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giovedì 3 maggio 2012

STI CAZZI !!!

Vulcani: torna in attivita' quello di Santorini


La caldera vulcanica di Santorini e' cio' che rimane di uno dei piu' grandi eventi vulcanici della storia, responsabile della scomparsa della civilta' Minoica 4mila anni fa. Ora, nuove analisi tramite GPS compiute dal Georgia Insistute of Technology negli Stati Uniti sembrano indicare una ripresa dell'attivita' della zona dove si trovava Santorini. 'Dall'esplosione di 4mila anni fa, la caldera sottomarina, che oggi ospita un gruppo di isole greche, ha avuto una serie di eventi vulcanici e geologici, l'ultimo dei quali un terremoto nel Gennaio 2011', ha spiegato Andrew Newman, autore dello studio pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters. 'I nostri monitoraggi dallo scorso settembre fino a gennaio - ha continuato - mostrano come l'espansione della caldera stia accelerando, a causa di un influsso di 14,1 milioni di metri cubi di magma circa 5 chilometri sotto la superficie'. Anche se per gli autori l'espansione non rappresenta necessariamente un'eruzione imminente, affermano anche un piccolo evento vulcanico potrebbe causare ceneri, frane o tsunami in tutta l'area interessata .

Super vulcano di Yellowstone più attivo!

 

Secondo i recenti studi, il supervulcano di Yellowstone sarebbe un po'' meno super ma più attivo di quanto si pensasse in precedenza. I ricercatori della Washington State University e del Centro di Ricerca dell’Università Scottish Environmental hanno scoperto che la più grande eruzione dello Yellowstone, che ha creato 2 milioni di anni fa il deposito di Huckleberry Ridge, è avvenuta in realtà in due diversi momenti di almeno 6.000 anni di distanza.

I loro risultati dipingono una nuova immagine di un vulcano più attivo di quanto si pensasse e può aiutare a ricalibrare la probabilità di un altra grande eruzione nel futuro. Prima che i ricercatori dividessero l’eruzione in due, era considerata la quarta più grande nota alla scienza.

"Il comportamento precedente del vulcano di Yellowstone è la migliore guida di ciò che farà in futuro", dice Ben Ellis, co-autore e ricercatore post-dottorato presso la Scuola Washington State University dell''ambiente."Questa ricerca suggerisce che le esplosioni dello Yellowstone sono più frequenti di quanto si pensasse".

Le nuove età di ogni eruzione del Ridge Huckleberry riducono il volume del primo evento a 2.200 chilometri cubici di magma, circa il 12 per cento in meno di quanto si pensasse. Una seconda eruzione di 290 chilometri cubi si è svolta più di 6.000 anni dopo.

Questa prima eruzione merita ancora di essere chiamato "super", in quanto è una delle più grandi conosciute che si sono verificate sulla Terra oscurando i cieli con la cenere dalla California meridionale fino al fiume Mississippi. In confronto, l’eruzione del 1980 del Mount St. Helens ha prodotto 1 chilometro cubo di cenere. L''esplosione più grande dell''Oregon del Monte Mazama 6.850 anni fa ha prodotto 116 chilometri cubici di cenere.

Che sia super o meno, un’eventuale eruzione dello Yellowstone nella nostra epoca, sarebbe davvero un disastro naturale senza precedenti. Solo un meteorite potrebbe far peggio…

lunedì 20 febbraio 2012

2012 - ogni 600.000 anni.... La Caldera di Yellowstone -

Caldera di Yellowstone

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'area sotto cui si trova la caldera, nel Parco di Yellowstone
La Caldera di Yellowstone è un elemento di tipo vulcanico che si trova sotto il parco nazionale di Yellowstone. La caldera si trova a nord-ovest del Wyoming, in cui è situata la maggior parte dell'area del parco. Le misure della zona considerata vulcanica sono grandissime: 55 per 72 chilometri di estensione. La caldera è anche meglio conosciuta negli stati uniti come il supervulcano di Yellowstone, dopo che un documentario della BBC le attribuì questo nome.

Vulcanismo [modifica]

Yellowstone, come le Hawaii, si pensa si trovi su una vasta area che in geologia viene denominata punto caldo, in cui lo strato di roccia fusa sottostante la crosta terrestre tende ad uscire fuori, molto similmente all'attività dei vulcani veri e propri. Si attribuisce a questo "supervulcano" la causa della formazione dello Snake River Plain, una sorta di Canyon situato tra lo stato del Wyoming, l'Idaho e l'Oregon. Nel corso di 17 milioni di anni la caldera ha generato una successione di violente eruzioni e colate di lava basaltica che hanno dato vita alla parte orientale dello Snake River Plain. Almeno una dozzina di queste eruzioni furono talmente violente da essere considerate supereruzioni. In realtà il supervulcano non è formato da una sola caldera, ma da più caldere vicine tra di loro. La più antica di queste è quella a cavallo tra McDermitt, Nevada e Oregon. Progressivamente si vanno estendendo alcune caldere di più recente formazione, e comprendono parte del Nevada, dell'Oregon e l'area orientale dello Snake River Plain, per terminare nello Yellowstone Plateau. Di queste, la Bruneau-Jarbidge caldera, nel sud dell'Idaho, si è venuta a formare tra i 10 e i 12 milioni di anni fa. L'eruzione che ne determinò la nascita uccise un altissimo numero di rinoceronti e altri animali che oggigiorno si trovano nell'area protetta di Ashfall Fossil Beds, a nord-est del Nebraska. Da allora si conta che almeno altre 142 eruzioni (con la conseguente formazione di altre caldere) siano avvenute nella zona di Yellowstone.
La mappa di Yellowstone. Il parco si trova su tre caldere attive.
Sebbene il termine "supervulcano" sembra si possa riferire alla grandezza del vulcano, in realtà è usato per descrivere la potenza di un'eruzione. Le tre più grandi eruzioni avvenute nell'area del parco di Yellowstone sono avvenute 2.1 milioni, 1.3 milioni e 640,000 anni fa. Da queste si formarono rispettivamente la Henry's Fork Caldera, Island Park Caldera a la Yellowstone Caldera. Quella più potente in assoluto fu quella da cui si sviluppò la Island Park Caldera e la Huckleberry Ridge Tuff (un grande deposito di Tufo situato nel centro del Nord America).






