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martedì 10 novembre 2009

Chi è l'uomo che appare in sogno ad almeno 2000 persone all'anno ??? L' Uomo dei sogni oppure...

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Forse solo un'esperto di Marketing

L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Sembra una caricatura di Elio de Le Storie Tese da bambino, quando finiva la benzina del decespugliatore, ma secondo TGcom e La Stampa e i numerosi lettori che l'hanno segnalato, questo volto da tre anni a questa parte viene sognato da almeno duemila persone senza sapere chi sia. A lui è dedicato un sito, Thisman.org.

Racconta così La Stampa: "Nel 2006, scrive il quotidiano "Bild", una donna di New York ha raccontato al suo psichiatra di aver fatto uno strano sogno, con uno strano uomo. E fatto ancora più strano, l'uomo del sogno, tornava tutte le notti per darle consigli sulla sua vita. Così ha deciso di mettere nero su bianco il viso che insisteva a "perseguitarla". Il disegno, rimasto sulla scrivania del dottore, ha subito catturato l'attenzione di altri pazienti, che hanno rivelato di aver sognato anche loro quell'uomo. Lo specialista, quindi, ha inviato l’immagine ad alcuni colleghi e ha scoperto che la faccia dello sconosciuto ha infestato il sonno di migliaia di persone sparse per il mondo."

E in effetti su Bild.de si trova un articolo che riporta questa storia, ma si tratta di una testata che riporta altre notizie di dubbio spessore come "ibrido metà uomo metà capra nato in Africa?" e "Il fratello di un bambino alieno vive fra noi?" e soprattutto non fornisce altri dettagli verificabili.

E' una magnifica storia per Halloween, con tanto di volantini da far trovare in giro per conferire realismo all'appello, ma c'è un dettaglio che guasta la suspense. Infatti una semplice consultazione del servizio whois permette di scoprire l'intestatario del sito Thisman.org, che non ha fatto nulla per nascondere la propria identità:

Un altro (semi)tarocco oggi a SA: Angelo Santoro in un servizio pubblicizzava (e già questo sarebbe uno scandalo ma lasciamo perdere) un sito chiamato "thisman.org". Sarebbe "l'uomo dei sogni", nel cui sito si raccontano le varie testimonianze di diverse persone che avrebbero sognato quest'uomo.
Devo ammettere che quella faccia è veramente inquietante, mi sembra un incrocio tra Elio di Elio e le storie tese e un personaggio di "Indovina Chi". Ma qual'è la fregatura? Il dominio del sito appartiene ad un certo Andrea Natella che è uno dei più grandi rappresentanti in Italia del "guerriglia marketing". Una strategia pubblicitaria quindi.
In effetti Santoro lo diceva nel servizio che poteva essere solo una trovata pubblicitaria, ma manteneva sempre il solito tono del mistero proprio come nella trasmissione di domenica scorsa e utilizzava sempre il condizionale. Bastava vedere di chi era il dominio su un sito "whois" per vedere che era tutta una bufala e non c'era nessun mistero... che vergogna.

martedì 27 ottobre 2009

Asteroide cade nel nord della Latvia... BUFALA !

Asteroide cade nel nord della Latvia

La popolazione locale del nord della Latvia è rimasta a bocca aperta quando un meteorite è entrato nell'atmosfera incinediandosi e producendo un boato assordante,
il meteorite ha formato un cratere largo 15 metri e profondo 5 che è al momento oggetto di sopraluoghi.



Il giallo del cratere formatosi in Lettonia per il presunto impatto di un meteorite e' stato risolto: era tutta una montatura. La bufala e' stata organizzata dalla compagnia telefonica svedese Tele2, presente in tutta Europa, per attirare l'attenzione di tutto il mondo sul Paese baltico, ha spiegato il direttore commerciale Janis Sprogis.

La trovata e' perfettamente riuscita e per 24 ore la Lettonia e' stata su tutte le prima pagine dei giornali. Chi non ha gradito affatto lo scherzo e' stato proprio il governo di Riga. Il ministro dell'Interno Linda Murniece ha condannato senza appello la trovata : "Stiamo calcolando il denaro che è stato speso. Sfortunatamente il denaro non ci ripaghera' per il fatto che Tele2 ha preso in giro la gente e le nostre strutture"

Tutto era iniziato domenica quando gli abitanti del villaggio di Mazsalaca, forse complici, hanno trovato un cratere, largo almeno 10 metri. I residenti avevano riferito che alle 17,30 di ieri hanno chiamato i vigili del fuoco per segnalare le fiamme.

( fonte AGI - http://www.agi.it )

lunedì 31 agosto 2009

Scoperta nuova cura contro l'invecchiamento.

Un gruppo di ricercatori della Harvard Scool Of Scip's,
ha scoperto che, nel corpo dei babbuini è presente una sostanza
unica e che se assunta, ringiovanisce le persone di 20anni !
E partita in questi giorni la fase sperimentale del farmaco
ecco in esclusiva i primi test.

mercoledì 13 maggio 2009

I paesi leggendari: Atlantide, Mu, Lemuria, Avalon e altri luoghi fantastici ::.


a cura di Lavinia Petti

Atlantide, Mu, Lemuria e Avalon sono solo alcuni dei paesi leggendari appartenenti a un "nessun dove" che le leggende, ma anche la scienza moderna, hanno contribuito a creare, alimentando fantasie, ricerche e nuovi miti.

