Cerca nel blog
venerdì 27 giugno 2008
giovedì 26 giugno 2008
mercoledì 25 giugno 2008
Sarà di nuovo EL NINO?
Come abbiamo visto in “El Niño, la Niña e il Global Warming” il fenomeno delle oscillazioni di temperature superficiali nel Pacifico orientale e centrale tropicale può avere un notevole impatto sul clima nel breve e medio periodo, a livello globale, quindi ritengo sia importante cercare di capire che cosa bolle in pentola da quelle parti per avere una idea del “GW che farà” nei prossimi mesi.
Si sta attualmente uscendo da una fase acuta di Niña che ha portato un notevole “rinfresco” delle temperature globali e anche evidenti cambiamenti configurativi, anche sulle nostre zone (i forti anticicloni invernali nel nord europa, la primavera molto piovosa ecc..), e abbiamo visto in altri post che le temperature globali hanno ripreso a salire seppur ancora al di sotto delle medie di anomalia degli ultimi anni.
Le zone ENSO conosciute come Nino 1-2 (la più orientale) e la zona 3 sono attualmente in condizioni di lieve positività delle anomalie superficiali (SSTA) e quindi la fase Nina può ritenersi conclusa anche se rimane in anomalia negativa la zona 4 e la 3-4.
Prima di vedere cosa prevedono i grandi centri per lo studio del clima c’è da dire una cosa riguardo agli andamenti delle anomalie superficiali in quelle zone: durante il periodo estivo è quasi sempre da attendersi un certo aumento delle anomalie superficiali almeno in senso statistico. Nel grafico seguente ho messo gli andamenti dell’indice MEI (Multivariate ENSO Index) per diversi periodi (1950-1999, 1990-99 e 2000-2008) e si nota in modo evidente come i mesi centrali dell’anno siano sempre stati mediamente più “caldi”, in modo evidentissimo nel periodo 1990-1999 che risulta essere il periodo con maggiore “densità” di fasi Niño, ma ben chiari anche negli ultimi anni e sul lungo periodo (1950-1999).
Aggiorno inoltre il quadro del GW degli ultimi mesi in correlazione con l’indice MEI dal quale si possono osservare gli andamenti ben sincronizzati di fasi ENSO (con Indice MEI) e temperature globlali (GW) degli ultimi due anni.
E veniamo alle previsioni sull’andamento ENSO.
Seppure l’incertezza è ancora notevole al momento non c’è alcuna previsione certa di Niño invernale. Si è abbastanza sicuri che l’attuale fase di riscaldamento prosegua ancora nei prossimi mesi portando anche la zona 4 in fase lievemente positiva, ma poi le visioni divergono e c’e’ chi vede un nuovo calo delle anomalie dopo i massimi estivi e chi invece vede un proseguimento di una fase lievemente positiva.
Purtroppo la Scienza non è ancora in grado di effettuare delle previsioni di grande affidabilità e ciò che si riesce a esprimere è un ventaglio di possibilità, un range, all’interno delle quali è altamente probabile che si collochino gli andamenti futuri. Insomma avremo una estate Neutra/Calda in quella zona e poi ci riaggiorneremo.
Questi due scenari per la zona 3-4:
Per un quadro generale delle varie previsioni ENSO:http://www.bom.gov.au/climate/ahead/ENSO-summary.shtml
http://globalwarming.blog.meteogiornale.it/2008/06/19/sara-di-nuovo-nino/
martedì 24 giugno 2008
lunedì 23 giugno 2008
Global Warming - ALLARME4 -
National Geographic: «Forse cambiamento radicale già entro quest'estate»
ROMA
Il riscaldamento del pianeta potrebbe essere così veloce che già da quest’anno si rischia di avere il Polo Nord completamente libero dai ghiacci.
L’allarme arriva dal National Geographic che sta seguendo, insieme ad un gruppo di ricercatori canadesi a bordo di un rompighiaccio una missione scientifica al Polo Nord. Proprio le osservazioni dirette fatte dagli scienziati sul campo avrebbero indotto a previsioni allarmanti.
Il sottilissimo strato di ghiaccio stagionale che circonda il Polo Nord geografico potrebbe sciogliersi nei prossimi mesi. La previsione non contraddice i recenti modelli che prevedono lo scioglimento dei ghiacci dell’Artico fra il 2013 e il 2030. Tuttavia lo scioglimento del sottile strato di ghiaccio stagionale è considerato dai ricercatori come il campanello di allarme sulla portata e la rapidità dei cambiamenti indotti dalle trasformazioni del clima. L’ipotesi si basa su osservazioni dirette e su immagini da satellite che mostrano come l’area che circonda il Polo Nord geografico è composta da un sottile strato di ghiaccio stagionale, che si forma cioè ogni anno in inverno.
Un ghiaccio di questo tipo, ha osservato David Barber, dell’università di Manitoba, tende a sciogliersi più facilmente durante l’estate rispetto allo strato di ghiaccio più spesso e denso che si accumula nell’arco di anni. Vale a dire che «il ghiaccio in prossimità del Polo Nord è più incline a sciogliersi e che, di conseguenza, c’è un’alta probabilità di vedere un Polo Nord libero dai ghiacci», ha osservato anche in una e-mail inviata alla rivista il climatologo Sheldon Drobot, dell’università del Colorado. Ma ci sono anche alte probabilità he il sottile strato di ghiaccio, spinto in direzione del Canada dalla rotazione terrestre, potrebbe anche superare indenne l’estate.
Navi aliene attorno ad uno "Star Gate/Portale Temporale"
Scritto da Vurdalak
Girovagando per il web mi sono imbattuto nel forum del sito abovetopsecret.com.
Riporto un post alquanto inquietante da parte di un utente:
http://www.abovetopsecret.com/forum/thread364936/pg1
"Ho ricevuto una email oggi da Ted Anderson CEO della "My Shield Corporation" dove dice che ci sono numerose navi aliene attorno ad "Star Gate/Portale Temporale" che chiunque può vedere vicino alla costellazione dell'Orsa maggiore.
Si stanno muovendo fuori e dentro da questo portale dalla primavera del 2007. Hanno un'alone rosso luminoso ma sono piccole e difficili da vedere a meno di trovarsi in un'area buia lontano dalle luci cittadine.
Dichiara che il numero di queste navi aliene si è moltiplicato ultimamente e fa pensare che qualcosa di grosso sia in ballo.
Nessuna idea di quanto siano distanti. Non l'ha detto."
Riporto un grafico inserito nel forum:
Questa pare essere la mail originale:
Friday, April 13, 2007
Something is happening - Extremely important - Something is happening - Do our Governments know about this?
I've been watching a special location in the Heavens for 30 years, (UFO Universe Freeway Entrance/Portal) and have seen several hundred mother ships and planetary vehicles come and go. Since August, something has changed.
Three (3) small red Alien Ships are controlling the entrance. I've not seen one Alien mother ship come or go since this started. They move fast, they chase one another, they hold in place; this has been going for several weeks now. You don't require anything more than your own eyes. But you have to be in a dark location, you will not be able to see them if your in a city. If you can see the Big Dipper, look to the south around Arcturus and watch between 9 pm and Midnight. They are too dark and move to fast to record with any normal camera.
I think they're here for a reason. Are they protecting our planet for some reason? If so - WHAT? - WHY?
Questa pare essere la mail originale:
Friday, April 13, 2007
Something is happening - Extremely important - Something is happening - Do our Governments know about this?
I've been watching a special location in the Heavens for 30 years, (UFO Universe Freeway Entrance/Portal) and have seen several hundred mother ships and planetary vehicles come and go. Since August, something has changed.