Settantaquattromila anni fa in Indonesia, l’eruzione del vulcano Toba devastò l’isola di Sumatra, una gigantesca esplozione ricopri di cenere un'area di più di 3000 chilometri innescando un inverno vulcanico, il cratere che si formò in seguito all'esplosione era piu esteso della città di Londra. A quel tempo, la Terra era popolata di poche migliaia di esseri umani, ma le conseguenze di questa super eruzione furono lo stesso catastrofice.

Vulcano Toba Caldera
vulcano Toba

Nel 1980, il Monte Sant'Elena si svegliò, la sua potenza esplosiva è stata calcolata equivalente alla bomba di Hiroshima per ogni secondo di attività. I detriti vulcanici furono proiettati a più di 20 chilometri di altezza e tutte le aree circostanti furono distrutte. Venticinque anni dopo, tutta la regione ne porta ancora le tracce.

Monte Sant'Elena
Monte Sant'Elena

Le differenze tra un vulcano normale e un supervulcano sono chiare. Un vulcano si presenta nella forma di un cono mentre un supervulcano ha la superficie piana ed è rilevabile solamente dopo la prima eruzione, quando la camera magmatica crolla su se stessa e si viene a formare un cratere chiamato "caldera".  Le caldere sono così grandi che sono visibili solo dallo spazio.
Alcune di queste si trovano in Indonesia, Nuova Zelanda, Sud America e Gran Bretagna.
La maggior parte dei supervulcani sono estinti da molto tempo, ma lo Yellowstone è ancora attivo.


Yellowstone caldera
Yellowstone

Il parco dello  attira ogni anno oltre tre milioni di turisti che lo visitano soprattutto per godere delle sue sorgenti di acqua calda e dei suoi geyser, ma pochi visitatori sono realmente consapevoli del pericolo in dormiveglia sotto i loro piedi.
Oggi, il sito dello Yellowstone si trova in fase di riposo, ma presenta lo stesso un rischio estremamente elevato.
E' grazie all'importanza del serbatoio di magma che i geyser esplodono, l'acqua si scalda e ovunque si possono trovare stagni di fango bollente. Tutte minacce per i turisti, senza parlare di una possibile eruzione in qualsiasi momento.
Nel passato, lo Yellowstone è entrato in eruzione ogni 20 o 30 mila anni, ma non è più accaduto nulla da oltre 70.000 anni.
 Yellowstone

E' stato nel Nebraska che gli archeologi hanno scoperto le drammatiche conseguenze di una super eruzione. Mentre stavano facendo degli scavi portarono alla luce centinaia di scheletri di animali preistorici sepolti sotto uno spesso strato di cenere vulcanica. Gli scienziati fecero quindi delle ricerche per rintracciare la super eruzione che causò la morte di questi animali e scoprirono che il vulcano responsabile di tutto questo era lo Jarbridge Bruneau, nell'Idaho, situato a 1.600 chilometri di distanza.

Bruneau Jarbridge


Venne anche scoperto che ciò che alimentava il vulcano era un punto caldo, che si muoveva lentamente sulla placca del Nord America, e oggi questo hot spot si trova proprio sotto lo Yellowstone.

La prima super eruzione dello Yellowstone è avvenuta  2,1 milioni di anni fa ed è stata così violenta che ha anche distrutto una parte della catena montuosa già esistente. Da allora vi sono state altre due super eruzioni, la prima 1,3 milioni di anni fa e la seconda 640.000 anni fa. Secondo i calcoli degli scienziati, le super eruzioni dovrebbero prodursi ogni  600 o 700.000 anni,  siccome da 640.000 anni non è più accaduto nulla, si teme che possa accadere proprio in questo millennio. Ogni momento è buono per una super eruzione.
Il bacino Norris Geyser è uno dei siti più frequentato del parco.
Durante l'estate del 2003, iniziarono a verificarsi alcuni strani fenomeni: la temperatura del suolo in alcune aree aumentò fino al punto di ebollizione, alcuni geyser entrarono in eruzione molto più spesso di prima e una nuova serie di fissure cominciò ad emanare velenosi gas vulcanici. Il sito fu immediatamente chiuso per il pericolo incombente, gli alberi cominciarono a morire e i fumi nocivi si concentrarono sui sentieri.
Norris Geyser
Bacino Norris Geyser

La fauna selvatica fu anch'essa colpita, cinque bisonti morirono improvvisamente per asfissia.
Gli scienziati hanno visitato il sito per capire cosa fosse successo e venne scoperto che i tassi di idrogeno solforato e di biossido di carbonio erano molto elevati. I test effettuati sulle carcasse degli animali dimostrarono che erano morti a causa di questi due gas. Si tratta di due gas presenti nel magma.
Un altro segnale molto preoccupante è apparso, la terra del sito si solleva regolarmente da sette anni, anche questo fenomeno è dovuto alla risalita del magma.
La difficoltà maggiore che si presenta agli scienziati per prevedere una eruzione, è che questi segni sono comuni a Yellowstone.
Un solo segnale potrebbe essere effettivamente annunciatore di un'imminente eruzione: i terremoti. Questi sono causati dalla crescita del magma. Ci sono molti terremoti a Yellowstone, ma sono così piccoli da essere percepibili solo con degli strumenti. Mentre una forte scossa, di magnitudine 7, potrebbe innescare delle eruzioni. Per meglio comprendere il funzionamento dei vulcano, gli scienziati hanno installato dei dispositivi per studiare l'interno della camera magmatica e quella del Yellowstone è tre volte più grande dlla città di New York. Se del nuovo magma entrasse nella camera, verrebbe a crearsi una tale pressione che innescherebbe un'eruzione. Grazie ai dati raccolti durante l'esplosione del Monte St. Helena, gli scienziati sono stati in grado di calcolare la forza di una super eruzione e risulta che potrebbe essere paragonabile all'impatto di circa mille bombe simili a quella di Hiroshima per ogni secondo di attività. Questa forza proietterebbe gas e cenere molto in alto nell'atmosfera.