Vi fu un tempo in cui quel mare era navigabile, poiché vi era un'isola di fronte allo stretto da voi denominato Colonne d'Eracle. Quell'isola era più ampia della Libia e dell'Asia messe insieme; da lì i naviganti di quelle epoche potevano passare su altre isole, e da quelle su un intero continente...
(Platone, Timeo)
Didascalia del filosofo greco Platone - immagine in pubblico dominio, fonte Wikipedia

Il filosofo greco Platone, con i suoi dialoghi Timeo e Crizia è l'autore che più di ogni altro ha contribuito alla nascita del mito di Atlantide, forse il più famoso tra i Paesi Leggendari.

Le migliori favole iniziano con C'era una volta... E lo dicono con l'assoluta certezza che quelle cose ci sono state sul serio.

Nel Timeo e nel Crizia Platone non racconta una leggenda. Le sue parole hanno tutto il sapore della storia: Atlantide ha un suo spazio (oltre lo Stretto di Gibilterra) e un suo tempo (un tempo il cui apogeo fu raggiunto nel 9.000 a.C.). Ha un esercito così possente da soggiogare l'Africa fino all'Egitto, e l'Europa fino all'Italia; ha templi rivestiti di argento e oricalco, in cui le statue del dio del mare, inondate d'oro, accarezzano il soffitto; ha leggende che raccontano di come sia sorta, generata dall'amore fra Poseidone e Clito, la giovane fanciulla destinata a divenire la madre di Atlante; e ha persino miti che svelano come abbia potuto svanire fra gli abissi del mare, colpita dall'ira di Zeus e condannata dalla sua stessa corruzione.

Ma al di là dei leggendari e lunatici capricci divini, gli studiosi hanno dibattuto a lungo su cosa fosse Atlantide, e se fosse realmente esistita. Dalla Sardegna alla Terra del Fuoco, dall'Andalusia al deserto del Sahara, ognuno di questi posti, almeno una volta, è stato (erroneamente) onorato di questo titolo. Dettagli sparpagliati fra le pagine del tempo, nomi di popoli, tracce di civiltà... ma cosa c'è realmente dietro a tutto questo?

Atlantide non è il primo né sarà l'ultimo dei Paesi Leggendari screditati dalla storia. Parliamo di Paesi che non sono solo continenti sconfinati che relegano un po' più in là la fine del mondo: ci sono città che ancora oggi accolgono curiosi e pellegrini, ci sono terre dentro la Terra, e addirittura ci sono pianeti fantasma svaniti dal firmamento...

Atlantide è solo il più famoso dei continenti scomparsi. Ma sembra che ogni oceano abbia avuto il proprio: Mu, la terra svanita, e forse mai realmente apparsa, che dovrebbe trovarsi da qualche parte nel Pacifico; e soprattutto Lemuria, che secondo i miti sarebbe appartenuta all'oceano Indiano, ma che è stata duramente messa al bando dalla scienza.

All'alba del nostro secolo, un colonnello inglese stanziato in India, James Churchward, ritrovò fra i ruderi di un antico tempio dei misteriosi bassorilievi. Incapace di decifrarli, si rivolse a un alto monaco buddista, e quello che trovò non fu un semplice aiuto: il sacerdote gli consegnò le chiavi di un mondo antico e sconosciuto. Gli mostrò delle preziose tavolette provenienti da una delle sette città sacre dell'India, Rishi, appartenenti in realtà a una collezione ben più vasta. Si trattava di tavole scritte in una lingua criptica ed esoterica dai Nacaals, i Sacri Fratelli, che narravano di una misteriosa Terra Madre che avrebbe visto nascere il genere umano.

Mappa dell'isola di Atlantide realizzata da Patroclus Kampanakis - Immagine in pubblico dominio, fonte Wikipedia

Mappa dell'isola di Atlantide apparsa nel libro "The procataclysm Communication of the Two Worlds via Atlantis" del 1891, scritto da Patroclus Kampanakis.

Fu così, da un'infedele traduzione, che il monaco e il colonnello diedero vita a Mu e al suo mito.

Nacque un continente nel bel mezzo del Pacifico, un'immensa isola ondulata che da una parte sfiorava le Hawaii e dall'altra le Fiji. Secondo le reliquie rinvenute, Mu era un Eden ricco di foreste, laghi e specie animali, abitato da dieci stirpi diverse governate da un unico re, chiamato Ra-Mu. Questo popolo dedito alla navigazione avrebbe toccato le coste di tutti i continenti, portando con sé cultura, religione e scienza. Secondo la leggenda, figlie di Mu sarebbero state le tribù dei Maya in America, l'impero Uighur nell'Asia centrale e nell'Europa dell'est, e il regno dei Naga nell'Asia meridionale. Ma già prostrato e disgregato da tragiche attività vulcaniche e sismiche, secondo Churchward questo continente scomparve del tutto intorno al 13.000 a.C., colpito da un asteroide. Quando s'inabissò, un potente maremoto sconvolse la fisionomia di tutta la Terra, e Mu finì nelle profondità degli oceani con il mistero della sua civiltà.