Three (3) small red Alien Ships are controlling the entrance. I've not seen one Alien mother ship come or go since this started. They move fast, they chase one another, they hold in place; this has been going for several weeks now. You don't require anything more than your own eyes. But you have to be in a dark location, you will not be able to see them if your in a city. If you can see the Big Dipper, look to the south around Arcturus and watch between 9 pm and Midnight. They are too dark and move to fast to record with any normal camera.
I think they're here for a reason. Are they protecting our planet for some reason? If so - WHAT? - WHY?
They have to be security ships - very powerful and are controlling what alien civilizations visit our galaxy - what other reason could there be?
I hope you can see the Big Dipper from your home. Good luck, enjoy, this is exciting, but scary at the same time!
The 3 Ships spend time parked lined up with Muphrid, then they travel through this area.
UFO Freeway Entrance Location:
Left/West of Big Dipper handle
Triangle Location
Top Star
Arcturus
SAO 100944
GSC 1472:1436, HIP 69673, PPM 130442, HD 124897, B+19 2777
Flamsteed-Bayer: 16-Alpha Bootis
Bottom Right Star
Muphrid
SAO 100766
GSC 1470:1157, HIP 67927, PPM 130166, HD 121370, B+19 2725
Flamsteed-Bayer: 8-Eta Bootis
Bottom Left Location
Cursor position
RA: 14h 08m 37.5s Dec: +13°32'47"
RA: 14h 08m 28.5s Dec: +13°33'42" (Epoch 2000)
Azm: 281°40'53" Alt: +07°09'47"
Rise: 06:46 Transit: 13:34 Set: 20:22
From Muphrid:
Angular separation: 05°51'44"
Position angle: +145°05'
Che dire?... Ovviamente la cosa va verificata.
http://www.nibiru2012.it/content/view/222/1/
venerdì 20 giugno 2008
giovedì 19 giugno 2008
2012: la profezia dei Maya
[MEDIA=9]
21 Dicembre 2012: Questa data è riferita ad una profezia che la civiltà Maya fece più di 5000 anni fa e che non ci indica quella data come termine del mondo, ma invece il punto di conclusione di un anno galattico.
Vi voglio ricordare che I Maya hanno scoperto che, come la Terra gira intorno al Sole, tutto il sistema solare nel quale la Terra si trova gira anch’esso intorno alla galassia…..Quinid l’anno Galattico è proprio il giro completo del sistema solare intorno alla galassia che ha una durata di 25625 anni e che finisce esattamente il 21 Dicembre 2012.
Il grande ciclo di 5.125 anni del calendario Maya consiste di cinque cicli intrecciati tra loro. Il 21 Dicembre 2012 tutti questi cinque cicli ripartono, per la prima volta, da zero con la data Maya 0.0.0.0.0.
La profezia ci dice che vi saranno dei grandi cambiamenti:
— climatici per quanto riguarda il nostro pianeta,
— e spirituali tra gli esseri umani, ma il mondo dopo quella data continuerà ad esistere e a vivere.
Come al sorgere di un nuovo giorno, questa transizione ad una nuova era apparirà graduale, non improvvisa, a coloro che l’attraverseranno. Tuttavia, quando le future generazioni guarderanno indietro, il 2012 sarà visto come un punto cardine attorno al quale l’umanità avrà girato, per dirigersi verso una direzione del tutto diversa.
Molte profezie hanno indicato gli anni che conducono al Solstizio d’Inverno del 2012 saranno periodi di caos e confusione. Vecchie tematiche, represse per anni, ribolliranno in superficie richiedendo attenzione e risoluzione. Una volta che i cicli dell’antico Calendario Maya ripartiranno da zero, i vecchi schemi finiranno e la via sarà sgombra affinché nuove modalità si insedino con l’energia dei nuovi cicli.
Il 21 dicembre 2012 segna contemporaneamente anche l’esatto passaggio all’Era dell’Acquario, di 2.160 anni
La nuova coscienza fiorirà nell’Era dell’Acquario, ma è iniziata prima che quell’era stesse per nascere. La nuova coscienza si espanderà e diffonderà molto più velocemente dopo il Solstizio d’Inverno del 2012, ma ha iniziato a svilupparsi già in anticipo, nei pionieristici giorni della metà anni ’60.
Si dice che questo sia il passaggio che coincide con l’inizio di nuovi cicli, e che l’umanità verrà infusa di amore e di luce. Un sito web sul Calendario Maya riassume così questa tematica fondamentale:
“ Non c’è ragione per non fare un salto di fede e immaginare cosa ci possa essere in serbo. Potremmo avere fiducia nel fatto che per l’umanità sia giunto il momento di risvegliarsi in una vera unione con gli altri, con il cuore , e con il Cosmo.
Accettando questa unione , possiamo rivendicare il nostro diritto di nascita e diventare Cittadini Galattici. Chiaramente è questa la sfida del nostro tempo.
Tuttavia, sta arrivando puntuale l’alba del solstizio d’inverno, nel giorno in cui potremo ricordare di essere veramente Figli del Mondo”.
Aspetto, come sempre, le vostre opinioni
http://blogs.sdf.unige.it/wordpressMU121/s2839192/category/2012-la-profezia-dei-maya/mercoledì 18 giugno 2008
martedì 17 giugno 2008
Fulmini e saette sul mondo
Summertime3_2 Trombe d'aria, temporali, allagamenti, siccità... tutto un contrasto di fenomeni atmosferici impazziti, sintomatici di un pianeta senza più equilibrio.
Proprio stasera su Canale 5 va in onda una fiction "Sos: la natura si scatena" in cui un tremendo uragano rischia di scatenarsi sui cieli di Washington dopo aver distrutto New York. L'unico modo per scongiurare questo cataclisma è interrompere la fornitura di energia elettrica all'intera città, creando un blackout totale... Verrà trattato pure l'argomento delle "isole di calore" che si formano sui cieli delle grandi città e di devastazione ambientale oltre a tutta una serie di altre questioni che si stanno già verificando... Insomma, credo valga la pena vederlo!
A tal proposito, per restare in argomento, parleremo di fulmini: milioni di volts, in un istante, si scaricano dalle nuvole a terra ... In questi giorni di canicola dai toni tropicali, con cambiamenti repentini del quadro meteorologico, è possibile incontrarli ovunque.
Fulmine2big_1 I fulmini sono uno spettacolo affascinante ma se il temporale si avvicina, meglio non rimanere all'aperto per guardarlo: le scariche possono uccidere.
Se si ha la possibilità di raggiungere una casa o comunque una costruzione si è praticamente al sicuro, così come un ottimo rifugio sono le automobil. Una volta dentro basta chiudere i finestrini e ritirare l'antenna. Al resto penseranno le gomme che isolano perfettamente dal suolo.
Se invece ci si trova all'aperto, bisogna evitare di rimanere vicino ad oggetti che si ergono rispetto a quelli circostanti. Perciò, mai rifugiarsi sotto gli alberi, specie se conifere e stare lontani dalle rocce.
Se si è in barca è bene allontanarsi dall'albero maestro e rifugiarsi sotto coperta.
Se ci si trova in mezzo a un prato, lontani da ogni riparo, la posizione più sicura è quella accovacciati, ad uovo.