L'Agenzia Federale per la Gestione dei Disastri (FEMA) è l'organizzazione che coordina le azioni da intraprendere durante un disastro. Per ora, il più grande disastro che hanno dovuto affrontare è stato l'attaco dell'11 settembre 2001 a New York, ma se entrasse in eruzione lo Yellowstone si tratterebbe di un sito diecimila volte più grande e in nessun caso paragonabile a ciò che hanno dovuto affrontare finora.
Per preparare un tale disastro, la FEMA utilizza un potente programma chiamato AZUS. Questo programma consente di prevedere le ricadute sulle case, le infrastrutture, gli ospedali e la viabilità. Questo strumento permetterà di prendere le migliori decisioni al momento giusto.
Basandosi sulle ultime super eruzioni dello Yellowstone, gli esperti hanno consegnato alla FEMA una mappa delle ricadute attese.
Secondo i dati, il rischio per la vita e le perdite materiali sarebbero considerevoli. Soltanto per le colate piroplastiche, molte persone morirebbero e i sopravvissuti riporterebbero ferite molto gravi. Il tasso di mortalità raggiungerebbe il 90%, ma crescerebbe ulteriormente nel momento in cui la cenere ricade. Queste polveri sono estremamente dannose e le piogge di cenere raggiungerebbero anche l'Europa. Questa pioggia può variare a seconda dello spessore delle ceneri e dei luoghi dove sarebbe più spessa, i tetti delle case non potrebbero resistere. Ci sarebbero anche ripercussioni climatiche importanti, le piogge torrenziali e le ceneri a terra si trasformerebbero in valanghe di fango.

Nel 1783, nel vulcano laki in Islanda, si aprì improvvisamente una gigantesca crepa di 5 chilometri e sputò lava per sette mesi consecutivi. Pur trattandosi di un diverso tipo di eruzione, gli scienziati possono lo stesso, grazie alle grande dimensioni, confrontare i due vulcani. Gli archeologi hanno portato alla luce le vittime per individuare la causa del decesso e, analizzando gli scheletri, scoprirono che erano tutti affetti da una malattia causata dall'alta quantità di gas che avevano respirato.
Vulcano Laki
Vulcano Laki

Inoltre, lo zolfo espulso nella stratosfera allontanerebbe i raggi del Sole e le temperature scenderebbero. Le ricerche hanno dimostrato che dopo tre settimane, gli aerosol ricoprirebbero l'intero pianeta e questo causerebbe un raffreddamento generale su una scala mai sperimentata nei tempi storici. La temperatura scenderebbe di 12 gradi a nord e di 15 gradi ai Tropici, inoltre nevicherebbe per la maggior parte dell'anno. Tutto questo creerebbe un caos totale con perdite importanti di vite umane.

Gli specialisti sono tutti più o meno d'accordo nel dire che una super eruzione a Yellowstone non accadrà nei prossimi anni, tuttavia nessuno può realmente prevedere una super eruzione poiché un vulcano è sempre imprevedibile.

domenica 4 luglio 2010

Marea Nera: responsabile dei fenomeni estremi metereologici?


I continui sversamenti in mare di petrolio e prodotti petroliferi potrebbero essere la concausa di modificazioni del clima e dei movimenti delle masse d'aria del globo terrestre; danni per i quali non bastano tutti i soldi del mondo
di: 01/07/2010 - h 22,00
L'affermazione dell'incaricato, da parte del Presidente USA, di gestire il risarcimento dei danni derivanti dalla marea nera che sta uscendo nel Golfo del Messico per il quale per riscarcire i danneggiati “non basterebbe tutto il denaro del mondo” forse contribuirà a far capire quanto sia il disastro. In termini economici, perchè i potenti della Terra capiscono solo il linguaggio dei soldi.
Ma i danni sono sicuramente maggiori, molti – sulla base di un evento massiccio e misurabile – cominciano a chiedersi se non sia proprio il petrolio responsabile dei cambiamenti climatici e soprattutto del presentarsi di un maggior numero di “fenomeni climatici estremi”.
Ciò non solo per la combustione del fossile che genera Co2, ma per l'effetto che ha sulla temperatura delle acque dei mari che coprono la maggior parte del mondo.
Il “laboratorio” del Golfo messicano ha rivelato, infatti, che la presenza di una pellicola oleosa in superficie determina un grande innalzamento della temperatura delle acque a causa della impossibilità di un raffreddamento naturale attraverso l'evaporazione.
Mari caldi ed aria soprastante secca, quindi, in grado di sconvolgere anche la circolazione della masse d'aria.
Ma il petrolio non si riversa in mare solo nel Golfo con fenomeni di immediata e spettacolare percezione.
Bisognerebbe dare almeno la stessa importanza al disastro ambientale che da più di 50 anni affligge il Delta del Niger Dai 606 pozzi petroliferi attivi in Nigeria, in mezzo secolo - si legge nella documentazione resa nota da Amici della Terra - sono stati riversati nell'ambiente circa 1,5 milioni di tonnellate di petrolio, pari a 50 volte quello fuoriuscito dal disastro della Exxon Valdez nel 1989 di fronte all'Alaska, e più di 24 miliardi di metri cubi di gas naturale, provenienti dal sottosuolo come sottoprodotto del processo di estrazione del greggio, sono stati bruciati in torcia ogni anno.
Da quest'ultimo processo, noto come 'gas flaring', vengono rilasciate nell'atmosfera circa 50 milioni di tonnellate di Co2 (il total annuo mondiale è 280 milioni di tonnellate).
Conteggiando anche il metano liberato senza combustione, ha sottolineato, Rosa Filippini, presidente di Amici della terra Italia, la cifra aumenta «enormemente». «In Nigeria ogni anno si contano circa 300 sversamenti e più di 2.000 aree hanno necessità di bonifica.
Ma non solo: gli impatti sulla salute umana sono evidenti, tanto che le aspettative di vita sono crollate drasticamente negli ultimi anni,ora la media è scesa a 41 anni nel Delta contro una media nazionale di 48.
Tutto ciò dimostra che il disastro del Messico non è niente messo in paragone a ciò che accade da decenni nel Delta del Niger».

domenica 10 gennaio 2010

Il Ragno Nero - Profezie 2010

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Il Ragno Nero
Era un monaco veggente bavarese, vissuto nel XVI secolo, meglio conosciuto come Monaco Nero, o come Ragno Nero.
Le profezie del Ragno Nero consistono in una lunga elencazione di avvenimenti, corredati per ogni anno da una pagina di prosa, le profezie terminano nell'anno 3000 d.c.