Eppure, prima di Atlantide e prima ancora di Mu, un'altra terra vanterebbe i natali dell'umanità: Lemuria, nata per fornire un credito alla scienza, e poi esiliata a mito dalla scienza stessa. Nell'ottocento un gruppo di geologi inglesi notò una strabiliante somiglianza tra i fossili e gli strati sedimentari dell'India e del Sud Africa, e individuò una particolare distribuzione di una razza di scimmie, i lemuri. Venne subito elaborata la teoria di una terra emersa, un ponte che univa l'Africa, l'Asia meridionale e la penisola di Malacca. Leggenda si aggiunse a leggenda, e così Lemuria si spostò da un oceano a un altro, e accolse col tempo la più bizzarra progenie umana: c'è chi sostiene che fu la terra dei Giganti e dei Titani, dediti a rituali di empietà; c'è chi parla di una razza di ermafroditi che sarebbe decaduta quando scoprì la differenza sessuale; e c'è chi spinge la fantasia ancora oltre (come Helena Blavatsky, fondatrice della Società Teosofica) e racconta di una razza di uomini dotata di un terzo occhio, un occhio veramente speciale: avrebbe concesso loro poteri psichici, primo fra tutti la possibilità di vivere senza cervello.

Confinata alla sfera della pseduoscienza, la teoria della Terra Cava continua ad affascinare con la sua meravigliosa leggenda tutti gli adepti dell'esoterismo: Agharti, l'Inaccessibile, il regno sotterraneo costruito da una razza eletta vissuta fra il Tibet e il Nepal, come rifugio contro le calamità naturali che in tempi antichi sconvolsero la crosta terrestre. Un dedalo infinito di cunicoli, che corrono attraverso paesi satelliti e si ricongiungono in un'immensa capitale, Shaballa, la città degli smeraldi, sepolta sotto il deserto del Gobi, dalla quale il Re del Mondo controllerebbe le scelte e il destino di tutti i re, gl'imperatori e i presidenti che si sono susseguiti nella storia. Questo universo dentro il pianeta sarebbe illuminato da un "Sole centrale fumoso" (stando alle parole dello scrittore Willis Emerson), e il suo portale d'accesso corrisponderebbe a un'apertura che sprofonda nel Polo Nord. Esseri superiori popolano questo immenso impero, ancora capaci di utilizzare un'energia, il Vril, che l'uomo comune avrebbe addormentato nel corso dei secoli. Un'energia che permette incantesimi degni delle fiabe (volare, leggere nei pensieri, spostare oggetti con la forza della mente...), e che stando alla leggenda può di nuovo essere risvegliata.

La distruzione di Atlantide secondo l'artista Monsù Desiderio - Immagine in pubblico dominio, fonte Wikipedia

La distruzione di Atlantide secondo l'artista Monsù Desiderio. Molti paesi leggendari sarebbero stati soggetti a cataclismi che ne giustificherebbero la sparizione e, di conseguenza, il mito.

Tra continenti situati in nessun dove e ipotetiche città sepolte nel ventre della terra, vi sono anche luoghi mitologici che l'uomo del XXI secolo può ancora visitare, ma che tuttavia sono stati denigrati dal cinismo della storia, e come tali sono entrati di diritto fra il novero dei Paesi Leggendari. Il Regno Unito pullula di luoghi in cui il mito porge il braccio alla realtà, e il più straordinario di questi intrecci è senza dubbio quello che narra, attraverso i cupi paesaggi delle brughiere del nord, la leggenda dell'Orso di Britannia: la leggenda di Re Artù. Avalon, l'Isola delle Mele, il Regno delle Fate, l'arcipelago nascosto dietro spettri di nebbia creati da una schiera di streghe e maghi, al fine di impedire l'accesso a chiunque non conosca l'incantesimo per entrarvi. E' qui che il corpo del grande re venne condotto dalla sua sorellastra, la Fata Morgana. Ma dove sia realmente Avalon, questo è un mistero. Gli abitanti di Glastonbury sono convinti che Artù sia ancora sepolto sotto la loro terra, accanto alla sua regina. Secondo altre teorie, invece, Avalon si troverebbe in Cornovaglia, sul Monte di San Michele, un'isola che può esser raggiunta solo con la bassa marea; altri sostengono che sia da ubicare a Burgh by Sands, fortilizio di Aballava durante l'impero romano, lungo il quale correva il Vallo di Adriano.

Ma se Avalon (ovunque essa sia) è indubbiamente il luogo di sepoltura di un eroe che per l'immaginario collettivo non è mai morto, la fortezza da cui egli avrebbe dominato il popolo di Britannia non è affatto Camelot, la città circondata da foreste, con la sua magnifica cattedrale di Santo Stefano, bensì Caerleon, un villaggio suburbano sul fiume di Usk, nel Galles. Goffredo di Monmouth, Robert Wace e Lawman, poeti, storici e autori del basso Medioevo, e dunque più vicini alla storia che alla leggenda, all'uomo più che al mito, parlano di Caerleon come la sede dei Cavalieri della Tavola Rotonda, come il luogo di partenza della quest per il Graal: una città che con i suoi fasti cercò di emulare Roma. Solo nel quindicesimo secolo Thomas Malory utilizzerà il nome di Camelot, lasciandolo in eredità alle generazioni future che in tal modo lo avrebbe associato per sempre alla leggenda di Re Artù.

L'astronomo Percival Lowell - Immagine in pubblico dominio, fonte Wikipedia

L'astronomo Percival Lowell, ritratto nel suo osservatorio costruito in Arizona, Stati Uniti. Dopo aver acceso l'immaginario popolare del XIX secolo con le sue dissertazioni sui canali marziani e le civiltà del pianeta rosso, questo scienziato è stato fra i molti creatori di "pianeti leggendari", un'evoluzione moderna dei trazionali paesi ammantati di miti e leggende.

