prestigio. Molti preferiscono mettere tutto nel dimenticatoio. Anche se numerosi piloti hanno visto gi UFOs, una volta a terra quasi nessuno riferisce di ciò che hanno visto.

Situazioni in cui numerosi aeroplani hanno avuto nei pressi dei “dischi volanti”?

Si. Una volta. Nel 1980, un UFO fu intercettato da sette aeroplani. Fu visto sopra la base militare di Mierzęcicach. Numerosi caccia andarono, uno dietro l’altro, all’incontro visivo. Notano un oggetto pulsante, a forma di “piatto”, dalla luce variabile, con una cupola di colore blu-grigio. Aveva le dimensioni di tre aeromobili. Ruotava e manovrava attorni ai nostri aeroplani, utilizzando manovre sconosciute alle nostre leggi fisiche. Cambiava rapidamente direzione di volo e a livello verticale. I piloti furono scoraggiati, perchè tali manovre non sono possibili con oggetti aventi una massa. Un pilota, vedendo l’oggetto dal suo aereo, scattò qualche foto.

Che ne è stato di quelle immagini?

Le fotografie sono state fatte ad una distanza di 800 metri e si può vedere solo un punto nero e bianco. Tuttavia, il comportamento dei piloti durante l’atterraggio dimostra che l’incontro con tale struttura ha fatto una grande impressione. Tutti i piloti erano molto esperti. Ma una volta atterrati alla base non fecere nessuna menzione dell’incontro col “disco volante”. Solo quando ne feci menzione, incominciarono a parlare di un qualcosa che non avevano mai visto. E’ risultato che le stazioni radar hanno captato l’oggetto, ma i soldati hanno dichiarato che una volta apparso sui radar è poi improvvisamente scomparso, probabilmente commesso da un errore oppure da una avaria all’attrezzatura.

Questo di cui sopra è il riassunto di un articolo, apparso in lingua polacca sul sito . Un articolo molto interessante, che dimostra ancora una volta che gli UFOs sono una realtà incontrovertibile ed un problema per le forze aeree di tutto il mondo. Il Colonnello Pilota Ryszard Grundman è stato pilota di caccia militari, uno dei primi ad aver volato su aerei a reazione polacchi. E’ stato Comandante dell’Aviazione militare di Varsavia e capo dei servizi del traffico aereo militare e dell’apparato di Difesa Aerea del paese. Attualmente è in pensione.

In foto il volto dell’anziano militare che ha rilasciato l’ intervista


Fonte:


http://www.altrogiornale.org/news.php

lunedì 22 giugno 2009

Nuovo comodino da Ikea

Ex filmato segreto sugli UFO del 1952 rilasciato dai militari USA

Ucraina: atterra un UFO, sintomi da radiazioni tra i locali


Il Giornale OnlineRapporti di un atterraggio di un UFO, avvenuti in un piccolo villaggio rurale, sono filtrati fuori dall’Ucraina. I residenti del villaggio di Brailov inisistono sul fatto che sono stati svegliati da una intensa luce bianca, nel mezzo della notte, all’inizio di questo mese. I residenti, per la maggior parte agricoltori, affermano anche che picchi elettrici ed una strana sensazione di corrente elettrica è passata attraverso i loro corpi, accompagnati dalla strana luce.


La mattina dopo l’evento UFO, tre inusuali impronte consistenti in qualcosa di simile a “ruote su ruote”, disposte in formazione triangolare, sono state osservate sul terreno da uno dei residenti. I testimoni includono una signora anziana di 82 anni, la signora Helena Ganzyuk, la figlia di 56 anni, la signora Nadezhda Ganzyuk e la 24enne Helena Petrovskaya.


Dopo l’evento un numero di residenti, inclusi alcuni testimoni, si ammalò. I sintomi erano quelli di vomito ed alta temperatura. I Servizi di emergenza che sono arrivati da Kiev hanno rilevato tracce di radioattività elevata, ma non estrema. Un portavoce della EMERCOM (Agenzia che ha effettuato le analisi della traccia e nei suoi pressi) Peter Pavlov ha dichiarato:


“nessuna eccedenza è stata identificata. Qualche traccia di radiazione di fondo è stata trovata, che equivale a 11-12 Micro Rontegen per un'ora, mentre tra i 14-15 Micro Rontegen nei pressi della strada. Per quanto riguarda l’origine delle radiazioni sono all’oscuro. Non lo so“. Alcune tracce di metallo sono stato identificate e dei semplici campioni di residui sono stati prelevati per analisi. I residenti pensano che un UFO di origine extraterrestre sia stata la causa dell’incidente.