Per non attirare i fulmini sarà meglio liberarsi da oggetti metallici come catenine, orologi e ombrelli: a ricuperarli si potrà pensare dopo la tempesta.
http://ilprofessorechos.blogosfere.it/2006/08/fulmini-e-saett.html
CAMBIO DIMENSIONALE E ANNO ZERO 2012
Si sta sempre più diffondono la voce in ambienti Esoterico/Spirituali che ci stiamo avvicinando ad un cambiamento profondo e radicale, riguardante l'evoluzione dell'umanità. Tale cambiamento dovrebbe portare l'umanità al raggiungimento della Coscienza Cristica, quindi alla comprensione dell'esistenza umana, per un futuro fatto di AMORE, LUCE E IMMORTALITA'. Il 2012 è indicato come l'anno di questi cambiamenti, in tale data il pianeta e tutta l'umanità potranno ascendere alla quarta dimensione portandosi dietro il proprio corpo fisico, semplicemente riuscendo ad aumentarne la frequenza vibrazionale, processo possibile grazie ad un veloce processo di Evoluzione Spirituale, ora possibile grazie al cambiamento vibrazionale già in atto che ad oggi ha portato l'innalzamento della frequenza vibrazionale del pianeta da 6,8 Hz (cicli al secondo) agli attuali 11 Hz destinati ad arrivare a 13 Hz entro il 2012, livello che ci permettera il Salto Quantico alla dimensione superiore. Se vuoi saperne di più su questo e altri fenomeni continua l'esplerazione di queste pagine, sicuramente cambierà il tuo modo di rapportarti alla realtà così come sei abituato a percepirla.
Buon Viaggio all'interno dei Misteri della Vita
Om Shanti Om, Con Infinito Amore Gianluigi
I contenuti di queste pagine sono tratti dagli insegnamenti che ho ricevuto da Franz Winkler (con il quale ho fatto due seminari) sicuramente uno dei massimi esperti europei su questi argomenti, che ha appreso direttamente da Drumvalo Melchizedek. E dal libro intitolato "Niente di questo libro è vero (ma potrebbe benissimo esserlo)", di Bob Frissell edizioni Sperling & Kupfer, che vi consiglio sentitamente di leggere.
L'INIZIO
Un certo Bill Cooper ex agente del controspionaggio della U.S. Navy (1970-1973), subalterno dell'ammiraglio Bernard A. Clarey, allora comandante della flotta americana del Pacifico, afferma che nel 1972 gli capitò di vedere due rapporti che provavano il contatto del governo con creature aliene: 1) il Progetto Grudge/Blue Book Rapporto n. 13 e 2; 2) il Rapporto Majority.
Il rapporto Grudge conteneva 25 fotografie in bianco e nero di FORME DI VITA ALIENA. Il rapporto Majority non conteneva fotografie ma le preoccupazioni del governo reative alle interferenze degli alieni nella vita del pianeta.
Intorno alla fine degli anni 40, vi furono molti avvistamenti UFO principalmente nel Nuovo Messico, tali fenomeni comprendevano anche astronavi che si erano schiantate la suolo. Molto famoso fu il recupero di uno di questi veicoli caduto nella località di Roswell, sempre nel Nuovo Messico. Incidente avvenuto il 2 Luglio 1947, durante le operazioni di recupero furono stati ritrovati dei corpi senza vita di alieni. All'inizio fu diffusa la notizia del ritrovamento di questo UFO ma in un successivo comunicato venne smentita con la tesi che i resti trovati appartenevano a un pallone aereostatico meteorologico, è palese il tentativo governativo di insabbiare la faccenda.
Il successivo importante evento risale al 1954 quando il governo americano stabilì un contatto con una razza di alieni che furono denominati "I GRIGI" (tali alieni come potrete leggere più avanti, hanno sempre avuto un ruolo importante sulla vita del nostro pianeta). A quanto pare erano atterrati nella base aerea di Edwards, dove avevano incontrato il presidente Eisenhower, con il quale avevano firmato un trattato.
Secondo Bill Cooper: Il trattato stabiliva che gli alieni non avrebbero interferito con i nostri affari e noi non avremmo interferito con i loro. Inoltre avremmo mantenuto segreta la loro presenza sul pianeta. In cambio di questo loro ci avrebbero fornito una tecnologia avanzata che avrebbe aiutato il nostro sviluppo scientifico. E non avrebbero stabilito nessun accordo con nessun'altra nazione terrestre. In cambio avrebbero rapito periodicamente alcuni umani, in quantità limitata, con lo scopo di eseguire esami medici e controlli sul nostro sviluppo a condizione che i soggetti non subissero danni e che fossero puoi stati ricondotti dove erano stati rapiti. Le cavie umano non avrebbero ricordato l'accaduto e gli alieni avrebbero fornito al governo una lista di tutte le persone prelevate, all'ufficio governativo appositamente creato che si chiamava MJ-12. Fu inoltre concordato che sarebbero state costruite basi sotterranee che gli alieni avrebbero potuto utilizzare e che in due di queste basi ci sarebbe stato lo scambio di informazioni scientifiche tra i Grigi e il governo degli Stati Uniti.
Purtroppo però dopo poco tempo emersero due conseguenze: 1) I Grigi avevano contravvenuto al trattato prelevando un numero di umani superiore agli accordi. Ma la cosa ancor più grave avevano causato a queste persone delle terribili mutilazioni, il tutto capitò anche a un notevole numero di animali. I Grigi dissero che erano stati costretti a contravvenire agli accordi in quanto la loro razza era in estinzione, in quanto il loro patrimonio genetico si era gravemente deteriorato, e che, questi esperimenti gli servivano per prelevare il nostro materiale genetico per cercare di salvare la loro razza. 2) Le nostre armi non potevano competere con le loro, era quindi necessario rimanere in buoni rapporti con loro, almeno fino a quando non avessimo sviluppato una tecnologia che ci permettesse di poterli combattere. Logicamente questi fatti erano coperti da un livello di MASSIMA SEGRETEZZA. Questo è solo un piccolo esempio di tutto cio che ci viene tenuto nascosto e di come la realtà sia manipolata e artefatta da Governi, Mass Media, organi di informazione e Potenti della Terra. Come questo molti altri argomenti e fatti ci vengono tenuti nascosti, o vengono ridicolizzati continuamente per farci rimanere nell'ignoranza ma ancor peggio nella dipendenza. Ad esempio il fenomeno dei CERCHI DEI CAMPI DI GRANO, i Monumenti su Marte, la Verità sulle Piramidi e molto altro ancora.
http://web.tiscali.it/fudoshinama/cd/cd.htm
lunedì 16 giugno 2008
domenica 15 giugno 2008
sabato 14 giugno 2008
venerdì 13 giugno 2008
DAI TUTTI INSIEME...
WIWANYAG WACIPI – DANZA DEL SOLE
Nonno Caga Mato Wambli, Eagle Bear, conosciuto come Frank Fools Crow, così parlò a riguardo della Danza del sole “ è la più potente delle nostre sacre cerimonie e non si può dire di conoscere né di capire il nostro modo di vita tradizionale, senza conoscere né capire la danza del sole, il sole non è Dio ma insieme alle quattro direzioni e alla Sacra Pipa è uno strumento al servizio di Wakan tanka per il bene di tutto il mondo, ringraziamo il sole attraverso le nostre preghiere e la nostra sofferenza perché vegli sul mondo e si prenda cura di noi e continua…..le preghiere inviate sono per il bene del popolo, non solo il nostro, ma per tutti i popoli del mondo”.
Per i Lakota e altri popoli delle pianure la Danza del sole è un mezzo per elevarsi, rappresenta la più alta espressione spirituale.
Tutti partecipano alla preghiera al digiuno, alla sofferenza dei propri cari e amici che danzano e pregano ed è per questo che la nazione Lakota e tutti i popoli del mondo ricevano le benedizioni di Wakan Tanka.
Dato il fatto che ci sono alcune differenze nel modo di eseguire la danza del sole tra un popolo delle pianure ed un altro, né parlerò in forma generale senza scendere nei particolari della cerimonia.