Ma noi, figli del futuro, subiamo il fascino del lontano con una magica formula direttamente proporzionale. Quanto più è inarrivabile, tanto più vogliamo arrivarvi. E così l'uomo è andato alla ricerca di mondi alieni che trascendessero il nostro, e lo ha fatto sollevando gli occhi e guardando più in alto. Guardando le stelle: lì, in mezzo al sistema solare, dove si troverebbero gl'ipotetici Vulcano (così chiamato da Urbain Le Verrier per la sua vicinanza al Sole), il Pianeta X (perché decimo e perché misterioso, ipotizzato da Percival Lowell per le irregolarità nelle orbite di Urano e Nettuno), Theia (un asteroide troiano che collise con la Terra e trasformò il suo manto in un oceano di magma), Phaeton (che si diceva fosse esistito tra le orbite di Marte e Giove e la cui distruzione portò alla formazione della fascia principale degli asteroidi), e Themis (una luna di Saturno scoperta da William Pickering nel 1905, ma mai più avvistata).

Gottfried Leibniz ne era sicuro: "Quello in cui viviamo è il migliore dei mondi possibili". Perché è un mondo compiuto, un mondo con un inizio e con una fine, un mondo immensamente piccolo. Ma solo se c'è un limite l'essere umano prova ad andare oltre. Ecco perché in meno di due secoli centinaia di uomini hanno dato la propria vita per trovare El Dorado; è lo stesso motivo per cui in Indonesia ogni anno si celebra la cerimonia del Kesoto, per placare le ire del vulcano di Bromo, a Giava; è la stessa ragione che spinge decine di studiosi ad avanzare ipotesi su quanta realtà ci sia nei giardini di Babilonia; è per questo che Fujo, la vetta più alta del Giappone, è venerata da buddisti e shintoisti; è il medesimo presupposto che ci porta a desiderare di scoprire se il Triangolo delle Bermude debba la sua fama a veri buchi temporali, o se tutto questo rumore sia fatto per nulla. E in mezzo al caos, di verità ce n'è una: i Paesi Leggendari con l'essere umano sono nati e con l'essere umano moriranno. Poiché è in noi che essi vivono.

http://www.letturefantastiche.com/paesi_leggendari_atlantide_mu_lemuria_avalon.html

martedì 12 maggio 2009

IL MISTERO DEL PAVIMENTO BOLLENTE DI RIESI


Il pavimento di una casa

raggiunge i 100 gradi, transennata un'intera zona

Nella foto in alto a destra si può osservare un angolo della casa dove il pavimento raggiunge quasi i 100 gradi cent.

L’unica certezza che si avverte arrivando in via Mazzini è che di certo c’è ben poco. Almeno per quel pavimento che ha raggiunto “misteriosamente”, due giorni fa, la temperatura di cento gradi ed ora sembra essersi “assestato” sui 50. Siamo a Riesi, piccolo centro a pochi chilometri da Caltanissetta. La popolazione non supererebbe gli ottomila abitanti. Da oltre settanta ore lavora ininterrottamente una equipe formata da vigili del fuoco, protezione civile, vigili urbani, esperti del centro di geofisica e vulcanologia di Palermo. Tutti attorno ad un appartamento al pian terreno. Tutti in via Mazzini per cercare di trovare un perché o una ragione.

Tanto calore per nulla? A quanto pare dai primi rilievi effettuati sembrerebbe proprio così. Né perdite di gas, né presenze di cavi per l’alta tensione. Per essere certi, nella giornata di ieri, hanno persino scavato attorno alla palazzina di due piani. Ne è venuta fuori soltanto della terra… calda.

Arriviamo a Riesi intorno alle 17. Il posto non è facilissimo da raggiungere. Si trova nel centro storico della cittadina. Chiedendo informazioni per raggiungere la via ci accorgiamo che tutti sono a conoscenza dell’evento. Abbiamo provato a chiedere loro spiegazioni, un po’ per attaccar bottone. L’unica risposta: una timida alzata di spalle ed un sorriso. Come per dire “cose che capitano, che vuole che le dica”. Dopo il quinto incontro ci rendiamo conto che a Riesi non si parla tanto. In compenso si ricevono piacevoli sorrisi. Via Mazzini ce la ritroviamo davanti dopo una ripida salita. Sembra un vicolo senza uscita. A chiudere la visione c’è un’autobotte dei vigili del fuoco e auto di polizia municipale e carabinieri. La zona è transennata e presidiata. Una zona off limits , nuova attrattiva dell’intero paese. Davanti al limite sistemato dalla protezione civile sostano ragazzi in sella agli scooter.


