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martedì 20 maggio 2008

ABDUCTION IN VOLO

Australia 1978. Durò sette minuti il tragico incontro di Frederick Valentich.
"Non è un aereo" furono le ultime parole del giovane pilota svanito con il suo Cessna sullo Stretto di Bass.


di Jorge Martin

Un incidente verificatosi il 2 ottobre 1978 nello stretto di Bass, in Australia, si è rivelato e resta a tutt’oggi uno dei casi più impressionanti nella storia dei fenomeni UFO.
[Frederick Valentich] Alle 19,06 un giovane pilota ventenne, Frederick Valentich, in volo da Melbourne a King Island, a bordo del suo monomotore privato Cessna 182, comunicò via radio ai controllori di transito aereo di Melbourne di avere avvistato sopra di lui quattro fonti luminose. Chiese se si poteva trattare di luci di atterraggio di un aereo militare e se nella zona ci fosse un velivolo del genere, ma risposero negativamente.
Alle 19,08 riportò: "Se cercano qualcuno, quel qualcuno sono io. Sembra che si divertano a tirare uno scherzo... e volano ad altissima velocità".
Un minuto dopo: "Non è un aeroplano. È..."
Il contatto radio si interruppe per un breve lasso di tempo e poi Valentich dichiarò: "Vola velocissimo di fronte a me. È grande e non riesco a descriverlo. Proprio ora sta dirigendosi verso di me. Sembra stazionario. Sto compiendo una virata ed anche la cosa sembra fare la stessa manovra al di sopra di me. Ha una luce verde e una specie di luce metallica all’esterno". Il pilota rimase un attimo in silenzio e poi disse alla radio che il motore del suo aereo era in avaria. Le sue ultime parole furono: "Non è un aeroplano!" Poi Frederick Valentich scomparve.

INUTILI TUTTE LE RICERCHE
Fu inviata immediatamente una squadra di soccorso, le cui operazioni di ricerca al suolo, per mare ed aeree proseguirono incessantemente fino a mercoledì 25 ottobre, quando le autorità governative si diedero per vinte. Fu riscontrata solo una macchia d'olio sul mare, ma giunsero alla conclusione che non poteva provenire da un aereo piccolo come il suo.
La vicenda divenne un evento internazionale, ma in Australia assunse dimensioni clamorose. In pratica nessuno credette alla tesi ufficiale delle autorità, secondo cui Valentich avrebbe volato capovolto, stava scendendo e ciò che vide tra le nuvole in realtà erano i riflessi delle luci della città dell'isola di King e dei fari di Capo Otway.
I piloti e gli ufficiali dell'Aeronautica sottolinearono infatti che per un Cessna 128 era impossibile volare rovesciato.
Un portavoce del Ministero dei Trasporti Australiano diffuse la teoria del "volo in discesa" per spiegare il mistero: "Valentich non aveva molta esperienza di volo e potrebbe avere facilmente rovesciato l'aereo e aver visto le luci del proprio aereo riflesse nel mare".
Il padre del giovane, Guido Valentich, obiettò che era quasi impossibile: "era bravissimo nelle acrobazie aeree e si sarebbe accorto subito che c'era qualcosa che non andava. Era un pilota molto serio e non avrebbe mai giocato con l'aereo". Frederick era un pilota specializzato in volo strumentale e stava per conseguire il diploma di volo per linee aeree commerciali. Ad ogni modo appare strano che le stesse autorità australiane avallassero tale teoria. Sembrarono soprattutto intente a minimizzare l'incidente agli occhi del pubblico. Ma si trovarono certamente con le mani legate perché, due o tre giorni dopo la scomparsa, il quotidiano nazionale "The Australian", scrisse che non c'era stata alcuna interruzione nella comunicazione radio e che Valentich aveva descritto l'UFO approfonditamente ai controllori aerei. "The Australian" assicurò di avere ricevuto questa informazione da una fonte confidenziale all'interno del Ministero dei Trasporti. Il padre di Valentich dichiarò pressappoco lo stesso: "mi è stato detto che il nastro magnetico diceva molto di più sull'UFO e che la voce di mio figlio appariva calma durante la trasmissione".
Un portavoce del Ministero dei Trasporti dichiarò che la registrazione della radiotrasmissione con la torre di controllo non era stata mai manomessa. "Il testo dei messaggi radio tra l'aereo e la torre iniziava con la richiesta da parte del pilota di informazioni all'Unità di Servizio di Volo dell'aeroporto di Melbourne circa un altro transito aereo a 5.000 piedi di quota. Terminò sei minuti dopo, alle 19,12 quando l'aereo non rispose più ai contatti radio da terra".
Inoltre, il portavoce del Ministero dei Trasporti dichiarò che il pilota avrebbe potuto scambiare il pianeta Venere con la luce misteriosa: "A detta dei piloti di linea, Venere è molto luminosa in questo periodo dell'anno. Si dice anche che il pianeta cambi di tonalità in quota".
Nel corso degli anni altri aerei sono misteriosamente scomparsi in volo sopra lo stretto di Bass. Per esempio, nel dicembre del 1969, un monomotore Fuji, con il solo pilota a bordo, scomparve in volo dall'Isola di King e, a settembre del 1972, un aereo Tiger Moth, con due persone a bordo, svanì, senza lasciare tracce, durante il volo verso l'Australia.
Frederick Valentich "... credeva negli UFO - disse il padre, Guido - aveva avuto molti avvistamenti di oggetti misteriosi... chi può dire che non esistono?"
Fra i dati investigativi, appare curiosa la dichiarazione della moglie di Valentich, Rhonda Rusthon, allora sedicenne, di Victoria: "So che Fred è vivo - disse ai cronisti il 27 ottobre - lo vedremo presto". Rivelò inoltre di avere avuto un'intervista "segretissima" con i funzionari del Ministero dei Trasporti. Nel corso dell'intervista con Rhonda così si espressero: "Sappiamo tutti che Fred è vivo e le autorità ne sono informate, ma si tratta di un argomento top secret. Non ne parli più d'ora in poi".
Il Ministero ha confermato che l'intervista c'era stata e che le era stato aggiunto: "le assicuriamo che i dettagli di questa intervista rimarranno confidenziali e dovremo tutti attenerci a tale condizione".
Il padre di Frederick Valentich è dell'opinione che il figlio potesse essere stato "preso in custodia" da visitatori di un altro pianeta, tant'è che il 25 ottobre 1978 non esitò ad appellarsi a "loro" affinché glielo restituissero.
"In assenza di qualunque altra evidenza, devo ritenere che Frederick possa essere stato rapito, ma non posso essere sicuro che i suoi rapitori lo restituiranno - disse al quotidiano locale di Melbourne, The Sun - Spero... Prego che sia così".