La Danza del sole si svolge nei mesi estivi in coincidenza della luna piena, in una struttura in legno non coperta che forma un perfetto cerchio chiamato “cerchio del mistero” e dove i danzatori pregano e soffrono per quattro giorni e quattro notti.
A una certa distanza dal sacro cerchio viene adibita una cucina per le necessità dei bambini, dei vecchi e i malati durante lo svolgimento della cerimonia.
Nei luoghi d’ombra si costruiscono accampamenti dove le persone trovano un po’ di fresco e di riparo durante la notte.
All’interno del cerchio sacro esattamente al centro, viene scavata una buca e in quel punto viene piantato un albero di pioppo di circa 12, 15 metri.
L’ albero è individuato da alcuni esploratori e definitivamente scelto dal Wicasa Wakan ( uomo sacro), una giovane donna vergine con un ascia sferra quattro colpi ciascuno per le sacre direzioni, dopo di ché viene abbattuto da alcuni uomini e ripulito dei rami lasciandone soltanto sulla parte superiore.
La sofferenza dell’albero e la sua morte dopo quattro giorni, rappresentano lo spazio di tempo che vi è tra il gettare via la nostra passata ignoranza, il peccato, per ritrovare l’inizio di un nuovo ciclo vitale fatto di speranza e nuova conoscenza.
I danzatori come prima cosa si purificano più volte con il rito inipi dopo di ché vengono introdotti nel Cerchio Sacro.
I danzatori vestono soltanto di una gonnella, al collo un fischietto d’osso d’aquila e una corona di salvia sulla fronte ai polsi e alle caviglie.
Il terzo giorno di preghiera generalmente si effettua a chi lo desidera le trafitture sul proprio petto.
Sul petto del danzatore vengono fatte due incisioni pressoché parallele e vi si infila un bastoncino di legno di ciliegio delle lunghezza di circa dieci centimetri.
All’estremità dei bastoncini viene fissata una corda a forma di Y mentre l’altra estremità della corda è fissato all’albero sacro.
I danzatori avanzando e poi retrocedendo verso l albero e con questo movimento lento ma costante fanno sì che la corda si tiri tanto ché la pelle del proprio petto si sollevi.
In un lasso di tempo di circa due ore ( il tempo può variare da danzatore a danzatore ) il danzatore si libera dalla corda lacerando la pelle del suo petto.
Sia nella preparazione che nel suo svolgimento fino alla fine delle trafitture, il danzatore viene assistito dall’intercessore della Danza del sole.
Sempre Frank Fools Crow in merito alle trafitture disse “ molti pensano che sia una cosa terribile ma i sioux appresero la danza del sole da Wakan tanka e la onorano celebrandola come ci è stato insegnato, da quando l’ uomo bianco è venuto tra noi e ci ha spiegato che Dio inviò suo figlio perché si sacrificasse, abbiamo compreso che il nostro sacrificio è simile a quello di Gesù Cristo.
Riguardo all’opinione dell’uomo bianco in merito a quello che facciamo, Gesù Cristo fece qualcosa di molto più terribile.
Sopportò pene e sofferenze maggiori e fu ferito anche ad un fianco.
Anche la corona di spine di Cristo si ritrova nel cerchio di salvia che i danzatori portano intorno alla testa.
Tutto anche la pelle si considera un’ offerta a Dio, da cui la pelle proviene”.
Molto spesso nella Danza del sole si celebrano anche altre cerimonie come il rito dell’ unka e della foratura delle orecchie.
http://www.sentierorosso.com/Pagine/danzadelsole.htm
giovedì 12 giugno 2008
Quello che sappiamo di Nibiru
Dato l'ottimo sunto dell'articolo segnalatoci da Tatiana, ho ritenuto utile pubblicare il medesimo per fornire un quadro d'insieme sull'argomento, a tutti gli interessati. - Morgan
Scoperte fatte a partire dagli anni ‘80 indicherebbero che il famigerato Decimo Pianeta non solo sarebbe stato scoperto ma verrebbe monitorato nel più stretto riserbo. L’esistenza ed avvicinamento del misterioso corpo celeste rientrerebbe nei massimi livelli di segretezza dell’Intelligence USA, di gruppi occulti di potere e dallo stesso Vaticano.
di Cristoforo Barbato
Come è noto, grazie alle informazioni fornite da alcuni quotidiani statunitensi, nel 1983 il telescopio orbitale denominato IRAS – (Infrared Astronomical Satellite - Satellite Astronomico ad Infrarosso) (1) avrebbe scoperto un planetoide delle dimensioni di Giove nella direzione di Orione ben oltre il nostro sistema solare. Il misterioso corpo celeste provocò perplessità tra gli astronomi che non furono in grado di stabilire se fosse effettivamente un pianeta, una cometa gigante, o una vicina protostella che non s’era riscaldata abbastanza da diventare una stella, o una galassia distante così giovane da essere ancora in fase di formazione. “Tutto ciò che posso dirvi è che noi non sappiamo cosa sia”, disse Gerry Neugebauer, lo scienziato del programma IRAS per il Jet Propulsion Laboratory della California e direttore dell’Osservatorio Palomar presso il California Institute of Technology. Quella dell’IRAS, secondo diversi studiosi in primis Zecharia Sitchin, fu una scoperta determinante nell’ambito della ricerca di Nibiru (Pianeta dell’Attraversamento) perché sancì l’ennesimo ed effettivo interessamento (anche se mai avallato con dichiarazioni ufficiali) dell’establishment scientifico al famigerato Decimo Pianeta allora noto principalmente grazie agli studi e i testi del noto sumerologo. Ennesimo interessamento perché in realtà già in precedenza l’ente spaziale americano aveva chiaramente lasciato intendere di essere sulle tracce di Nibiru. In effetti il 17 giugno 1982, la NASA in un comunicato stampa dell’Ames Research Center riconobbe ufficialmente la possibilità dell’esistenza di “qualche genere di oggetto misterioso” oltre i pianeti estremi del nostro sistema solare. Diversi articoli rilasciati dalla stampa dell’epoca confermarono che gli scienziati stavano cercando davvero il Decimo Pianeta o Pianeta X. Una conferma in tal senso giunse con l’articolo pubblicato il 19 giugno dal New York Times intitolato “Spacecraft May Detect Mystery Body in Space” dove si accennava alle sonde Pioneer 10 e 11 e a delle persistenti anomalie nelle orbite di Urano e Nettuno che suggerivano la presenza di un qualche corpo misterioso che si ipotizzava potesse essere ubicato oltre i pianeti estremi del nostro Sistema Solare. Sempre nel 1982, precisamente il 28 giugno la rivista Newsweek si occupò del Pianeta X in un articolo intitolato “Does the Sun Have a Dark Companion?” (Il Sole ha un Compagno Oscuro?). L’articolo riportava che il Decimo Pianeta davvero orbiterebbe (come in un sistema binario) intorno a due Soli (uno è il nostro Sole), ma noi non saremmo in grado di vedere l’altro astro perché sarebbe una “stella oscura”. L’articolo riportava che: “Un compagno oscuro potrebbe produrre la forza non visibile che sembra trascinare Urano e Nettuno, accelerandoli fino ad un certo punto nelle loro orbite e trattenendoli mentre passano... la migliore scommessa è una stella oscura che orbiti ad almeno 50 miliardi di miglia oltre Plutone... È molto probabilmente o una Nana Bruna(2), o una stella di neutroni. Altri suggeriscono sia un decimo pianeta... siccome una stella compagna trascinerebbe gli altri pianeti, non soltanto Urano e Nettuno”. Ma il 1983, come accennato inizialmente, è stato l’anno in cui si è avuta una vera è propria