
I Calendari maya
Il 10 agosto 3113 a.C., che secondo alcuni sarebbe il giorno della creazione, segna l’inizio del calendario maya. Dallo studio di questo calendario si apprende come i Maya avessero perfezionato una sofisticata tecnica di misurazione del tempo. Essi distinguevano quattro calendari: lo Tzolkin, l’Haab, il Conto Lungo e Il Calendario di Venere.
TZOLKIN, il calendario religioso
Lo Tzolkin, piuttosto complesso, dimostra      le capacità matematiche dei Maya. Ogni giorno è caratterizzato da un numero,      in una sequenza di tredici (numero sacro maya), e da un nome, in una      sequenza di venti nomi di dèi. Così per riuscire a tornare al punto di      partenza, devono trascorrere ben 260, che costituiscono appunto la durata      dell’anno religioso. Questo calendario è tuttora in uso presso alcune tribù      delle alte terre guatemalteche.Questo schema rappresenta il ciclo dei giorni      del calendario religioso: girando la ruota con i numeri in senso ANTIORARIO,      e quella con le lettere in senso ORARIO, facendo corrispondere in sequenza      ad ogni numero una lettera, otterremo, nel punto indicato dalla freccia, le      denominazioni dei vari giorni secondo il calendario maya Tzolkin, dove le      venti lettere stanno ad indicare i nomi de gli dei, e i numeri, i giorni in      base tredici.
 
HAAB, il calendario civile e solare
Il calendario civile, l’Haab, era usato dai Maya, parallelamente allo Tzolkin. L’Haab era formato da 365 giorni: l’anno era suddiviso in diciotto mesi di venti giorni ciascuno, numerati da 0 a 19, e aveva termine con cinque giorni infausti, gli uayet, in cui si credeva che i morti si risvegliassero dal sonno eterno per vendicarsi dei torti subiti. Ogni mese era inoltre rappresentato da un proprio glifo. Poiché i due calendari venivano adoperati insieme, era una pratica usuale per la civiltà maya che lo stesso giorno venisse indicato con due date differenti; per tornare alla data di partenza dovevano trascorrere 52 anni civili. Questo periodo, chiamato “Il Giro del Calendario”, ricopriva uno spazio di tempo molto lungo e la sua conclusione veniva celebrata in modo solenne, a causa dell’ossessione che i Maya nutrivano nei confronti del tempo e dei suoi cicli. Per far fronte a questa fobia, i Maya assegnavano anche nomi a enormi periodi di tempo, come l’Aulatun (64 milioni di anni), non richiesti da nessuna esigenza di carattere pratico, ma che illustrano la mentalità dei sacerdoti di dominare e catturare il tempo, spingendosi verso un lontanissimo futuro, quasi a rendere finito l’infinito.
| Giorni Maya | Significato | Mesi Maya | Durata | 
| Imix | Acqua | Pop | 20 gg | 
| Ik | Aria | Uo | 20 gg | 
| Akbal | Notte | Zip | 20 gg | 
| Kan | Grano | Zotz | 20 gg | 
| Chicchan | Serpente | Tzec | 20 gg | 
| Cimi | Morte | Xul | 20 gg | 
| Manik | Cervo | Yaxkin | 20 gg | 
| Lamat | Coniglio | Mol | 20 gg | 
| Muluc | Pioggia | Chen | 20 gg | 
| Oc | Cane | Yax | 20 gg | 
| Chuen | Scimmia | Zac | 20 gg | 
| Eb | Ginestra | Ceh | 20 gg | 
| Ben | Canna | Mac | 20 gg | 
| Ix | Giaguaro | Kankin | 20 gg | 
| Men | Uccello | Muan | 20 gg | 
| Cib | Avvoltoio | Pax | 20 gg | 
| Ceban | Forza / Terra | Kayab | 20 gg | 
| Eznab | Selce | Curmhu | 20 gg | 
| Cauac | Tempesta | Uayeb | 5 gg | 
| Ahau | Signore | 
IL CONTO LUNGO, l'anno solare
    In epoca classica i Maya aggiunsero allo Tzolkin e all'Haab      un terzo calendario, chiamato il Conto Lungo, che presentava caratteristiche      simili al calendario attualmente usato dai nostri astronomi. Iniziava dal 13      agosto 3114 a.C., e, costruito secondo un originale sistema a due ruote      dentellate, rappresentava l'integrazione degli altri due calendari.