Fonte approfondita e originaria (in ucraino)

Fonte sommaria in inglese

In foto una delle testimoni, la signora 82enne Helena Ganzyuk.

Fonte:
http://www.altrogiornale.org/news.php

domenica 21 giugno 2009

sabato 20 giugno 2009

Gratta e Vinci

Droni già negli anni "70


In un corposo articolo intitolato Il ritorno di Nibiru, il ricercatore indipendente Cristoforo Barbato, oltre ad esplorare il tema del pianeta X, indugia sulle innovazioni tecnologiche che, sin dagli anni '70 del XX secolo, conobbero una formidabile accelerazione nell'ambito dei sistemi informatici applicati alla gestione di aerei senza pilota. Ciò è molto importante, se ricordiamo che l'operazione “scie chimiche” è attuata in gran parte con droni (definiti anche U.A.V., ossia Unmanned aerial vehicles), la cui tecnologia non è quindi recente. Da sottolineare anche l'interesse che i militari mostrano per lo spazio: non si tratta soltanto di osservazioni astronomiche, poiché uno degli scopi reconditi potrebbe essere “il monitoraggio dell’attività extraterrestre in entrata ed uscita dalla nostra atmosfera”. Riportiamo la parte dello studio contenente gli addentellati con la questione “chemtrails”.

Parte del lavoro di John Maynard, [è stato un analista dei servizi segreti militari americani inizialmente con l’Army Security Agency (l’Intelligence dell’Esercito) in seguito in seno alla D.I.A. (Defense Intelligence Agency)] quando era nella D.I.A., riguardava il progetto D.O.C.L, Direct Orbital Code Link (a volte ribattezzato Docile), un sistema che annovera circa 5 miliardi di dollari di satelliti progettati per comunicare con velivoli classificati dell’Aeronautica militare degli Stati Uniti e possibilmente anche per esaminare lo spazio profondo. Infatti, stando alle dichiarazioni di Maynard, uno degli scopi reconditi del progetto D.O.C.L della D.I.A. sarebbe il monitoraggio dell’attività extraterrestre in entrata ed uscita dalla nostra atmosfera.

Una conferma diretta alle affermazioni di Maynard sul classificato progetto D.O.C.L si può trovare nelle sorprendenti rivelazioni fatte negli anni ’90 dallo statunitense Edgar Rothschild Fouché in merito ai programmi speciali segreti dell’U.S.A.F. e della National Security Agency. Fouché, ex membro dell’Intelligence dell’Air Force americana che ha prestato servizio a Groom Lake nell’Area 51, ha lavorato con diverse strutture aerospaziali militari e produttori di elettronica negli Stati Uniti. Ha partecipato alla progettazione, sviluppo, produzione e valutazione di volo operativo nei programmi classificati di sviluppo aereo, incluse contromisure elettroniche, comunicazioni satellitari, equipaggiamento di cripto-logica e di supporto.

Durante la sua carriera militare, è stato selezionato nei quadri ed in molti programmi di sviluppo dei più recenti cacciabombardieri dell’Air Force. Altri programmi di ricerca e sviluppo per i quali lavorò dagli anni ’70 sono ancora classificati Top Secret. Fouché ha ricevuto una formazione tecnica per oltre 4.000 ore dall’Esercito e dal Governo, di cui circa la metà in addestramento classificato. Per venti anni ha lavorato con l’Aeronautica militare e con le Agenzie del Dipartimento della “Difesa”, seguiti da altri otto anni come Dirigente a contratto della Difesa. “Ero uno dei pochi impiegati a Nellis - afferma Fouché - munito di un nulla osta di segretezza Top Secret, con accesso alle decodificazioni criptate.