svolta soprattutto grazie alla divulgazione di sensibili informazioni nell’ambito del programma IRAS che alcuni media portarono a conoscenza dell’opinione pubblica. Il 30 dicembre venne pubblicato un interessante articolo sulle pagine del quotidiano americano Washington Post che si occupò del Decimo Pianeta (dedicando all’argomento uno spazio già nella prima pagina) in un pezzo di Thomas O’Toole intitolato “Mystery Heavenly Body Discovered “ (Scoperto Misterioso Corpo Celeste). L’articolo riportava che: “Un corpo celeste probabilmente grosso come il gigantesco pianeta Giove e forse così vicino alla Terra da poter far parte di questo sistema solare è stato trovato in direzione della costellazione di Orione da un telescopio orbitante denominato IRAS”. Posso solo dire – dichiarò Gerry Neugebauer a capo dell’IRAS – che non sappiamo di che cosa si tratti”. “Quando gli scienziati dell’IRAS – continua l’articolo – hanno visto per la prima volta questo corpo misterioso, e hanno calcolato che potrebbe distare solo 80 miliardi di chilometri, si è ipotizzato che potrebbe essere in fase di avvicinamento rispetto alla Terra,....Il corpo misterioso è stato captato due volte dall’IRAS. Il secondo rilevamento è avvenuto sei mesi dopo il primo, è suggerisce che il corpo non si fosse quasi mosso dalla sua posizione nel cielo. Questo dato – disse James Houck membro del team scientifico dell’IRAS – suggerisce che non si tratta di una cometa, perché una cometa non sarebbe così grossa come risulta dalle nostre osservazioni, e si sarebbe probabilmente spostata di più”. “E’ possibile – come sottolineato dal quotidiano americano – che si tratti del decimo pianeta che gli astronomi hanno invano cercato”. L’articolo del Washington Post proseguiva nello spiegare che questo oggetto misterioso non è era stato mai visto da telescopi ottici sulla Terra o nello spazio, ma la sua firma di calore infrarossa fu individuata due volte dall’IRAS quando questi analizzò il cielo settentrionale tra gennaio e novembre del 1983. La seconda osservazione infrarossa del corpo, che è così freddo che non emana luce, evidenziò che il corpo sembrò non essersi spostato in sei mesi. Questo suggerì che l’oggetto non era una cometa, dal momento che probabilmente si sarebbe mosso. L’articolo spiegava anche che il telescopio infrarosso dell’IRAS, capace di scoprire oggetti molto freddi, calcolò che il corpo celeste era così freddo che la sua temperatura era di circa 273° C sotto zero.
Gli astronomi suggerirono che fosse un “pianeta gassoso gigante, grande quanto Giove”, e così vicino che “sarebbe il corpo celeste più vicino alla Terra al di là del pianeta Plutone”. Questo lo farebbe divenire parte del nostro sistema solare. L'articolo spiegò che c’erano state delle speculazioni che l’oggetto “si stesse muovendo verso la Terra”. Comunque, Neugebauer fu attento a spegnere quell’idea gettando acqua sul fuoco come meglio poteva, pronunciando con certezza che questo oggetto “non è posta in arrivo”. In realtà tale possibilità era più che una mera speculazione e Neugebauer cercò di ridimensionare rapidamente la cosa bollandola subito come infondata. Tuttavia successivi indizi ed ulteriori informazioni nonché testimonianze emerse in questi anni hanno confermato l’effettivo avvicinamento del misterioso corpo celeste.
Le testimonianze di John Maynard e Edgar Fouché
Una testimonianza in particolare degna di attenzione e pressoché sconosciuta anche da buona parte degli addetti ai lavori è quella fornita da John Maynard un ex membro dell’intelligence USA allo studioso americano Marshall Masters. Masters, che in passato ha lavorato alla produzione di programmi scientifici per la CNN, è editore ed autore di diversi testi nel campo UFO-paranormale tra cui uno sul Decimo Pianeta ed insieme a Jacco van Der Wor, Steve Russell and Janice Manning nel 1999 hanno avviato il sito yowusa.com. Masters nell’aprile 2006 realizza un articolo intitolato “South Pole Telescope (SPT) - America’s New Planet X Tracker” in cui sostiene, grazie a ricerche personali fino ad allora condotte, che l’allora telescopio antartico in fase di realizzazione (ndr. la struttura è stata avviata nel febbraio 2007) sarebbe stato progettato dagli USA per rilevare il Decimo Pianeta. Lo studioso sarebbe giunto a tale conclusione in seguito ai dati raccolti, e solo in parte divulgati dalla stampa sull’avvistamento del corpo celeste fatto dall’IRAS nel 1983, dalle successive scoperte fatte dal prof. Robert Harrington dell’Osservatorio Navale degli Stati Unti ma soprattutto dalle informazioni avute da Maynard su oscuri retroscena legati alla missione spaziale. Partendo proprio dalla testimonianza di Maynard è possibile comprendere meglio non solo quanto sostenuto da Masters ma giungere in un certo senso alla medesima conclusione. John Maynard è stato un’analista dei servizi segreti militari americani inizialmente con l’Army Security Agency (l’Intelligence dell’Esercito) in seguito in seno alla DIA (Defense Intelligence Agency). Nel corso dei suoi 21 anni di carriera ha visto prove dell'interesse dei militari nella questione UFO in diversi modi: comunicazioni elettroniche che non provenivano dalla Terra; fotografie di UFO fatte dai militari, visionò foto scattate da aerei spia in cui erano chiaramente visibile UFO. Diverse di queste immagini erano state scattate durante missioni fotografiche classificate da satelliti segreti come il Talent Keyhole (TK11) ed OMNI. Quando era in carico alla DIA acquisì familiarità col processo di compartimentalizzazione finalizzato al mantenimento della segretezza. Parte del lavoro di Maynard quando era nella DIA riguardava il progetto D.O.C.L Direct Orbital Code Link (a volte ribattezzato Docile) un sistema che annovera circa 5 miliardi di dollari di satelliti progettati per comunicare con velivoli classificati dell’Aeronautica Militare degli Stati Uniti e possibilmente anche per esaminare lo spazio profondo. Difatti, stando alle dichiarazioni di Maynard uno degli scopi reconditi del progetto D.O.C.L della DIA sarebbe il monitoraggio dell’attività extraterrestre in entrata ed uscita dalla nostra atmosfera. Una conferma diretta alle affermazioni di Maynard sul classificato progetto D.O.C.L la possiamo trovare nelle sorprendenti rivelazioni fatte negli anni ’90 dall’americano Edgar Rothschild Fouché in merito ai programmi speciali segreti dell’USAF e della National Security Agency (v. “Dentro l’Area 51” UFO Network gennaio 2000). Fouché, un ex membro dell’Intelligence dell’Air Force americana che ha prestato servizio a Groom Lake nell’Area 51, ha lavorato con diverse strutture aerospaziali militari e produttori di elettronica negli Stati Uniti. Ha partecipato alla progettazione, sviluppo, produzione e valutazione di volo operativo nei programmi classificati di sviluppo aereo, incluse contromisure elettroniche, comunicazioni satellitari, equipaggiamento di cripto-logica e di supporto. Durante la sua carriera militare, è stato selezionato nei quadri e in molti programmi di sviluppo dei più recenti cacciabombardieri dell’Air Force. Altri programmi di ricerca e sviluppo per i quali lavorò dagli anni ’70 sono ancora classificati Top Secret. Fouché ha ricevuto una formazione tecnica per oltre 4.000 ore dall’Esercito e dal Governo, di cui circa la metà in addestramento classificato. Per venti anni ha lavorato con l’Aeronautica Militare e con le Agenzie del Dipartimento della Difesa, seguiti da altri otto anni come Dirigente a contratto della Difesa.