Le profezie, furono chiamate "del Ragno nero", perchè il Monaco usava disegnare un ragno nero, all'inizio di ogni foglio profetico.


Incredibile è la precisione con cui il Ragno nero prevede i vari eventi che cambieranno il mondo. Indovinando con precisione anche le date. Riporto qua alcuni esempi:

1789: “Turbine di sangue” = la Rivoluzione Francese;
1821: “Morte di una speranza” = la morte di Napoleone;
1914: “Pianura di croci” = la prima guerra mondiale;
1924: “Sulle orme di Cesare” = Mussolini al potere in Italia;
1946: “Germoglio dell'ulivo” = la fine della II guerra mondiale;
1963: “Necrologio sull'altare” = la morte di Papa Giovanni XXIII;
1980: “Pietro oltre Roma” = l’avvento di un papa straniero.


2010 - I tre segni

Quando appariranno i tre segni di Ara i tempi diverranno più indulgenti, per gli uomini e per la terra. Il primo segno lo vedrete allo spuntar del sole, quando il cielo assumerà il colore del sangue. Il secondo segno lo avrete quando verrà scoperta la tomba di ghiaccio di un millenario antenato. Il terzo segno lo avrete invece quando giungeranno a Vienna i tre Re Magi, i cui doni saranno: speranza, fiducia e giustizia divina. I tribunali dell’uomo diventeranno cenere. I giudici saranno giudicati e condannati. Nuova sarà la bilancia e nuovi saranno i pesi. Nuovi saranno anche i figli d’Ippocrate, perché gli ultimi esem­plari di questa razza bastarda verranno bruciati dalla loro super­bia e dalla loro ignoranza. L’Oriente si sposerà con l’Occidente. E da questa felice unione nasceranno nuove speranze e nuovi germogli. Non lasciatevi però ingannare dalle grandi luci.E non lasciatevi ingannare dal canto del bianco usignolo. Lasciate che la legge seppellisca la legge. In questi tempi germoglieranno nuove radici. E una forza verrà dalla terra asciutta, dove la sabbia è madre e dove l’acqua è matrigna. Qui ritroveranno la gioia di vivere molti uomini che portano nel cuore le ferite del fuoco.Qui la legge germoglierà per dare vita. L’ombra darà pace. La sabbia darà vita. Sulla sabbia verrà depositata la speranza e sarà la sabbia a sconfiggere molti dolori. L’uomo ritorna a parlare all’uomo. L’uomo ritorna a parlare direttamente al suo grande Dio.



Mistero 08.01.2010 ..::2012::.. Italia 1

Mistero 08.01.2010 ..::2012::.. Italia 1








martedì 5 gennaio 2010

Sconvolgente scoperta... Chi non posta Muore !!!




Attenti Studi hanno definitivamente dimostarto
che chi non Posta su un blog ha il 75% di possibilità 
di morire in più, rispetto a chi Posta regolarmente !!!

Attenzione : Chi non Posta MUORE !!!





giovedì 10 dicembre 2009

Domenica 13 dicembre 2009

Per il calendario Maya sarà :
13 Dom: 12.19.16.16.16 - 5. Cib - 19. Kayab

Per il ciclo tzolkin

Cib



Tolleranza, fiducia, coscienza cosmica, trasmissione mistica e ricezione, comunicazione divina.

global warming - COPENAGHEN -




COPENAGHEN

La Cina si rivolge direttamente al presidente statunitense Barack Obama (i due Paesi emettono insieme il 40% dei gas serra) e apre alla trattativa per trovare un accordo concreto al vertice di Copenaghen. Pone come condizione l'aumento del taglio delle emissioni inquinati da parte dei Paesi più industrializzati e offre in cambio un ruolo costruttivo nei negoziati e la disponibilità ad aprire i cordoni della borsa per aiutare le nazioni in via di sviluppo con le nuove tecnologie «verdi» in modo che non siano interamente a carico dei Paesi industrializzati. Washington, pressata da Sarah Palin, capofila dei repubblicani più «arrabbiati», che chiede a Obama il boicottaggio del vertice «politicizzato» di Copenaghen che penalizzerebbe il lavoro e le aziende Usa, indica la necessità di «agire ora», ma che «userà il buon senso» e lavorerà d'intesa con il Congresso americano.

CINA
Xie Zhenhua, capo negoziatore cinese al vertice sul clima dell'Onu, ha assicurato che Pechino vuole giocare un ruolo costruttivo nel summit, il cui successo dipende in larga parte dall'accordo con Washington. «Spero davvero che il presidente Obama possa portare un contributo concreto a Copenaghen», ha detto Xie. Secondo la Cina, i Paesi ricchi devono tagliare i gas serra di almeno il 25-40% entro il 2020. In questo caso Pechino «valuterà» l'obiettivo globale di dimezzare le emissioni entro il 2050. Quanto al contributo da destinare ai Paesi più poveri, secondo Xie non bastano 10 miliardi di dollari all'anno per il triennio fino al 2012. «Non neghiamo l'importanza di un obiettivo a lungo termine, ma penso che un obiettivo di medio termine sia più importante: dobbiamo risolvere il problema immediato». Secondo il ministro per la Programmazione economica, lo Sviluppo e le Riforme, i Paesi ricchi entro il 2020 dovrebbero tagliare le loro emissioni del 25-40% sotto i livelli del 1990. In alcuni incontri preparativi, la Cina aveva insistito per un taglio di «almeno il 40%». Xie ha aggiunto che la Cina preferirebbe un accordo finale vincolante, ma che se ciò non fosse possibile, una calendarizzazione non oltre giugno per il nuovo trattato sarebbe «molto buona».