IL CALENDARIO DI VENERE, un calendario astronomico
Uno dei più antichi calendari dei Maya è il Calendario dei Venere, importante compendio di calcoli astronomici. Pur risalendo a circa 3000 anni fa stupisce tutt'oggi per la precisione con cui prevede l'eclissi. Questo calendario è inciso su una grande pietra, un tempo affissa alla Porta del Sole, al centro del Tiahuanaco, città andina presso il lago Titicaca a 4000 metri d'altitudine. E' sostanzialmente il calendario Haab, unito ad alcuni caratteri dello Tzolkin e a scoperte astronomiche fatte da questo popolo (soprattutto quelle su Venere). Usanze e tradizioni Alcune discutibili tradizioni dei Maya erano quelle di schiacciare il cranio dei neonati tra due assi per fargli assumere "artificialmente" una forma più piatta ed allungata. Nonostante questa usanza potesse causare dei traumi nei bambini, aventi ancora le ossa fragili, questo aspetto fisico veniva visto positivamente perché era più simile a quello degli dei. Un'altra usanza era quella di rendere strabici i bambini attraverso una pallina posta davanti gli occhi, perché anche questa caratteristica era simbolo di bellezza. Molte tradizioni dei Maya sono state tramandate fino ai giorni nostri e vengono ancora rispettate dagli indios, come il rispetto per la natura (verso la madre terra), il matrimonio, la gravidanza, l'aiuto e la collaborazione tra le famiglie del villaggio. La natura: la tradizione più importante riguarda il rispetto vero e proprio della natura; la terra viene considerata una vera e propria madre e le viene chiesto il permesso di coltivarla ad ogni semina o per ogni altra operazione agricola. Il matrimonio: secondo le tradizioni maya, è il ragazzo ad andare a casa della ragazza interessata per fare la richiesta di matrimonio. Se la ragazza non acconsente subito, il ragazzo ha ancora due possibilità, terminate le quali non potrà mai più chiederla in sposa. Se la ragazza invece acconsente, il ragazzo deve chiedere il permesso alla famiglia della ragazza alla quale spetta la decisione finale. Dopodiché si faranno varie riunioni fra i genitori delle due famiglie che, giunti all'accordo, prepareranno i festeggiamenti. Durante il rito del matrimonio, come in molti altri, parte della cerimonia viene celebrata in ricordo degli antenati. La gravidanza: quando una donna è incinta, per il periodo della gravidanza non deve vedere nessun altro bambino e deve fare lunghe passeggiate fra i campi, per mettersi in contatto con la natura e per farla amare al bambino. Per il parto, anche ai giorni nostri, la donna non può recarsi all'ospedale perché le tradizioni lo vietano. Dopo il parto si brucia la placenta e il bambino rimane solo con la madre per otto giorni. Dopo questo periodo il bambino viene presentato alla comunità con una grande festa.
Aritmetica
Per scrivere i numeri, oggi usiamo il sistema detto posizionale: ciò vuol dire che, se leggiamo un numero da destra verso sinistra, nel nostro sistema in base 10 o decimale, ogni cifra ha un valore dieci volte superiore a quello della cifra precedente. Per esempio, nel numero 1987 abbiamo 7 unità, 8 decine, 9 centinaia, e 1 migliaio, dove la decina è pari a 10 unità, il centinaio a 10 decine, e il migliaio a 10 centinaia. I Maya impiegavano un sistema equivalente, ma la progressione numerica andava dal basso verso l'alto, e ogni livello era venti volte più elevato del livello precedente (sistema vigesimale o in base 20). Le cifre si esprimevano mediante un punto, che stava per l'unità, e una barra orizzontale, equivalente a cinque. Esse potevano essere anche espresse da glifi a forma di testa.