Gli anziani li trovi o lungo i marciapiedi o seduti al balcone. Il via vai di tecnici e forze dell’ordine diviene così una simpatica passerella. Complessivamente nei volti della gente leggi tutt’altro che preoccupazione o timore. Cosa che invece ritroviamo negli occhi del sindaco Buttigé. Pacato nei gesti e nel tono di voce ma visibilmente teso. È lui che coordina le operazioni attorno all’abitato. Dà istruzioni ai carabinieri, ai vigili del fuoco, alla polizia municipale. Fa allontanare i curiosi e resta spesso con lo sguardo perso nel vuoto. “Stiamo cercando di capire cosa possa essere successo” ci dice il primo cittadino. Intorno alle 18 la zona interdetta al traffico viene allargata. Vengono spostate le auto e allontanati i gruppi di ragazzi. Cala un attimo di silenzio. Basta poco per capire che è l’ennesimo tentativo di messa in sicurezza della zona. “In sicurezza da cosa?” si chiede un anziano. “Non lo sappiamo” rispondono i vigili del fuoco. Poco dopo le 18.30 ci si accorge che il calore lo si avverte anche sui marciapiedi. Percorriamo immediatamente anche noi il tratto di strada. Da una parte della carreggiata l’asfalto è ancora bagnato dalla pioggia, dalla parte opposta tutto asciutto. Poggiando la mano, anche il marciapiede sembra essere caldo da una parte e freddo dall’altra. I vigili del fuoco partono con le misurazioni. Intanto l’appartamento viene sgomberato. “Attendiamo i risultati da Palermo – spiega il sindaco Buttigé – ma non ci fermeremo con le analisi del terreno. Dobbiamo assolutamente arrivare ad una soluzione”. Intorno alle 19 via Mazzini si svuota di gente. "Si entra per preparare la cena" ci sussurra un'anziana signora sorridendo.

Guarda il video

fonte: siciliainformazioni.com

http://www.segnidalcielo.it/mistero_pavimento_bollente.html

domenica 3 maggio 2009

giovedì 8 maggio 2008

Austria, segregata 24 anni da padre


Parte 1:

Ha sei figli: sono nati dall'incesto

In Austria è scoppiato il caso di una donna tenuta segregata per 24 anni dal padre 73enne nel sotterraneo di una casa nella città di Amstetten. La polizia sospetta che la 42enne sia stata vittima di incesto, dal momento che è madre di sette figli. L'anziano è stato arrestato. Il caso ricorda quello di Natascha Kampusch, la ragazza oggi 19enne che nell'estate del 2006 riuscì a sfuggire all'uomo che per otto anni la tenne in una cantina.

La sconvolgente scoperta è venuta alla luce dopo il ricovero nell'ospedale di Amstetten di una ragazza di 19 anni, ritenuta essere la figlia della donna, Elisabeth Fritzl. La donna ha raccontato di essere stata inDimensione caratterevitata dal padre nel 1984, quando aveva 18 anni, nella cantina della sua casa in Bassa Austria, dove è stata drogata e ammanettata. ''Durante i 24 anni di prigionia l'uomo ha abusato di lei in continuazione'', ha spiegato il capo della polizia, Franz Polzer. Per stabilire quali e quanti siano i figli ora dovranno essere eseguiti i test sul Dna.

Dopo l'arresto il padre ha rotto il silenzio nel quale era piombato e ha rivelato l'esistenza di uno scantinato al quale si accede attraverso una piccola porta nascosta, in una parete del suo laboratorio. La porticina di accesso allo scantinato poteva essere aperta solo con un meccanismo elettrico del quale solo Fritz conosceva il codice di azionamento. Avuto il codice, gli investigatori sono entrati nello scantinato, suddiviso in diverse camere tutte prive di finestre.

Parte 2

Padre-mostro, nuove rivelazioni

Austria,violenze anche su nipote-figlia

Josef Fritzl, il mostro di Amstetten, avrebbe violentato anche Kerstin, la nipote-figlia di 19 anni in fin di vita in ospedale. E' quanto scrive il tabloid britannico 'Sun' sulla base di indiscrezioni raccolte dalla polizia austriaca. Le forze dell'ordine hanno ufficialmente rivelato che Fritzl aveva già ideato nel 1978 di costruire una cella segreta, dove sei anni dopo avrebbe segregato la figlia Elisabeth.

Una prigione con otto porte
Gli inquirenti hanno accertato che mentre la parte originale della struttura è del 1890, i disegni per la nuova porzione della palazzina (realizzata tra il 1978 e il 1983) sono stati presentati alla commissione edilizia nel 1978, senza però alcun accenno al bunker sotterraneo di circa 40 metri quadri dove l'uomo segregò la sua seconda famiglia. In totale l'accesso alla prigione era sbarrato da otto porte con serrature, oltre che da un sistema elettronico di protezione.

Cantina ampliata negli anni
Gli esperti hanno trovato solo ora l'ingresso originario allo spazio dove Elisabeth trascorse i primi anni della sua prigionia. Questa accesso divenne poi inutilizzato perché si era bloccata una porta in cemento che lo chiudeva e Fritzl dovette costruirne un altro. Secondo la ricostruzione degli investigatori, Fritzl aveva unito tramite un passaggio questa prima prigione, diventata troppo angusta dopo la nascita nel bunker del quarto figlio frutto del suo incesto, ad altre parti della cantina già esistenti.

Turismo macabro
La Casa degli Orrori - una palazzina composta da una parte vecchia del fine '800 e una parte nuova - sta intanto diventando meta di appassionati del turismo del macabro, secondo quanto ha denunciato la vicesindaca di Amstetten, Ursula Pucebner, citata dal quotidiano britannico "The Independent" nella sua edizione online.