USA
Il cambiamento climatico c'è e dopo tanto lavoro dei negazionisti adesso ci uniamo alla lotta ai gas serra. Lo ha detto Lisa Jackson, responsabile dell' Agenzia americana per l'ambiente (Epa). «Dobbiamo agire ora», ha detto Jackson annunciando la volontà di impegni per i Paesi in via di sviluppo. In America «lavoriamo per l'energia pulita», ma anche per incrementare i lavori verdi e per l'aumento dell'efficienza energetica e alle tecnologie pulite, ha assicurato. Il capo dell'Epa ha aggiunto che Washington userà «il buon senso» e lavorerà di concerto con il Congresso. Il Senato Usa sta discutendo il taglio del 20% delle emissioni entro il 2020, mentre la Camera ha abbassato il limite al 17% dopo l'opposizione dei democratici degli Stati con miniere di carbone. Jackson ha dichiarato l'intento di lavorare «insieme» al Parlamento per tagliare di oltre l'80% le emissioni entro il 2050.

MENTRE LORO DISCUTONO...
ICEBERG GRANDE COME BOLOGNA DAVANTI SUDAUSTRALIA





MILANO - Diciannove per sette chilometri: una montagna di ghiaccio, grande come Bologna, è stata scoperta davanti alle coste a sud dell'Australia. «È un iceberg molto, molto grosso», ha spiegato il ricercatore australiano Neal Young. Come evidenziano le immagini satellitari della Nasa e dell'agenzia europea Esa, il colosso bianco si trova a circa 1700 chilometri a sud del continente australiano.

Il ricercatore ha spiegato ai media del Paese che l'iceberg, chiamato «B17B», fa parte di un lastrone di ghiaccio con una superfice di 400 chilometri quadrati, staccatosi dieci anni fa dall'Antartide, più precisamente dalla piattaforma di Ross. L'iceberg è alla deriva in mare aperto da circa un anno. Per gli scienziati si tratta di un avvenimento sensazionale.

giovedì 12 novembre 2009

La polonia rifiuta i vaccini e l'Ucrania proclama la Legge Marziale


Il Giornale OnlineSegnalata da brig.zero

Mentre l'Ucraina si ritrova ufficialmente nel bel mezzo di una pandemia e della legge marziale, a qualche chilometro da lì, dall'altra parte della frontiera, la Polonia ha decisamente rifiutato i vaccini!

La Pologne refuse les vaccins H1N1
Le Figaro
trad. di Giuditta

Il primo ministro polacco Donald Tusk ha accusato oggi (06/11/2009 ) le società farmaceutiche di voler far ricadere sui governi la responsabilità per eventuali effetti secondari dei vaccini contro la N1H1, giustificando in questo modo il rifiuto della Polonia di acquistarli.

"Sappiamo che le società farmaceutiche che vendono questi vaccini contro l'influenza H1N1 non vogliono assumere la responsabilità degli effetti secondari di questi preparati" ha dichiarato Tusk alla stampa. "Rifiutano di lanciare esse stesse sul mercato questi vaccini, perché sanno che la loro responsabilità giuridica sarebbe più importante. Queste società ci chiedono delle clausole che non sono conformi alla legislazione polacca, e che fanno ricadere tutta la responsabilità sul governo del paese: gli effetti secondari e le indennità eventuali".

Ricordiamo pure che in Finlandia per adesso il vaccino per l'influenza suina chi lo vuole se lo va a comprare a sue spese (ed a suo rischio e pericolo) in farmacia, senza che lo stato ne finanzi l'acquisto e ne provveda alla distribuzione.

Allora in Italia, in Francia, ecc. chi è responsabile di eventuali gravissimi effetti secondari? Chi pagherà?



Fonte:

Vedi:
http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.5510

domenica 25 ottobre 2009

Il 27.10.2009 - Barack Obama forse dirà tutta la verità sugli Ufo, e intanto impazzano le scommesse in Inghilterra. In 72 ore la quota è scesa di 170

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Il 27.10.2009 - Barack Obama forse dirà tutta la verità sugli Ufo, e intanto impazzano le scommesse in Inghilterra. In 72 ore la quota è scesa di 170 punti.


Strane visioni dal mondo. Gli UFO fanno girare i soldi delle scommesse. Come? Non certo grazie a tecnologie aliene o a sofisticati plagi mentali. No, non è la trama di un terzo e inflazionato capitolo della vetusta saga X-files.
In realtà tutto è stato provocato da un'indiscrezione, a quanto pare trapelata da fonti governative, che affermerebbe la volontà del presidente degli Stati Uniti Barack Obama di affrontare pubblicamente in una conferenza stampa il caso degli Unidentified Flying Object (UFO), svelando le verità sui presunti avvistamenti di veicoli extraterrestri. La data sembra sia fissata per il 27 novembre, giorno che i fan dell’occultismo e delle forme di vita aliene già identificano come uno dei più importanti della storia dell’umanità.

Il primo effetto sensibile della notizia ha in realtà investito paradossalmente il mondo delle scommesse. A quanto pare gli scommettitori, per lo più inglesi, si sarebbero lanciati in massa a puntare sulla possibilità che l’esistenza degli alieni venga dimostrata entro il 31 dicembre 2010. Alcuni bookmarker hanno rivelato che le richieste di gioco sulla prova del’esistenza della vita aliena hanno subito una fortissima impennata nel corso di sole 72 ore, spingendo ad abbassare vertiginosamente la quota da 250-1 a 80-1.