“Ero uno dei pochi impiegati a Nellis - afferma Fouché - munito di un nullaosta di segretezza Top Secret, con accesso alle decodificazioni criptate. Avevo il certificato di accesso al Modello 4 IFF (un sistema aereo che rispondeva ai codici classificati criptati). Avevo anche il permesso di lavorare su altri dispositivi criptati di cui non posso parlare. Per una serie di combinazioni e data la mia perizia tecnica mi fu richiesto di prestare servizio in un luogo non identificato………………..Al mio terzo giorno di lavoro a Groom, dovetti rimuovere un modulo da un pezzo di equipaggiamento per la comunicazione satellitare a più comparti, usato per sostenere alcuni velivoli nelle missioni speciali. Notai, mentre ero all’interno del comparto a controllare i cavi elettrici, che conteneva un’unità sigillata grande più o meno come una grande borsa, ed aveva una targa d’identità di copertura della National Security Agency. La nomenclatura sulla targa recitava Direct Orbital Code Link. Pensai che era strano, visto che l’unità era parte di un collegamento di comunicazione digitale, usato unicamente per comunicare con veicoli dell’Aeronautica classificati. Non ero a conoscenza allora di missioni militari orbitali non affiliate alla NASA. Ricordatevi che erano gli ultimi anni Settanta. Lo Shuttle non volò fino al 1981. Disinserii l’unità e, per curiosità, rimossi la calotta dell’accesso posteriore. Con mio stupore vidi che al suo interno c’erano circa una mezza dozzina di grossi chip ibridi a circuito integrato. Il più grosso chip era collegato ad oltre 500 moduli dello spessore di un capello, ed era grande più o meno come un accendino Zippo. Il timbro d’ispezione sul chip datava 1975. Nel 1975 le velocità più elevate di lavorazione, sui progetti più classificati, equivaleva a quella di un computer IBM 8088 che girava alla velocità di 4 milioni di cicli al secondo. Questa unità aveva una velocità di lavorazione di 1 miliardo di cicli al secondo. Fu solo dopo circa dodici anni che vidi una tecnologia paragonabile a questo chip a circuito integrato. Più tardi vidi alla ITT un progetto top secret di sviluppo di avionica. Nella mensa a Groom, sentii termini come Lorents Forces, detonazione a impulsi, radiazioni al ciclotrone, generatori di campo a trasduzione di flusso quantico, lenti energetiche simili al cristallo e accumulatori quantistici EPR (Electron Paramagnetic Resonance). Tutti i giorni scrissi sul mio “diario di bordo” tutto ciò che vidi, ascoltai e toccai. Rientrato alla base, la mia routine proseguì come sempre. Il mio amico alla NSA, Jerald, indagò e osservò le persone impiegate in lavori molto classificati al Nevada Test Site e al Nellis Range. Stava controllando un tizio alcolizzato, che lavorava al Nevada Test Site, dove facevano esplodere bombe atomiche sotterranee. Accennò per caso ad un aereo che poteva essere lanciato in orbita e ritornare ed atterrare nel deserto del Nevada. Era un veicolo di ricognizione radiocomandato che decollava da un bombardiere B-52 ed usava dei razzi a impulso, da collocare temporaneamente in una orbita terrestre bassa per scattare foto ricognitive. Pensai che mi stesse prendendo in giro. Poi aggiunse: “Questo aereo è pilotato a distanza tramite il sistema D.O.C.L. di Groom”. In genere non sono così lento di comprendonio, ma non feci i giusti collegamenti fino a quando disse di nuovo: “sai, il D.O.C.L... sta per Direct Orbital Communications Link.” Bingo, avevo visto un pezzo del sistema DOCL a Groom: era l’unità della NSA con grossi chips”.
La testimonianza di Fouché oltre a confermare le dichiarazioni di Maynard rivelano l’esistenza passata e presente di attività spaziali classificate disgiunte dall’ufficiale programma civile della NASA un argomento, tra l’altro, già affrontato in questo sito (v. art.”Il programma spaziale segreto del Pentagono”). Del resto anche la stessa NASA è stata accusata più volte di poca trasparenza nelle proprie attività di ricerca e di essere comunque partecipe di censure ed insabbiamenti su scoperte e informazioni ottenute in questi anni. Basti pensare alle varie testimonianze fornite da alcuni ex-astronauti o tecnici dell’ente spaziale come Clark Mclelland, ricercatori come Richard Hoagland e Van Flandern ed altri ancora. Lo stesso Marshall Masters nel 2000 ha raccolto da Maynard (Il quale ha testimoniato nell’ambito del Disclosure Project di Steven Greer) dichiarazioni che riguardano proprio la NASA e l’insabbiamento delle scoperte fatte dall’IRAS sul Decimo Pianeta. Tali informazioni sono riportate proprio nell’articolo di Masters accennato in precedenza pubblicato nel 2006. Verso la fine del 2000 Masters ebbe alcune conversazioni con Maynard riguardo al Pianeta X trovandolo, tra l’altro, alquanto ostico a parlare: “Avendo lavorato - dichiara l’ex analista - per la Lockheed Martin sul progetto satellitare Space Imaging situato a Denver (nda. Nell’aprile del 2000 la Space Imaging su commissione della FAS - Federation of American Scientists rilasciò delle nuove foto satellitari ad alta definizione dell’Area 51 fatte dal satellite Ikonos lanciato dalla base Vanderberg nel settembre del 1999 e progettato dalle compagnie Lockheed Martin, Raytheon e Kodak, tutte partecipanti ai programmi Keyhole), sapevo se un grande oggetto in entrata era in arrivo, l’Hubble o altre sonde spaziali probabilmente l’avrebbero ripreso”. Tuttavia Maynard si lasciò poi andare e rivelò alcune indiscrezioni relative all’IRAS ed al rilevamento del Decimo Pianeta da questi fatta nel 1983. “John - scrive Masters - finalmente mi disse che era stato inquadrato dal satellite a infrarossi IRAS della NASA nel 1983 e che la storia dell’avaria meccanica venne usata come una storia di copertura.(3) Come lui mi spiegò, i dati dell’IRAS iniziarono a giungere, e fu allora che scoprirono il Pianeta X. Durante una spazzata (ndr. il termine indica lo stesso tipo di spazzata usato nel linguaggio tecnico aeronautico con gli schermi radar, ossia l’intervallo di tempo tra un impulso trasmesso e il successivo), spiccò fuori come un pollice dolente; e ancora peggio, si stava avvicinando da Sud. Questa specialmente era una cattiva notizia perché la maggior parte dei più grandi ed avanzati telescopi al mondo sono a Nord dell’Equatore, e fu presa la decisione di dedicare la restante autonomia operativa dell’IRAS all’osservazione di questo singolo oggetto. Dopo avere rilasciato la storia di copertura sull’avaria meccanica gli addetti al controllo usarono il restante carburante per mantenere un costante tracciamento sull’oggetto finché infine persero il completo controllo del satellite. La ragione del perché era necessario impiegare il combustibile rimanente dell’IRAS è che il tracciamento di un oggetto per determinarne la sua velocità e traiettoria richiede osservazioni multiple. Questo perché più osservazioni tu fai, più aumenti l’accuratezza dei tuoi calcoli di tracciamento”.