Fritzl voleva ricreare una seconda famiglia più giovane
Il responsabile dell'inchiesta Franz Polzer ha evocato anche uno scenario da 'second life' da incubo: Fritzl avrebbe voluto ricreare una famiglia uguale a quella ufficiale formata con la moglie Rosemarie, e ci sarebbe riuscito. Con la figlia Elisabeth ha avuto sette figli, di cui due gemelli: esattamente come con la moglie. Uno dei gemelli di Elisabeth è morto nella prigione sotterranea poco dopo la nascita, nel 1996. Josef Fritzl ha confessato di averne bruciato il cadavere nella caldaia della casa. Lui e la moglie ignara - le aveva raccontato che Elisabeth era fuggita per unirsi a una setta - avevano adottato tre degli altri sei figli, mentre gli altri tre non erano mai usciti dalla cantina e non avevano mai visto la luce del sole fino alla loro liberazione il 26 aprile.

La difesa punta all'infermità mentale
L'avvocato di Fritzl Rudolf Mayer punterà la strategia difensiva sull'incapacità di intendere e di volere del padre-orco che dovrebbe finire in una clinica psichiatrica chiusa e non in prigione. "Fritzl è psichicamente malato", ha detto Mayer al quotidiano "Oesterreich". Una tesi che si scontrera' con quella di diversi psichiatri e psicologi, intervenuti sulla vicenda nei giorni passati, che hanno parlato di Fritzl come di un psicopatico e non di un malato mentale in senso stretto. Se i periti psichiatrici incaricati dalla corte giungeranno alla stessa diagnosi, si svolgerebbe un normale processo penale.

Migliorano le condizioni della famiglia
Intanto migliorano "gradualmente" le condizioni di salute dei membri della famiglia. Elisabeth i figli e la madre Rosemarie si comportano come una famiglia nella clinica dove sono ricoverati. Kerstin, la figlia primogenita nata dall'incesto e che oggi ha 19 anni, "non si trova più in pericolo di morte", ha annunciato Albert Reiter, direttore dell'ospedale locale. "Il suo stato rimane preoccupante e dovrà rimanere per una durata indeterminata in coma indotto con assistenza respiratoria", ha precisato Reiter, secondo il quale la vittima soffre di "spasmofilia acuta", una patologia molto complessa. Intanto Elisabeth, oggi 42enne, la madre Rosemarie, 69, e i cinque figli, di età compresa tra i cinque e i diciotto anni curati nella clinica psichiatrica di Amstetten-Mauer, cominciano a trovare un ritmo di vita familiare nei locali messi loro a disposizione, ha indicato il responsabile dell'istituto, Berthold Kepplinger. I medici hanno precisato che Rosemarie, rimasta sconvolta dalla scoperta della diabolica doppia vita del marito, e anche Elisabeth "stanno meglio".

TGcom

Interpol, caccia online a pedofilo

Chiesta collaborazione via internet

L'Interpol ha lanciato, per la seconda volta in sette anni, un avviso di ricerca internazionale sul suo sito internet per identificare e ritrovare un presunto pedofilo. L'uomo, oltre ad aver diffuso sul web materiale pedo-pornografico, avrebbe anche abusato di tre bambini di età compresa fra i 6 e i 10 anni. L'Interpol ha diffuso sei foto dell'uomo, di razza bianca, capelli grigi e occhiali e chiede collaborazione per identificarlo.

Il presunto pedofilo avrebbe abusato dei tre bambini, dalle sembianze asiatiche, nel periodo fra aprile 2000 e maggio 2001 nel sudest asiatico. ''Si tratta di un uomo di razza bianca di età fra i 50 e i 70 anni'', ha detto all'agenzia Afp Yves Rolland, responsabile dell'Interpol per la protezione dei minori. ''Non abbiamo alcuna idea su dove si trovi né sul suo paese di origine, anche se riteniamo che provenga da un paese occidentale del Nord America, Europa o Australia'', ha aggiunto il responsabile.

E' la seconda volta che l'Interpol, che ha la sua sede a Lione, decide di fare appello al pubblico per identificare un pedofilo, dopo il successo dell'operazione "Vico" che lo scorso ottobre aveva portato all'arresto in Thailandia di un uomo accusato di crimini sessuali.

TGcom

mercoledì 7 maggio 2008

Al Capone

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Al Capone tra il 1917/18
Al Capone tra il 1917/18

« Si ottiene di più con una parola gentile ed una pistola che con una parola gentile soltanto »

(Al Capone)

Alphonse Gabriel Capone conosciuto meglio come Al Capone (Brooklyn, 17 gennaio 1899Miami, 25 gennaio 1947) è stato un criminale statunitense. Di origine italiana, è considerato un simbolo della mafia e della crisi della legalità che avvolse gli Stati Uniti nel corso degli anni venti.

Indice

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Biografia [modifica]

Gli esordi [modifica]

Figlio di emigranti di Castellammare di Stabia (Napoli), il barbiere Gabriele Caponi (il cognome fu modificato forse per errore dall'anagrafe statunitense) e Teresa Raiola, crebbe in un ambiente degradato, avendo presto contatto con piccole gang di microcriminalità minorile, fu espulso dalla scuola dopo aver aggredito e percosso un docente, ed entrò a far parte della banda dei "Five Pointers" di Frankie Yale.

Fu in questo periodo che gli fu attribuito il soprannome di "Scarface", a causa di una vistosa cicatrice sulla tempia sinistra causata da coltellate che gli furono inferte da Frank Galluccio, sulla cui sorella Capone aveva espresso commenti pesanti. [citazione necessaria] Lavorando per Frankie Yale, Capone fu arrestato una prima volta per reati contravvenzionali, poi uccise due uomini, ma protetto dall'omertà non ne fu mai accusato. Nel 1919, dopo aver gravemente ferito un esponente di una banda rivale, Yale lo inviò a Chicago, Illinois, per calmare le acque. Qui Capone si mise al servizio di Johnny Torrio, vecchio sodale di Yale nonché nipote di Big Jim Colosimo (altro noto gangster italo-americano, esponente di punta della "Mano Nera").