Avevo il certificato di accesso al Modello 4 IFF (un sistema aereo che rispondeva ai codici classificati criptati). Avevo anche il permesso di lavorare su altri dispositivi criptati di cui non posso parlare. Per una serie di combinazioni e data la mia perizia tecnica mi fu richiesto di prestare servizio in un luogo non identificato. Al mio terzo giorno di lavoro a Groom, dovetti rimuovere un modulo da un pezzo di equipaggiamento per la comunicazione satellitare a più comparti, usato per sostenere alcuni velivoli nelle missioni speciali. Notai, mentre ero all’interno del comparto a controllare i cavi elettrici, che conteneva un’unità sigillata grande più o meno come una grande borsa e che aveva una targhetta d’identità di copertura della National Security Agency.

La nomenclatura sulla targa recitava Direct Orbital Code Link. Pensai che fosse strano, visto che l'unità era parte di un collegamento di comunicazione digitale, usato unicamente per comunicare con veicoli dell’Aeronautica classificati. Non ero a conoscenza allora di missioni militari orbitali non affiliate alla N.A.S.A. Ricordatevi che erano gli ultimi anni '60. Lo Shuttle non volò fino al 1981. Disinserii l’unità e, per curiosità, rimossi la calotta dell’accesso posteriore. Con mio stupore vidi che al suo interno c'era circa una mezza dozzina di grossi chip ibridi a circuito integrato. Il più grosso chip era collegato ad oltre 500 moduli dello spessore di un capello ed era grande più o meno come un accendino Zippo. Il timbro d’ispezione sul chip datava 1975.

Nel 1975 la velocità più elevate di lavorazione, sui progetti più classificati, equivaleva a quella di un computer I.B.M. 8088 che girava alla velocità di 4 milioni di cicli al secondo. Questa unità aveva una velocità di lavorazione di 1 miliardo di cicli al secondo. Fu solo dopo circa dodici anni che vidi una tecnologia paragonabile a questo chip a circuito integrato. Più tardi vidi alla I.T.T. un progetto top secret di sviluppo di avionica. Nella mensa a Groom, sentii termini come Lorentz Forces, detonazione ad impulsi, radiazioni al ciclotrone, generatori di campo a trasduzione di flusso quantico, lenti energetiche simili al cristallo e accumulatori quantistici E.P.R. (Electron Paramagnetic Resonance). Ogni giorno scrissi sul mio “diario di bordo” tutto ciò che vidi, ascoltai e toccai. Rientrato alla base, la mia routine proseguì come sempre.

Il mio amico alla N.S.A., Jerald, indagò ed osservò le persone impiegate in lavori molto classificati al Nevada Test Site e al Nellis Range. Stava controllando un tizio che lavorava al Nevada Test Site, dove facevano esplodere bombe atomiche sotterranee. Accennò per caso ad un aereo che poteva essere lanciato in orbita e ritornare ed atterrare nel deserto del Nevada. Era un veicolo di ricognizione radiocomandato che decollava da un bombardiere B-52 ed usava dei razzi a impulso, da collocare temporaneamente in una orbita terrestre bassa per scattare foto ricognitive. Pensai che mi stesse prendendo in giro.

Poi aggiunse: “Questo aereo è pilotato a distanza tramite il sistema D.O.C.L. di Groom”. In genere non sono così lento di comprendonio, ma non feci i giusti collegamenti fino a quando disse di nuovo: “Sai, il D.O.C.L sta per Direct Orbital Communications Link.” Bingo, avevo visto un pezzo del sistema D.O.C.L. a Groom: era l'unità della N.S.A. con grossi chips”.