In seguito alla sua partecipazione al Disclosure project di Greer nel 2001 e dopo aver rilasciato un paio d’interviste Maynard nella primavera del 2003 è stato arrestato ed accusato di violazione del suo giuramento di segretezza a salvaguardia della Sicurezza Nazionale come risulta da asserzioni fatte in connessione alla sua attività quale testimone sulla realtà UFO in seno al Disclosure Project. L’ex-analista DIA venne custodito in una ignota struttura Federale solamente per poco tempo ma una volta rilasciato è di fatto divenuto irraggiungibile o semplicemente avrebbe preferito “sparire” volutamente. In effetti, è probabile, stando a chi lo conosce, che quanto accaduto sia stato un duro avvertimento per indurlo al silenzio e ad astenersi dal fare dichiarazioni in pubblico.
Il Cover-up della NASA
A riprova delle importanti rivelazioni fatte da Maynard e dell’effettiva fondatezza di alcune di esse nel 2003 l’astrofisico James McCanney rilasciò alcune sbalorditive dichiarazioni nel corso di un’intervista rilasciata a Rick Martin della rivista americana ‘The Spectrum’ che in seguito venne ripresa dalla rivista australiana Nexus la cui omologa versione italiana sarà pubblicato nel 2004 (v. “Quello che nasconde la NASA” - Nexus n°51). McCanney fondamentalmente ribadisce che esisterebbe un vasto programma di copertura che coinvolgerebbe enti quali la NASA, la CIA, l’NSA e lo stesso Vaticano in merito all’esistenza e al prossimo avvento del Decimo Pianeta.
“La NASA - afferma McCanney - è costituita da un gruppo di scienziati. Questo è il modo in cui la intendiamo: ingegneri che costruiscono velivoli spaziali e cose del genere. La NASA è di proprietà ed è gestita dalla NSA (National Security Agency). Al di sopra della NASA vi è un livello che la controlla. Daniel Goldin, che entrò a far parte della NASA negli anni ’90, proveniva dalla CIA ed il suo lavoro fu quello di secretare o mettere il coperchio sulla NASA; una volta arrivato la prima cosa che fece fu di firmare a tutti coloro che – a tutti i livelli – lavoravano per l’ente un accordo NSA per la non divulgazione di notizie. La NSA è parte integrante del governo di sorveglianza già attivo. Il Governo Mondiale Unico è già in carica ed è intorno ad esso che ruota tutto quello che accade attualmente”. Tra l’altro proprio in merito a quest’ultimo aspetto Martin pone il quesito sull’eventualità se nel caso anche i Gesuiti siano dietro a tale disegno: ”Gesuiti? [Ride]. Il Vaticano - replica l’astrofisico - ha un ruolo di primo piano nel governo mondiale e ne fa parte, ma non rappresenta l’intero quadro. Si tratta piuttosto di una situazione planetaria, nella quale sono implicate centinaia di famiglie, famiglie assai facoltose, presenti in ogni paese del mondo; esse controllano la politica, l’economia e la finanza. Quindi si tratta di una vasta rete di personaggi di questo tipo”. Per quanto riguarda le rivelazioni sulla NASA e soprattutto sul Vaticano fatte da McCanney (così come Maynard) supportano chiaramente alcune delle informazioni fornite dal Gesuita al sottoscritto un paio d’anni prima (v. L’intervista al Gesuita). Per quanto riguarda la affermazioni dell’astrofisico sul coinvolgimento della Chiesa riporto proprio un breve stralcio dell’intervista:
Martin: Quali preoccupazioni desta alla NASA il “Decimo Pianeta”? Ha a che fare con la civiltà sumera e gli Anunnaki? Oppure si tratta di qualcos’altro?
McCanney: Non direi, ma la nozione che esiste questo “Grande Oggetto” che si presenta con regolarità è antica. Ciò rientra nei massimi livelli di segretezza in molti di questi gruppi, fra cui il Vaticano. Intendo dire che la prima cosa che ha fatto il Vaticano quando si è manifestata Hale-Bopp è stata quella di costruire in Arizona un osservatorio di classe mondiale e di riempirlo di astronomi. Perbacco, chissà perché? Poi ne hanno un secondo. Ma quello che è interessante è accaduto dopo che Hale-Bopp è passata – perché pensavano che fosse quella il “Pezzo Grosso”. Torniamo al 1991. Hale-Bopp fu scoperta ufficialmente nel 1995 da Alan Hale in New Messico e da Bopp, il giapponese; vi si imbatterono entrambi la stessa notte e quindi la cometa prese il nome dall’uno e dall’altro…..….Nel 1991 Harrington vide due cose: Hale-Bopp e, dietro di essa, qualcosa di molto più grande. Era il Decimo Pianeta. Questa è la mia convinzione allo stato attuale delle cose. Nel 1991 Hale-Bopp seguiva una traiettoria di collisione quasi diretta con la Terra; con un paio di fotografie fu possibile tracciare l’orbita, che era appunto di quasi-collisione col nostro pianeta.
Martin: Non Stupisce che ci sia stato un tale parapiglia.
McCanney: Un enorme parapiglia. Quando venne scoperta, io contattai il Goddard Space Center – di cui conoscevo la segretaria – e dissi: “Cosa sta succedendo? Sono venuto a sapere che c’è questa cometa…”. In sottofondo si riusciva ad udire gente che urlava. E lei replicò: “Oh mio Dio, questa cometa è enorme!”. Tuttavia pensai che lei intendesse dire che si trattava di una grande notizia. No, era enorme nel senso che quello che avevano rilevato era un corpo di dimensioni planetarie. Vede, è a questo punto che nasce la divisione, perché fino ad allora anche molti scienziati del Goddard non avevano scoperto nulla al proposito. Tuttavia la seguivano sin dal 1991, forse ancora da prima. Harrington la scoprì e dagli appunti del 1991 si può capire che egli sapeva perfettamente dove andare a cercarla. Ciò che accadde molto tempo fa è…è che si trattava di una delle compagne di Nibiru che devastò la Terra.
Martin: Una compagna?
McCanney: Una compagna. Quella che diventò Venere. Velikovsky aveva perfettamente ragione sul fatto che Venere fosse un’enorme cometa che attraversava il sistema solare e, dal momento in cui fu catturata da Giove sino a quello in cui trovò la Terra sulla sua strada, impiegò circa 600 anni, per poi diventare il pianeta che tutti noi conosciamo. Quindi in origine quello che accadde fu che Hale-Bopp si trovava circa 4200 anni fa, lo stesso periodo in cui Venere fu catturata da Giove; erano letteralmente delle compagne più piccole di Nibiru. Questo è il motivo per cui non volevano che nessuno venisse a conoscenza della compagna, perché sapeva che era in rotta di collisione con la Terra e che fu la compagna di quella più grande a causare il problema. Quello che tuttavia non compresero fu che Hale-Bopp era, letteralmente, essa stessa una delle compagne. Ora, quando il distruttore, il Pezzo Grosso, Nibiru, arriva, porta con sé un intero sciame di questi corpi.
Martin: Presumo che la cometa NEAT, sia uno di questi?
McCanney: Questo è il punto; quando, alcune settimane fa, siamo stati tempestati da tutte queste comete e loro non hanno mai annunciato la Cometa NEAT, C-2002/VI. Chiaramente tutta questa roba sta arrivando dall’emisfero Sud. Poi naturalmente, per i motivi chi ho citato, Harrington sapeva molto bene dove si trovava; stava “tirando giù” i pianeti Urano e Nettuno. E’ interessante notare che quando la vicenda di Harrington venne a galla, il governo cercò di rilasciare una dichiarazione servendosi di alcuni di quegli astronomi che parlano alla radio, i ragazzi della disinformazione, che se ne vennero fuori con una storiella: “Oh, bé, abbiamo corretto le masse di questi pianeti in virtù di nuove informazioni, risolvendo così il problema”. Eh no, quando si vedono i pianeti “tirati giù” non si corregge un accidente; questo correggerebbe le cose solo sul piano dei pianeti. Nel 1991 quest’oggetto era abbastanza grande da trascinare Urano e Nettuno fuori dalle loro orbite. Questo è l’ordine di grandezza di questo corpo! Quindi, capirà le preoccupazioni riguardanti la compagna, dal momento che loro sanno, così come lo sa il Vaticano, che l’ultima volta fu proprio quest’ultima a provocare danni; l’unico problema è che la compagna è poi diventata il pianeta Venere….