Nel frattempo dalla Russia giunge un video che mostra uno strano fenomeno atmosferico di forma circolare sui cieli di Mosca, una specie di Stargate che ricorda anche una delle scene cult del film Independence day. Forse si prepara un imminente sbarco degli alieni sulla terra? Forse davvero il presidente Obama svelerà tutta la verità su questa vicenda folcloristica che si protrae con storie verosimili o meno a partire dagli anni ’50 con tanto di ricchissima produzione letteraria e cinematografica a seguito?
Speriamo solo che, se esitono, siano più simili ad ET che non ai mostri di Alien, e stiamo a vedere chi tra gli scommettitori scettici e quelli fiduciosi nel paranormale rimarrà in braghe di tela o comprerà auto di lusso.

sabato 24 ottobre 2009

La "catastrofe" necessaria


Il Giornale OnlineTutta la terra trema, dall’Italia alla California e all'Oceano Indiano, i media lo riportano se mietono vittime, sorvolando però sulla sensazione diffusa di un cambio imminente e profondo di tutto il pianeta. La siccità e la sismicità crescono a ritmi esponenziali, i venti, le correnti marine e il clima stanno cambiando, l'asse terrestre vacilla, la magnetosfera e le aurore polari sono sconvolte, le finanze e l' economia sempre più in crisi. Sono tutti fenomeni importanti, nessuno tale da provocare catastrofi se visti in una prospettiva capace di comprendere sia le forze naturali in gioco, sia i bisogni dell'uomo e della natura. Questa prospettiva implica una ricerca trasversale, non solo scienza, ma anche e soprattutto co-scienza.

Come comunica la natura all'uomo? Con la bellezza, l'armonia, la sua stupefacente capacità di riprodursi e anche con eventi improvvisi che ci sconvolgono e diventano sempre più frequenti. Oggi sappiamo però che la causa dei "disastri naturali" non è tanto una natura ostile quanto piuttosto una vecchia cultura tesa al profitto e allo sfruttamento. La natura sta mutando, mentre la vecchia cultura rimane ancorata ai suoi idoli e domina ancora lo scenario mondiale, scosso da contraddizioni insolubili e crisi profonde. Tra gli autori dello scenario, le banche, le industrie, i governi, le religioni e, non ultime anche le scienze, incapaci di comprendere le cause dei fenomeni in atto.

La cecità delle scienze è tale da conservare il bisogno delle religioni. Alle due culture "opposte", scienze e religioni, si aggiunge in tempi recenti la "nuova" spiritualità, suddivisa tra maestri buoni, che svelano "segreti" già noti, e quelli cattivi che annunciano catastrofi, la fine del mondo nel 2012, etc. E così emergono anche la confusione crescente e la comune ignoranza delle cause che stanno cuocendo il mondo. Effetto serra prodotto dalle attività umane? Si sta riscaldando tutto il sistema solare! Il processo è molto più radicale, profondo, universale e umano ( ).
Mentre tifoni, terremoti e licenziamenti in massa scuotono le società, cresce il bisogno delle tante verità che stanno sì emergendo, ma in mezzo a mille inganni. Tra questi i buoni che vogliono "salvare la Terra" e sono pronti a combattere i cattivi che guardano solo al profitto.

BENE E MALE SONO DIVISI?

La storia dimostra che non lo sono affatto e che qualsiasi lotta conserva, anzi accresce il potere costituito. Se vogliamo un nuovo mondo, giusto, libero e prospero, dobbiamo procedere in modo nuovo, comprendere il significato della Vita, ovvero ciò che ci anima e ci rende capaci di sentire e di cambiare, se vogliamo. La Vita è una Forza universale, quella che i fisici chiamano "corrente neutra debole" ovvero il fiume di bosoni neutri Z°, scoperti al CERN, negli anni '80. E' il FIUME della Vita , per saggi quali Eraclito e Giordano Bruno, e anche secondo me.

L'accademia tutta ne ignora l'esistenza. E perché mai? Perché implica una “catastrofe” della vecchia conoscenza e l'emergere di una verità scomoda. Il FIUME dimostra la falsità del " dio" venerato da tutti: il tempo lineare, legato al denaro, al PIL, all'interesse bancario e al lavoro salariato, dipendente. La "catastrofe" è quella delle menzogne e, tra le tante, la falsa divisione tra corpo e anima; è necessaria per conquistare la propria anima, la vera identità immortale. Possiamo passare al FIL, l'indice di felicità? Si serve la coscienza della multidimensionalità di cui siamo partecipi, l'unità con l' anima. Siamo pochi? Si, ma non vogliamo vincere le elezioni né convincere le menti credenti; vogliamo vivere nel rispetto della dignità di tutti, collaborare riconoscendo le diversità e usando tutte le forze, anche quella "debole" che muta il ritmo del tempo.

Sei tra i pochi? Allora sei il benvenuto,
Giuliana Conforto.


Fonte:
http://www.altrogiornale.org/news.php?default.0.5

mercoledì 30 settembre 2009

Un sisma devasta l'isola di Sumatra Le autorità: migliaia sotto le macerie



Morte e distruzione. La Farnesina:
«Per ora nessun italiano coinvolto»
GIACARTAD
Dopo lo tsunami che ha devastato le coste di Samoa e Tonga, un forte sisma ha fatto tremare l’isola indonesiana di Sumatra, dove sono crollate case, alberghi, negozi, scuole e ospedali.

Il bilancio accertato per ora è di 75 vittime, per quanto riguarda almeno i corpi recuperati, ma si temono 1000 morti come ha annunciato il capo dell’unitàdi crisi del Ministero della Salute indonesiano Rustam Pakaya. Una fonte del ministero della Sanità ha aggiunto che sono «migliaia persone rimaste intrappolate sotto le macerie» e che a Padang è crollato un ospedale.