Leggi qui l'intero articolo di Cristoforo Barbato

Articolo originale commentato dai lettori

da "Il ritorno di Nibiru" di Cristoforo Barbato

Postato da: Zret

Fonti: tankerenemy.com - Scie Chimiche (Chemtrails) - tanker-enemy.tv

http://www.ecplanet.com/blog/archive/2009/06/07/droni-gia-negli-anni-70.html

MISTERIOSO OGGETTO A FORMA DI ANELLO NEL CIELO DI KINGS DOMINION, VIRGINIA - USA


venerdì 19 giugno 2009
Denna Smith è una scrittrice e lo scorso 13 giugno 2009 si trovava con la sua famiglia al Kings Dominion, Virginia - USA, un grande parco divertimenti, quando assistette insieme a loro e ad altre persone a un incredibile avvistamento di un oggetto nero dalla forma di anello che stazionava in cielo.
Impiegati del Kings Dominion però hanno attestato che si trattava di un anello di fumo proveniente da una giostra chiamata "Volcano" (Vulcano, ndr). Teoria questa, contestata dalla Smith e famiglia oltre che da molti altri testimoni. "Eravamo tutti rimasti spiazzati e attoniti" dice, quando all'improvviso si accorsero del misterioso cerchio,"Il fumo di solito appare di consistenza fumosa e nuvolosa (con tutte le sue proprietà fisiche, prime fra tutte quella di deformarsi, cambiare aspetto e moto, ndr) mentre questo anello era un cerchio perfetto, era una linea così solida come fosse un taglio in mezzo al cielo" racconta la Smith. L'investigatore UFO Cameron Pack dice che lui sarebbe convinto era solo fumo se non fosse per alcune foto che mostrano un avvistamento simile avvenuto a Fort Belvoir una vicina località, negli anni '50.
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Il VIDEO
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La Smith secondo quanto ha dichiarato non pensa sia un UFO, ma un segno divino, che personalmente a mio avviso le due cose non sono in contrasto, anzi, sono la medesima cosa.
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Ecco le fotografie tra l'altro molto apprezzabili, scattate nel 1957 a Fort Belvoir una base militare situata nel nord Virginia in cui si vedono "anelli" di origine non terrestre stazionare sull'area militare, un sito guarda caso, piuttosto vicino a Kings Dominion, e che ci mostrano chiaramente come sia effettivamente possibile che possano esistere velivoli alieni dalla forma di anello
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DATE: September 1957.
LOCATION: Fort Belvoir, US Army Facility Virginia.











L'analogia è sorprendentemente ovvia e possono benissimo supportare e avvalorare il recente avvistamento di Kings Dominion, indicandolo anch'esso nientemeno come la manifestazione di un velivolo extraterrestre, che compie la sua attività sensibilizzativa al genere umano.


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NoiegliExtraterrestri.blogspot.com
http://noiegliextraterrestri.blogspot.com/2009/06/misterioso-oggetto-forma-di-anello-nel.html

VELIVOLO ALIENO SIGARIFORME SU MESSINA


sabato 20 giugno 2009
Ci telefona il sig. C.E. Di Messina. Fissiamo appuntamento nei locali del Centro, dopo le cordialissime presentazioni ci racconta l’esperienza da lui vissuta giorno 16 giugno 09. Quella mattina attorno alle ore 6/45 il sig,C.E. percorre il viale Europa con la sua vettura in compagnia di due operai, per recarsi nella sua casa in campagna sui monti Peloritani. Percorrendo la strada militare, arrivati all’altezza di piazza d’armi l’operaio, il sig. A.S. indicando il cielo dice con fare concitato: Vaddati, Vaddati, (guardate,guardate): fermata la macchina, vedono un UFO a forma di cilindro, affusolato alle due estremita’, di grandi dimensioni volare proprio sopra le montagne. L’oggetto definito “strano” era luminoso solo nella parte centrale, di colore nero e silenzioso. Pochi minuti dopo gli attoniti testimoni vedono che l’oggetto si ferma e come se si girasse, si dirige lentamente nella loro direzione: l’oggetto (60 mt di lunghezza) stimato ad un’altezza di circa 700/800 metri di passa loro sopra mostrandosi indifferente al loro stupore. Con una manovra ad “U” ritorna nella stessa posizione dirigendosi verso Palermo. L’altro operaio cha accompagnava C.E, il sig.L.I. ci racconta inoltre che da ragazzo, quando abitava in provincia di Messina vide fuoriuscire dal mare un oggetto sferico che, stazionato, alcuni secondi sul mare, decolla pian piano dirigendosi verso le vicine montagne Calabresi. La sfera di colore alluminio dal diametro di almeno 10 mt,era alle due basi di colore nero, con una luce centrale che avvolgeva l’oggetto. Grazie ai testimoni per le preziose testimonianze.
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fonte: link
http://noiegliextraterrestri.blogspot.com/

venerdì 19 giugno 2009

2012 Full Trailer HD

Torna il mistero dell'acqua c'è un lago sul Pianeta Rosso


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Scritto da Sirius_Cily

Su segnalazione di Huzuzu Mujuru

Se potessimo far tornare indietro il tempo di 3 miliardi e 400 milioni di anni e puntassimo i telescopi verso Marte, avremmo l'opportunità di osservare almeno un lago d'acqua più grande di quello di Como, con tanto di spiagge. Quel lago, in quell'epoca, occupava infatti una superficie minima di 195 km quadrati, ma arrivava a estendersi fino a 212 km quadrati.