Supersoak dat hoe gli affidò la gestione delle scommesse clandestine e presto Capone sarebbe divenuto il suo braccio destro, acquisendo la gestione di tutte le attività illegali della banda. In violazione di una lunga tregua, Torrio fu vittima di un attentato perpetrato dalla gang rivale guidata da Dean O'Banion; gravemente ferito e psicologicamente scosso, il boss passò lo scettro del potere ad Al Capone con unanime consenso degli interessati (anche della banda rivale), che lo chiamavano ora "the big fellow".

Gli anni del "successo" [modifica]

Il "successo" (dal suo punto di vista) fu tale che alla sovranità sul crimine di Chicago e dintorni Capone poté presto affiancare anche una posizione di supremazia economica e di potere sulle aree di sua influenza.

Investì infatti parte dei ricavati delle attività illecite in attività del tutto legali, separando le gestioni contabili e potendo quindi contare su introiti di copertura (ma non meno rilevanti di quelli originari). Venuti che erano gli anni del proibizionismo, la copertura gli consentiva di avere più agevole accesso agli ambienti istituzionali, nei quali doveva procacciarsi con la corruzione la protezione politica che consentisse al business degli alcoolici di prosperare.

Uno dei politici sul suo libro-paga era il sindaco William "Big Bill" Hale Thompson, Jr., il quale, ad un dato momento, gli consigliò di lasciare la città. Chicago era infatti sotto i riflettori di tutta la nazione per il tasso di criminalità e per l'impudenza ormai leggendaria delle gang, e Capone stesso - sia pure senza che nessuna specifica accusa gli fosse stata ufficialmente mossa - era popolarmente considerato il maggior responsabile di questo malsano clima.

Capone contribuiva in effetti non poco a rendere la metropoli animata, ordinando innumerevoli omicidi (spesso di testimoni di crimini) ed anzi avendo ideato per queste operazioni una tecnica specialistica consistente nel prendere in locazione un appartamento di fronte alla casa della vittima e facendola colpire con fucili di precisione da selezionati cecchini.

La cella dove Al Capone fu rinchiuso nel 1929
La cella dove Al Capone fu rinchiuso nel 1929

Sempre opera di Capone, che nel frattempo si era trasferito in Florida, fu la cosiddetta "strage di San Valentino", con la quale il 14 febbraio del 1929 cinque dei suoi uomini irruppero travestiti da poliziotti in un garage al 2122 di North Clark Street, sede del quartier generale dei Northsiders, gang capeggiata in passato da Dean O'Banion e guidata poi da George "Bugs" Moran, principale concorrente di "Big Al" nel mercato degli spiriti; allineati i sette presenti lungo un muro, come per un normale controllo di polizia, li fucilarono alla schiena. L'episodio resta a tutt'oggi uno dei più cruenti regolamenti di conti della storia della malavita.

Ad alimentare però una certa mitologia di Capone, vennero alcune iniziative che si sarebbero potute dire demagogiche, sebbene pare che effettivamente fossero mosse da animo sincero: la gravissima crisi economica del 1929 aveva spinto sul lastrico milioni di statunitensi, letteralmente costretti alla fame, e Capone ordinò alle sue aziende "lecite" della ristorazione e dell'abbigliamento di distribuire gratis cibi e vestiti a chi ne avesse bisogno.

Ciò non evitava che l'espansione del suo impero criminale proseguisse con violenza, addirittura con l'acquisizione armata di nuovi insediamenti come il suburbio di Forest View, subito popolarmente rinominato in "Caponeville", nel quale gli uomini della sua gang giravano armati per le strade quasi fossero una forza di polizia. Qui, sempre nel 1929, lo stesso Capone fu arrestato per possesso illegale di un'arma da fuoco.

La caduta [modifica]

Al Capone nel 1931
Al Capone nel 1931

Nel 1930 Al Capone, che da poco era entrato nella lista dei maggiori ricercati dell'FBI, fu dichiarato "nemico pubblico numero 1" della città di Chicago.

Studiando il modo di neutralizzarlo, visto che non si riusciva ad attribuirgli crimini diretti per la sua esperta capacità di organizzarli (oltre che per la protezione omertosa, per cui era sempre munito di alibi), si dibatté negli Stati Uniti circa l'opportunità di tassare i redditi provenienti da attività illecita. Ottenuto l'avallo legislativo, si assegnò al caso una squadra di agenti federali del Dipartimento del Tesoro, comandata da Eliot Ness e composta da un pool di super-esperti e incorruttibili funzionari che si erano guadagnati il nomignolo di "Intoccabili".

Questi si misero alle costole di Capone analizzando ogni più piccolo movimento finanziario sospetto, ma Capone non aveva nulla di intestato, agiva sempre con prestanome e le contabilità illecite erano gestite con cifrari, perciò il boss restava sufficientemente tranquillo. Sinché non si trovò, per caso, un piccolo fogliettino nel quale il nome di Capone era citato. Fu la chiave di volta dell'intera operazione, potendo quel piccolo errore essere sfruttato per porre in collegamento fra loro molte altre prove raccolte ed allestendo quindi un piano accusatorio alquanto vasto, tradottosi nel rinvio a giudizio per evasione fiscale, con 23 capi d'accusa.

