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Videocracy - Basta apparire
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Videocracy - Basta apparire
Paese: Svezia
Anno: 2009
Durata: 85 min
Genere: Documentario
Regia: Erik Gandini
Contenuti
È un'analisi del potere della televisione e di come essa influenzi comportamenti e scelte della popolazione italiana, di come essa sia entrata nella vita quotidiana come principale fonte di informazione per la quasi totalità delle persone. Gandini focalizza l'attenzione soprattutto sull'impero mediatico di Silvio Berlusconi e su come questo sia la fonte del suo potere politico. Il documentario non approfondisce la vicenda berlusconiana ma si evolve per suggestioni, evidenziando la penetrazione sociale dei valori promossi dalla televisione commerciale. Nel documentario sono presentati, come personaggi paradigmatici della videocrazia e della perdita dei valori sociali, Lele Mora (che a fine film pronuncerà il 'basta apparire' che compare nel titolo) e Fabrizio Corona.
Diffusione [modifica]
Rai e Mediaset si sono rifiutate di trasmettere il trailer[1], la prima ritenendo che il film attacchi il Governo e necessiti quindi di un messaggio di segno opposto per garantire l'imparzialità del servizio pubblico, la seconda per "ragioni di opportunità" a causa della critica alla televisione commerciale in esso contenuta.
La "censura" dei trailer ha causato da una parte alcune reazioni di sostegno a livello politico[2], dall'altra alcuni commentatori hanno visto nei trailer la volontà di cercare visibilità per fini pubblicitari[3].
Il film è stato presentato alla 66ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia[4], nella sezione delle Giornate degli Autori[5] in collaborazione con la Settimana Internazionale della Critica[6].
Fabrizio Corona, assente alla prima al Festival[7], si è in seguito riferito a Gandini come una persona "brava, intelligente e furba", imputando al regista di avergli presentato il film in un modo per poi sviluppare il progetto in maniera diversa[8].
Nel primo fine settimana di proiezione in Italia, il film ha riscontrato un alto successo di pubblico, pur essendo presentato in un numero limitato di sale, 70[9].
Note [modifica]
1. ^ Maria Pia Fusco. «La Rai rifiuta il trailer di Videocracy "È un film che critica il governo"». La Repubblica, 27-8-2009. URL consultato in data 7-9-2009.
2. ^ «La Rai non trasmette trailer Videocracy: «C'è un messaggio politico». È scontro». Il Messaggero, 27-8-2009. URL consultato in data 9-9-2009.
3. ^ Michele Anselmi. «La censura sbaglia, ma l'ossessione Silvio fa molti prigionieri». Il Riformista, 28-8-2009. URL consultato in data 9-9-2009.
4. ^ Maurizio Porro. «Razzismo e «Videocracy»: politici italiani alla berlina». Corriere della Sera, 4-9-2009. URL consultato in data 7-9-2009.
5. ^ Scheda del film sul sito delle Giornate degli Autori. URL consultato il 7-9-2009.
6. ^ Calendario proiezioni sul sito della Settimana Internazionale della Critica. URL consultato il 9-9-2009.
7. ^ «Venezia accoglie bene "Videocracy". Corona non arriva». Gazzetta di Parma, 4-9-2009. URL consultato in data 9-9-2009.
8. ^ «Corona bacchetta "Videocracy": «Mi è piaciuto, ma Gandini è un furbo»». Corriere della Sera, 8-9-2009. URL consultato in data 9-9-2009.
9. ^ «Cinema: vola subito 'Videocracy'». Corriere della Sera, 7-9-2009. URL consultato in data 7-9-2009.
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