IL DIALOGO CON LA TORRE DI CONTROLLO
Ecco la trascrizione integrale del dialogo tra Valentich ed il controllore di volo Steve Robey del Melbourne Air Flight Service.

19.06
Pilota: "Siete a conoscenza di un transito nella mia area, al di sotto dei 5.000 piedi (1.500metri)?"
Torre di controllo: "Negativo - nessun transito conosciuto."
Pilota: "Sembra che ci sia una grande aeronave al di sotto di 5.000 piedi."
Torre "Che tipo di aeronave?"
Pilota: "Non posso confermare. Ha quattro luci brillanti simili a luci d’atterraggio... l’aeronave mi ha sorvolato a circa 1.000 piedi (300 metri)."
Torre: "Confermate la presenza di un grande aereo?"
Pilota: "Affermativo, dalla velocità con la quale viaggia... C’è un mezzo della RAAF (Royal Australian Air Force) nelle vicinanze?"
Torre: "Negativo."
Torre: "Qual'è la vostra quota?"
Pilota: "4.500 piedi (1.350 metri)."
Torre: "Confermate di non riuscire a identificare l’aereo?"
Pilota: "Affermativo."

Poi, tre minuti dopo la strana trasmissione, Valentich comunicò nuovamente:

"Aereo?... Non è un aereo?! È..."

(si interrompe la trasmissione).

Torre: "Potete descrivere l’aereo?"
Pilota: "Mi ha sorpassato ad alta velocità. Ha una forma allungata. Non posso distinguere di più... ora si dirige verso di me. Sembra stazionario. Sto virando e anche questa cosa mi vola sopra. Ha una luce verde e una specie di illuminazione metallica all’esterno."
A questo punto, Valentich comunicò al centro di controllo che l’oggetto stava scomparendo.

Torre: "Confermate che è scomparso?"
Pilota: "Affermativo. Siete a conoscenza di che tipo di aeronave mi sono imbattuto? ... È militare?"
Torre: "Non c’è transito militare nella zona."

19.12
Pilota: "Il motore sta entrando in avaria e singhiozza."
Torre: "Quali sono le vostre intenzioni?"
Pilota: "Procedere verso King Island. L’aeronave sconosciuta è ora sospesa sopra di me."
Torre: "Ricevuto."

L’ultima trasmissione del pilota fu: "Delta Sierra Juliet (sigla identificativa) Melbourne...". Poi si verificò un forte rumore metallico, prolungato per 17 secondi e si perse il contatto con l’aereo di Valentich. Il mistero della sua fine non è stato ancora svelato.

L'articolo di Jorge Martin è tratto da un suo libro, di prossima pubblicazione, intitolato "Incontri con Alieni a Porto Ríco e nei Caraibi" © Jorge Martin 1998. Porto Rico. Tutti i diritti riservati.

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