La difesa di Capone propose un patteggiamento, che fu però rifiutato dal giudice. Provò allora a corrompere la giuria popolare, e forse stava riuscendo nell'intento, ma questa fu sostituita all'ultimo momento, la sera prima del processo, da una completamente nuova. La nuova giuria lo giudicò colpevole solo di una parte dei reati ascrittigli, comunque abbastanza perché gli fosse irrogata una condanna a 11 anni di carcere ed una multa pesantissima.

La fine [modifica]

Inviato ad Atlanta, Georgia, dov'era forse la più dura delle carceri statunitensi, Capone vi si accomodò senza grandi fastidi, ottenendo con la corruzione lussi e privilegi e, di fatto, la possibilità di continuare a governare i suoi interessi anche dalla reclusione. Per questo fu poi inviato ad Alcatraz, dove la gestione fu più seria, tutti i contatti con l'esterno vennero davvero interrotti e Capone non ebbe altra speranza che i benefici per la buona condotta; diventò così un detenuto modello, evitando di farsi coinvolgere in rivolte ed isolandosi dagli altri detenuti.

Fu ad Alcatraz che gli furono diagnosticati i primi segni di una forma di demenza causata dalla sifilide, precedentemente contratta, e fu internato in una struttura ospedaliera carceraria. Liberato nel 1939, dopo un supplemento di cure presso un ospedale, si ritirò in Florida dove l'incedere del problema mentale gli impedì di seguire le sue originarie attività. Molti pensano invece che la sua precoce fine fu dettata dallo scotto per la sconfitta subita e dunque da un suo conseguente blocco mentale che gli impedì di proseguire la sua attività criminale.

Nel 1947 ebbe un colpo apoplettico e dopo una breve agonia morì di arresto cardiaco.

Il personaggio [modifica]

Il personaggio, per la sua particolare storia e per alcune sue caratteristiche caratteriali, ben si prestava a divenire oggetto di interessamento di certa letteratura popolare e di qualche opera cinematografica.

Sullo schermo la sua figura è stata interpretata, fra gli altri, da Rod Steiger, Ben Gazzara e Robert De Niro, talvolta indirettamente evocata, come per il film Gli Intoccabili, incentrato sull'opera degli agenti federali che riuscirono a neutralizzarlo.

I più celebri film che ne parlano sono sicuramente i due Scarface: il primo, diretto da Howard Hawks e interpretato da Paul Muni, si rifà al romanzo omonimo, che per motivi di copyright non usava i veri nomi dei personaggi (qui Capone è Tony Camonte); il secondo è il più celebre Scarface, scritto da Oliver Stone, diretto da Brian DePalma e interpretato da Al Pacino: in questo caso la storia di Capone viene romanzata e trasportata nell'America degli anni ottanta, cambiando il traffico di alcool con il traffico di cocaina. I fatti raccontati sono però gli stessi del film di Hawks. Il protagonista è ribattezzato Tony Montana, ed è un immigrato cubano.

lunedì 5 maggio 2008

Il genio del giorno... Un mito....



Usa, il truffatore: "E' di mia suocera"

Non passerà alla storia come truffa riuscita ma sicuramente, se ci fosse, sarebbe il vincitore del premio faccia di bronzo: Charles Ray Fuller è stato arrestato dopo aver tentato di riscuotere un falso assegno da 360 miliardi di dollari. Il 21enne truffatore si è presentato ad una filiale bancaria di Forth Worth, in Texas, con l'assegno che riportava la cifra: 360.000.000.000 di dollari. Il cassiere, insospettito, ha sventato la manovra.

Non c'è voluto in realtà molto per capire che si trattava di una truffa. Una telefonata del cassiere al proprietario del conto e subito è scattata la denuncia. L'assegno riportava la firma della madre dell'ex fidanzata di Fuller. La donna ha subito detto che il ragazzo non aveva alcuna autorizzazione al prelievo di denaro.

Alla polizia il 21enne ha detto invece di aver ricevuto quell'assegno per aprire una nuova attività. Resta da capire quale fosse, visto che con quella cifra avrebbe potuto comprarsi un intero Stato. Un'arma e della marijuana sono stati trovati addosso al truffatore al momento dell'arresto. Il ragazzo è stato scarcerato dopo poche ore con il deposito di una cauzione: 3.750 dollari. In contanti e niente assegni.

martedì 8 aprile 2008

Radiazioni cellulari:

Necessitiamo:

1 uovo fresco 2 cellulari

65 minuti per chiamare da un telefono all’altro (meglio se con un contratto che permetta le chiamate gratis tipo You and Me).

Montiamo tutti gli elementi come nell’immagine sottostante:


Iniziamo la chiamata tra i due cellulari e laportiamo avanti per circa 65 minuti...

I primi 15 minuti non succede nulla......

a 25 minuti l’uovo comincia a scaldarsi....

a 45 minuti è molto caldo.....

e a 65 minuti è cotto!


Conclusioni: le radiazioni emesse per i cellulari sono capaci di modificare le proteine dell’uovo... immaginate quello che può accadere alle proteine del nostro cervello quando abusiamo del cellulare e non cambiamo orecchio ogni 5 minuti.

Immaginate cosa può succedere alle proteine dei vostri genitali quando tenete il telefono in tasca e parlate con l’auricolare sicuri di stare preservando il cervello.

bastardofuori.altervista.org