La scoperta è stata realizzata da Gaetano di Achille, ricercatore all'Università del Colorado (Usa) ed è stata pubblicata sulla rivista Geophisical Research Letters. E' la prima volta che l'analisi di immagini riprese da una delle sonde che ruotano attorno al Pianeta Rosso mette in luce con tanta chiarezza la presenza di antiche rive lacustri.

http://www.nibiru2012.it/astronomia/torna-il-mistero-dell-acqua-c-e-un-lago-sul-pianeta-rosso.html

L'invaso, lungo 57 km, si trovava in una valle che si distende per 1.300 km, nota come Shalbataba Vallis e larga mediamente una ventina di chilometri. Essa drenava le acque che giungevano da un immenso bacino che si trova a nord, noto come Chryse Planitia. Spiega di Achille: "In certi punti il lago raggiungeva una profondità di 450 m e al suo interno vi erano gigantesche conoidi". L'invaso era alimentato da un corso d'acqua con una portata paragonabile alla quantità che possiede un fiume terrestre di medie dimensioni.

Nonostante siano più di uno i laghi e i mari che, stando a diverse ricerche, si svilupparono sulla superficie di Marte, fino ad oggi non ve ne era alcuno che mostrasse evidenze così chiare della sua morfologia e della sua storia. L'erosione causata dal vento, dalla caduta di meteoriti e da eruzioni vulcaniche possenti, infatti, è stata fatale, in un arco di tempo di miliardi di anni, per la maggior parte delle strutture morfologiche lacustri.


Shalbataba Vallis invece è stata preservata da tutto ciò, e grazie alle immagini riprese dalla sonda della Nasa Mars Reconnaissance Orbiter (da 300 km di quota in grado di osservare oggetti anche soli 30 cm) si è riusciti ad identificare le coste, i delta e gli strati sedimentari lasciati dall'acqua del lago.

Sembra che esso abbia terminato la sua esistenza in un arco di tempo assai breve, in quanto non si osservano coste via via sempre più basse. Continua di Achille: "Vi sono due possibili spiegazioni. Un repentino cambiamento climatico oppure un forte abbassamento della temperatura che ghiacciò il lago, il cui ghiaccio poi, sublimò (passò da solido a vapore, senza passare allo stato liquido) completamente, impedendo la formazione delle coste". Questo confermerebbe precedenti studi che vogliono che nel periodo geologico marziano chiamato Hesperiano, a epoche della durata di migliaia di anni con un clima quasi terrestre, se ne alternavano altre assai più rigide".

La presenza di acqua sulla superficie di Marte si sta connotando con sempre maggiori dettagli. Per quella che fu presente miliardi di anni fa, vi è la testimonianza di giganteschi fiumi ed ora di laghi che coprirono grandi aree del pianeta, per quella attuale invece le testimonianze sono legate alla presenza di ghiaccio certo non solo in prossimità del Poli marziani, ma anche a pochi metri sotto la superficie, in vari punti del pianeta. C'è però da ricordare che acqua liquida potrebbe sgorgare da geyser che sono stati fotografati attorno a vari crateri, la cui acqua però sublima nell'arco di pochi minuti.

Una serie di immagini riprese dalla sonda Phoenix scesa l'anno scorso in prossimità del Polo Nord, infine, mostra chiaramente la presenza di goccioline di acqua liquida accrescersi sulle zampe della sonda stessa. Il fatto che essa possa essere rimasta liquida nonostante le temperature rigidissime è spiegabile grazie alla presenza di una grande quantità di sali che ne hanno abbassato il punto di congelamento.

http://www.nibiru2012.it/astronomia/torna-il-mistero-dell-acqua-c-e-un-lago-sul-pianeta-rosso.html