Su Internet è boom di siti che si occupano del 12 dicembre 2012, giorno dell'apocalisse nel calendario dei Maya, offrendo kit di sopravvivenza, rifugi e maschere antigas. E Hollywood non si è fatta certo attendere.
L'attesa per l'apocalisse e le catastrofi non è solo una fascinazione della new age, ma è anche un vero e proprio business. I cataclismi (come lo tsunami asiatico o l'uragano Katrina) vengono spesso utilizzati per le crisi economico-finanziarie, agevolando privatizzazioni, deregulation o tagli sociali. Su tutto domina la paura della fine. Tante le date annunciate per l'ora X: a cominciare da quella dei Vangeli Apocrifi del 31 dicembre 999; fino al Millennium Bug del 1999 (paralisi dei computer), profetizzato da Nostradamus; passando per la fine ipotizzata nel 1975 dai Testimoni di Geova.
E se il 13 aprile 2036 l'asteroide Apophis potrebbe distruggere la Terra, per il 12 dicembre 2012 già si aspetta l'apocalisse annunciata dal calendario dei Maya. Su Internet intanto è boom di siti che si occupano del 2012, offrendo gadget, kit di sopravvivenza, rifugi anticatastrofe, maschere antigas, filtri per rendere l'acqua potabile, gruppi elettrogeni e una serie infinita di libri, soprattutto americani, mirati a salvarsi nel D-Day. Hollywood non si è fatta certo attendere e anche lo star system si appresta a speculare sull'evento, con l'atteso kolossal «2012» di Roland Emmerich, straordinario regista di film catastrofici come «Independence Day» e «The day after tomorrow».
L'eco-disaster movie si ispira alla profezia Maya, secondo la quale ci furono 5 Ere cosmiche, corrispondenti ad altrettante civiltà. Le precedenti quattro Ere (Acqua, Aria, Fuoco e Terra) sarebbero terminate con immani sconvolgimenti ambientali, mentre l'attuale Età dell'Oro (la quinta), terminerà nel 2012 a causa di una inversione del campo magnetico terrestre. Dal trailer delle pellicola (in uscita il 13 novembre) emergono terremoti, onde anomale, eruzioni vulcaniche, monumenti distrutti in pochi secondi. I sopravvissuti raggiungono le montagne dei monaci tibetani, in attesa di salire sulle astronavi e lasciare il pianeta. In occasione del lancio del film, la Sony aderisce al progetto «Impatto Zero» di LifeGate, per compensare la quantità di anidride carbonica prodotta dalla distribuzione del film con la creazione di una nuova foresta in Costa Rica, pari a 21 mila 680 metri quadrati.
http://iltempo.ilsole24ore.com/spettacoli/2009/08/07/1056501-2012_apocalisse_secondo_maya.shtml
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