I NUMERI
| I Maya utilizzavano          un sistema numerico equivalente al nostro ma vigesimale (in base 20) e          posizionale. Il sistema era basato su tre simboli: una conchiglia per lo          0, un punto per l'1, una sbarra per il 5.           | 
| Le          cifre, oltre a essere espresse in numeri usuali potevano anche essere          divinizzate; sui bassorilievi i numeri erano più elaborati: erano          rappresentati da glifi a forma di volto o da figure intere. Il numero          sacro era il quattro, che simboleggiava i 4 punti cardinali, le 4          stagioni e le 4 età del sole, precedenti a quella in cui stavano          vivendo. | 
Osservatori maya
I Maya erano molto attenti al moto degli      astri, costruirono infatti le loro città seguendo particolari allineamenti.      Molte città erano orientate verso la levata o il tramonto del Sole ai      solstizi, inoltre l'orientazione teneva conto della latitudine del luogo,      cosicché non tutte le città hanno la stessa disposizione assoluta, ma      relativa alla propria posizione geografica. Inoltre i Maya utilizzavano gli      assi delle loro città e quelli dei palazzi più importanti per determinare      con l'anticipo di uno o due dei loro mesi il passaggio del Sole allo zenit.      Tale momento era di particolare importanza poiché coincideva con l'inizio      della stagione delle piogge, la più importante dell'annata agricola.      Numerosi sono i templi che presentano punti di osservazione fondamentali per      la vita dei Maya. Uno di questi si trova nell'antica città di Uaxactum, nel      Guatemala; vi è un complesso templare in cui dalla cima della gradinata di      una piramide era possibile osservare la levata del Sole nei solstizi e negli      equinozi. Infatti al solstizio estivo il Sole appariva al mattino sullo      spigolo nord di un piccolo tempio posto di fronte alla piramide; agli      equinozi sorgeva dietro la porta di un'altra costruzione sacra ed al      solstizio invernale sorgeva invece dietro lo spigolo sud di un terzo tempio.      Il monumento più noto come osservatorio è il Caracol (chiocciola) della      città di Chichèn Itzà. E' una torre cilindrica posta su base quadrata,      all'interno una scala a chiocciola porta al piano superiore dove si trovano      tre finestre dalle quali venivano effettuate le osservazioni astronomiche.      Probabilmente c'erano molte più aperture che purtroppo sono andate      distrutte. Il Caracol presenta numerosi allineamenti, tra essi c'è quello      della gradinata d'accesso che punta sul tramonto del Sole al solstizio      estivo. Sulla gradinata della piattaforma superiore c'è una nicchia nella      quale due piccole colonne (una bianca ed una rossa) inquadravano una persona      che, guardando di fronte, poteva vedere il tramonto di Venere quando, ogni 8      anni, raggiungeva la sua massima declinazione negativa. Si potevano fare      allineamenti anche dalle finestre in cima alla torre: sulla prima si poteva      osservare il tramonto del Sole agli equinozi; la seconda puntava sul      tramonto di Venere quando aveva la massima declinazione negativa e la terza      sulla levata di Achernar, la stella principale della costellazione      dell'Eridano. Lo studio del moto di Venere era molto importante, come si può      rilevare dalle tavole del Codice di Dresda che trattano in modo accurato      delle previsioni sulle apparizioni di questo pianeta. E' interessante      inoltre notare che i templi Maya avevano tutti 365 scalini, uno per ogni      giorno dell'anno, ad evidenziare ancor di più come questo popolo fosse ben      attento al tempo.
http://www.raffygio.com/maya/calendariomaya.htm
 
 
  
 
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