Il terremoto (7,6 gradi sulla scala Richter) è avvenuto alle 17,16 locali, quando in Italia erano le 12,16, ed è stato registrato a 50 chilometri dalla costa, vicino la città di Padang (ma è stato avvertito nella vicina Singapore, dove in molti sono fuggiti in strada, e in persino Kuala Lampur, in Malaysia). Le immagini televisive rimandano scene di devastazione: case crollate, pile di detriti. Un’emittente tv ha detto che il tetto dell’aeroporto di Padang è stato raso al suolo. Una fonte ha raccontato che a Padang regna il panico, con ponti crollati e l’acqua nelle strade perche si sono interrotte molte condutture.

A Sumatra ci sono i più importanti siti petroliferi del Paese e il più antico terminal di gas liquido naturale, ma per il momento non risultano danni alle strutture. Padang, capoluogo della provincia indonesiana di Sumatra Occidentale, si trova sopra una delle zone più attive lungo l’Anello di Fuoco, il sistema di faglie sottostanti la regione del sud-est asiatico, che nel 2004 innescò lo tsunami che provocò 260.000 morti. L’Unità di Crisi del ministero degli Esteri si è messa subito in contatto con le rappresentanze diplomatiche italiane in Indonesia e sta verificando la presenza di connazionali in loco. Per ora non ha notizia di italiani che sarebbero rimasti vittime del forte sisma. I contatti sono complicati dal fatto che il terremoto ha interrotto molte linee di comunicazione.

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200909articoli/47807girata.asp

venerdì 25 settembre 2009

Obama: «Clima, rischiamo la catastrofe»

a new york il vertice Onu in vista della conferenza di Copenaghen


Il presidente cinese: «Ridurremo notevolmente le nostre emissioni». Ban Ki-moon: lentezza glaciale dei negoziati

Barack Obama (Reuters)
Barack Obama (Reuters)
MILANO - «La minaccia è grave, urgente e crescente: se non agiremo rischiamo di consegnare alle future generazioni una catastrofe irreversibile». Il presidente americano Barack Obama lancia l'allarme sul futuro del pianeta da New York, dove è in corso il summit dell'Onu sul clima: «Il tempo rimasto per correre ai ripari sta per scadere. La sicurezza e la stabilità di tutte le nazioni e di tutti i popoli sono a rischio». Obama non nasconde che un nuovo accordo sul clima, anche se possibile, «non sarà facile». «Non ci facciamo illusioni, la parte più dura del lavoro resta ancora da fare in vista di Copenaghen - ha detto il presidente americano -. Anche gli Stati Uniti hanno fatto poco, ma questo è un nuovo giorno, questa è una nuova era e posso dire con orgoglio che gli Stati Uniti hanno fatto di più per l’energia pulita e per ridurre le emissioni inquinanti in atmosfera negli ultimi otto mesi che in qualsiasi altro periodo della storia». Quindi ha invitato anche i Paesi emergenti coma la Cina e l'India «a fare la loro parte, adottando misure vigorose».

HU: «RIDUZIONE CO2» - E proprio la Cina, come atteso, ha lanciato un segnale positivo. Il presidente Hu Jintao ha detto che il Paese intende ridurre le emissioni di anidride carbonica per ogni unità di prodotto nazionale lordo di un «margine notevole» entro il 2020. Davanti a una platea di oltre cento leader mondiali, Hu ha precisato che il suo governo sta portando avanti enormi sforzi e che continuerà ad agire «con determinazione»: ha parlato di un importante aumento della superficie boschiva, di tecnologie eco-sostenibili e di un aumento del 15% della quota di energia non fossile nel totale del consumo grazie a uno «sviluppo vigoroso» delle energie rinnovabili e nucleare. Ad oggi la Cina è considerata il Paese maggiormente responsabile dell'inquinamento globale dell'atmosfera assieme agli Usa: ai due Paesi è riconducibile il 40% delle emissioni di Co2. Il primo ministro giapponese Yukio Hatoyama, dicendosi in totale accordo con il «Green New Deal» di Obama, ha ricordato che il suo Paese intende ridurre del 25% le emissioni di gas serra entro il 2020.

BAN KI-MOON - L'incontro al Palazzo di Vetro è stato aperto dal segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, che ha rimproverato la comunità internazionale per la «lentezza glaciale» dei negoziati verso un nuovo trattato che sostituisca il protocollo di Kyoto nel 2013. «Abbiamo meno di dieci anni per evitare gli scenari peggiori - ha detto Ban di ritorno da una missione al Polo Nord -. Sull'Artico i ghiacci potrebbero sparire entro il 2030 e le conseguenze sarebbero sentite dai popoli di ogni continente». Il cambiamento climatico colpisce soprattutto i Paesi meno sviluppati e in particolare l'Africa, dove «il cambiamento climatico minaccia di cancellare anni di sviluppo, destabilizzando Stati e rovesciando governi». Ban ha lanciato un appello ai Paesi industrializzati, invitandoli «a fare il primo passo», perché così «altri adotteranno misure audaci». Il nuovo trattato deve includere «obiettivi per la riduzione di emissioni entro il 2020 e supporto finanziario e tecnologico» ai Paesi in via di sviluppo. Un fallimento alla conferenza sul clima di Copenaghen di dicembre, ha concluso, sarebbe «moralmente ingiustificabile, economicamente miope e politicamente avventato».

PAM: «FAME IN AUMENTO» - Anche il Programma alimentare mondiale dell'Onu si è unito all'appello del segretario generale. «Il cambiamento climatico riguarda tutti noi. Ogni giorno al Pam osserviamo gli effetti dei danni che la fame, causata dagli eventi atmosferici, infligge alle persone che ricevono il nostro aiuto. Ogni giorno assistiamo persone colpite da siccità e inondazioni - dichiara il direttore esecutivo Josette Sheeran -. Sulla scia della crisi finanziaria e di quella alimentare, la fame causata dagli eventi atmosferici sta ora colpendo senza tregua le comunità povere e affamate. L'Obiettivo di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite per sconfiggere la fame è quello a maggior rischio. Esso sta perdendo terreno, con 150 milioni di nuovi affamati negli ultimi due anni».

http://www.corriere.it/esteri/09_settembre_22/clima-summit-onu-ban-ki-moon_ba66365c-a77e-11de-84dd-00144f02aabc.shtml

martedì 22 settembre 2009

Scienza senza coscienza. La NASA bombarda la luna?


