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mercoledì 30 settembre 2009

Un sisma devasta l'isola di Sumatra Le autorità: migliaia sotto le macerie



Morte e distruzione. La Farnesina:
«Per ora nessun italiano coinvolto»
GIACARTAD
Dopo lo tsunami che ha devastato le coste di Samoa e Tonga, un forte sisma ha fatto tremare l’isola indonesiana di Sumatra, dove sono crollate case, alberghi, negozi, scuole e ospedali.

Il bilancio accertato per ora è di 75 vittime, per quanto riguarda almeno i corpi recuperati, ma si temono 1000 morti come ha annunciato il capo dell’unitàdi crisi del Ministero della Salute indonesiano Rustam Pakaya. Una fonte del ministero della Sanità ha aggiunto che sono «migliaia persone rimaste intrappolate sotto le macerie» e che a Padang è crollato un ospedale.

Il terremoto (7,6 gradi sulla scala Richter) è avvenuto alle 17,16 locali, quando in Italia erano le 12,16, ed è stato registrato a 50 chilometri dalla costa, vicino la città di Padang (ma è stato avvertito nella vicina Singapore, dove in molti sono fuggiti in strada, e in persino Kuala Lampur, in Malaysia). Le immagini televisive rimandano scene di devastazione: case crollate, pile di detriti. Un’emittente tv ha detto che il tetto dell’aeroporto di Padang è stato raso al suolo. Una fonte ha raccontato che a Padang regna il panico, con ponti crollati e l’acqua nelle strade perche si sono interrotte molte condutture.

A Sumatra ci sono i più importanti siti petroliferi del Paese e il più antico terminal di gas liquido naturale, ma per il momento non risultano danni alle strutture. Padang, capoluogo della provincia indonesiana di Sumatra Occidentale, si trova sopra una delle zone più attive lungo l’Anello di Fuoco, il sistema di faglie sottostanti la regione del sud-est asiatico, che nel 2004 innescò lo tsunami che provocò 260.000 morti. L’Unità di Crisi del ministero degli Esteri si è messa subito in contatto con le rappresentanze diplomatiche italiane in Indonesia e sta verificando la presenza di connazionali in loco. Per ora non ha notizia di italiani che sarebbero rimasti vittime del forte sisma. I contatti sono complicati dal fatto che il terremoto ha interrotto molte linee di comunicazione.

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/esteri/200909articoli/47807girata.asp

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