Il Giornale Onlinedi Giuliano Falciani

Scienza senza coscienza, la NASA bombarda la luna?

Giovedì 18 maggio è partita la missione NASA LCROSS (Lunar Crater Observation and Sensing Satellite) che secondo i piani si concluderà il 9 ottobre con la distruzione di una piccola porzione del polo sud lunare al fine di capire se ci può essere acqua sul nostro satellite. La Luna sarà bombardata dallo spazio con l'intenzione di creare un cratere di circa 5 miglia quadrate per poi studiare lo spettro del pennacchio di polvere e detriti che si formerà in seguito all'impatto, tramite attrezzature specifiche.

La NASA sostiene che il primo passo da compiere per preparare il futuro insediamento umano sulla superficie lunare, è proprio accertarsi che ci sia acqua ghiacciata cristallizzata nel sottosuolo, cosa che permetterebbe di adempiere a moltissime operazioni indispensabili per le eventuali colonie che un giorno sorgeranno. Questa missione è solo la prima di un programma specifico che dovrebbe concludersi appunto con l'insediamento umano sulla Luna, il cui primario obiettivo sarà lo sfruttamento delle risorse che là risiedono imprigionate nel sottosuolo, ma che sarà sicuramente utile anche per numerosi progetti di studio e rivoluzionarie applicazioni spaziali.

Questa notizia rimbalza un po’ ovunque. Alcuni articoli affrontano anche il problema “ extraterrestre”, infatti se sul lato oscuro della Luna vi sono basi extraterrestri, e si domandano giustamente: “come la prenderanno”?
Sappiamo che le missioni della NASA sono legate a missioni segretissime militari, probabilmente dietro questa manovra vi è molto di più. Resta il fatto che l’uomo non conosce profondamente le dinamiche di vita dei corpi celesti quindi potrebbe comprometterne gli equilibri.

Eugenio Siragusa a suo tempo diffuse un importante comunicato sulla insana scienza umana asservita al potere economico e bellico. L’uomo non può seminare errori nello spazio. L’etere cosmico è protetto da esseri celesti ai quali non sfugge nulla. La razza umana ha più volte dimostrato la propria tendenza a sovvertire le leggi della creazione, ma come per qualsiasi altra civiltà dell’ universo, questo non gli è consentito, nessuno può stravolgere i preziosi equilibri che regolano la vita, le orbite dei corpi celesti e le energie che governano il Cosmo.

Messaggio ricevuto dagli esseri extraterrestri tramite Eugenio Siragusa:
LO SCIENZIATO EXTRATERRESTRE ADONIESIS AGLI SCIENZIATI DELLA N.A.S.A.

Attenti a quello che vi prefiggete di attuare nel prossimo vostro viaggio sul satellite della TerraLuna”.
Vi raccomandiamo di tener presente, e responsabilmente, quanto vi abbiamo a suo tempo comunicato, se non volete incorrere in seri guai. Tenete presente, altresì, che le particolari condizioni cosmofisiche del vostro satellite non si prestano a quegli esperimenti che vi siete prefissi di edificare.

Un intervento coercitivo di forze energetiche, provocate da esplosioni sulla superficie o nel sottosuolo lunare, potrebbe sprigionare un disquilibrio tale da proporre al corpo celeste un divario sostanziale del suo normale sito di repulsione rispetto al vostro pianeta. La vostra disgrazia diverrebbe irreparabile se il satellite dovesse raggiungere il punto ipercritico della sua attuale orbita. La vostra storia non conosce nulla di un remoto passato, assai doloroso per gli abitanti di allora.

L’ Atlantide è stata totalmente distrutta dalla caduta sulla Terra della seconda Luna, provocando immani disastri e lo spostamento dell’asse terrestre di 45° ad oriente. Questo vostro satellite potrebbe segnare la fine del vostro pianeta se vi trastullerete a sconvolgere il suo cosmologico equilibrio. State molto attenti a quello che fate!

Potremmo anche non intervenire e permettere la vostra completa distruzione togliendo, così, dalla nostra galassia la forza negativa che la vostra specie edifica, a danno della grande famiglia universale. Ma poiché il nostro amore è Luce di Dio, i nostri mezzi sono già in allarme e pronti ad attuare, qualora si rendesse necessario, gli interventi di impedimento, o di annullamento della vostra missione nello spazio.
State attenti signori scienziati della Terra!

Catania, 18 Ottobre 1970


Bisogna tenere in alta considerazione le dichiarazioni di molti astronauti e dei contattati come Eugenio Siragusa ed Howard Menger, che hanno riferito della presenza di esseri extraterrestri sulla luna, i quali avrebbero basi d’appoggio costruite sul satellite terrestre da migliaia di anni.

Probabilmente non sentiremo parlare degli sviluppi di questo incosciente progetto e come è avvenuto in altre circostanze, tutto sarà eclissato, nascosto all’opinione pubblica, sempre che non accada qualcosa che sfugga al controllo in grado di passare il filtro della congiura del silenzio.

Vedi anche:

"Testimony of Colonel Ross Dedrickson, US Air Force (ret.)/AEC

September 2000

Colonel Dedrickson is a retired Colonel from the USAF. He went to Stanford business school where he studied management. Back in the 50’s part of his responsibilities included maintaining the inventory of the nuclear weapon stockpile for the AEC and accompanying security teams checking out the security of the weapons.

Many reports kept coming in that UFOs were seen at various nuclear storage facilities and some of the manufacturing plants. He has seen them himself many times and was present when the famous fly-over over the Capital happened in July of 1952.

At that incident he recalls seeing nine illuminated disc-type craft. He also tells of at least two occasions where extraterrestrials destroyed nuclear weapons headed out to space, one heading to the moon to be detonated for tests. It was destroyed because "nuclear weapons in space … were not acceptable to the extraterrestrials…""


Fonte:
http://www.altrogiornale.org/news.php?default.0.10