Martin: La Cometa NEAT è stata una sorpresa? E’ sbucata fuori dal nulla o se l’aspettavano?
McCanney: No. La Cometa NEAT è un altro nucleo assai grande; di dimensioni planetarie – probabilmente pari a quelle della nostra Luna, probabilmente maggiori. La NASA sapeva che stava arrivando, con tutta probabilità la notarono anni fa, come elemento dello stuolo di oggetti in arrivo – a cui penso come oggetti che giungono come parte dello sciame del Decimo Pianeta. Volevano che nessuno ne sapesse alcunché, per il semplice motivo che stava giungendo proprio nei paraggi del Sole e che era di grandi dimensioni. Probabilmente non si aspettavano che diventasse così luminosa come in effetti divenne tuttavia, mentre passava, fu letteralmente visibile nel cielo diurno, proprio vicino al Sole – per un periodo di 12 ore circa”.
L’intervista ad ampio spettro tocca vari aspetti salvo ritornare più avanti sul tema del Decimo Pianeta e sugli effetti del suo passaggio:
Martin: Torniamo ancora un momento al “Decimo Pianeta”. So che lei non ama parlare di cornici temporali, ma ne ha una qualche percezione? Siamo fuori di un anno? Di cento anni?
McCanney: Non lo so, ed è quello che voglio scoprire con la Harrington Expedition.
Martin: Allora a questo punto lei non ne ha idea?
McCanney: A titolo personale sì. Sono sempre restio a parlare di date, perché la gente tende a vincolarti ad esse.
Martin: Può parlarne in termini generali?
McCanney: D’accordo.………..Gli Hopi erano convinti che Hale-Bopp (1995) fosse la Katchina Blu, che doveva procedere di circa 10 anni il Decimo Pianeta; ovviamente in quel contesto 10 anni sono un termine assai relativo. Il punto è se Hale-Bopp sia stata una compagna del Pezzo Grosso, 4.200 anni fa – e questo è il ciclo: per Nibiru non parliamo di 3.600 anni, ma di 4.200 anni – quindi il suo arrivo è previsto entro il prossimo decennio. L’altro aspetto è che la gente sta focalizzando la propria attenzione sul Decimo Pianeta o Nibiru. Vorrei sottolineare che io studio i corpi del sistema extrasolare. NEAT, ad esempio, non corrisponde a nulla di quanto abbiamo mai visto in precedenza; era una cometa nuova di zecca. Quindi è impossibile stabilire se fosse collegata o meno all’arrivo di Nibiru”.
Harrington indicò dove cercare il Pianeta X
Come già emerso in precedenza dalle affermazioni di Maynard quando l’IRAS rilevò Nibiru (Pianeta X) nel 1983 la NASA stabilì che si stava avvicinando da Sud e ciò arrecò apprensione in quanto i più avanzati telescopi terrestri erano collocati nell’emisfero Nord. Una conclusione quella fatta dall’ente spaziale americano a cui inevitabilmente giunse il prof. Robert Harrington (citato da McCanney) nel 1988. In effetti, nell’estate di quell’anno, come giustamente evidenziato da Sitchin, vennero pubblicati una serie di articoli su pubblicazioni scientifiche in cui veniva condivisa da diversi scienziati non solo l’esistenza del Pianeta X (sulla scorta dei calcoli delle perturbazioni planetarie ecc) ma l’ipotesi del Dott. Harrington secondo la quale sarebbe inclinato di 30° sull’eclittica ed avrebbe un semiasse maggiore di circa 101 UA, o un asse maggiore di oltre 200 UA. Avrebbe una massa pari ad almeno quattro volte quella della Terra e con un’orbita simile a quella della cometa di Halley per cui trascorrerebbe parte del suo tempo sopra l’eclittica (nei cieli settentrionali) e la maggior parte sotto di essa (nei cieli meridionali). Non a caso il team di ricerca dell’Osservatorio Navale (ndr. che è una sezione della Marina Militare USA) giunse all’inevitabile conclusione che la ricerca si sarebbe dovuta condurre principalmente nell’emisfero sud ad una distanza di circa 2,5 volte oltre Nettuno e Plutone. Nell’ottobre 1988 Harrington divulgò le sue scoperte in un documento intitolato “La posizione del Pianeta X” pubblicato sull’Astronomical Journal e nel quale era presente uno schizzo dei cieli con indicazioni di dove si sarebbe potuto trovare (al momento) il Decimo Pianeta sia nei cieli settentrionali sia in quelli meridionali. In seguito alla pubblicazione del documento Harrington in base ai dati che nel frattempo erano stati raccolti dal Voyager 2 - che aveva raggiunto Urano e Nettuno rilevando perturbazioni costanti, piccole ma ben evidenti, nelle loro orbite – concluse che il Decimo Pianeta doveva trovarsi nei cieli meridionali. Tra l’altro il 16 gennaio del 1990 Harrington riferì all’American Astronomical Society di Arlington in Virginia che l’Osservatorio Navale aveva ristretto le ricerche del Pianeta X ai cieli meridionali ed annunciò l’invio di un team di astronomi in Nuova Zelanda presso l’Osservatorio Astronomico di Black Birch. Inoltre affermò che in seguito ai dati ottenuti dalla Voyager 2 era convinto che il Decimo pianeta fosse cinque volte più grande della Terra e circa tre volte più distante dal Sole rispetto a Nettuno e Plutone. Sfortunatamente Harrington morì prematuramente nel gennaio 1993 non prima però di fornire allo stesso Sitchin importanti conferme di persona in un incontro avuto con lui nel agosto del 1990 all’Osservatorio Navale di Washington e confermato in un’intervista fatta al noto studioso dal giornalista Luca Scantamburlo e pubblicata sul numero di Ago/Sett 2006 della rivista “UFO Notiziario”. “Primo, - afferma Sitchin - egli mi disse che il mio libro, Il Dodicesimo Pianeta, era giusto sul lato della sua scrivania per tutto il tempo, ed egli lo consultava ogni qualvolta aveva bisogno di una risposta alle domande sulla ricerca del “Pianeta X”. Secondo, egli disse e mostrò attraverso degli schizzi orbitali comparabili che il “Pianeta X” ed il “mio” pianeta, che i Sumeri chiamavano Nibiru ed i Babilonesi Marduk, sono unici e lo stesso. E terzo, egli descrisse il pianeta – le sue dimensioni, il suo essere abitabile con un’atmosfera etc”. Tra l’altro alla successiva domanda in cui si citava proprio il documento di Harrington sul Pianeta X del 1991 dove egli stesso suggeriva che poteva essere visibile nei Cieli Meridionali nella regione del Centauro e dell’Idra, Sitchin rispose: “Sì. Egli mi mandò uno schizzo, segnando con la sua calligrafia dove dovrebbe concentrarsi la ricerca; l’ho pubblicata nel libro Genesis Revisited (L’Altra Genesi, Piemme 2004). Ciò che disse concordava con le predizioni bibliche che riguardano il ritorno del pianeta.”. Ora, quanto finora esposto risulta rilevante e chiarificatore per gli argomenti che verranno riportati d’ora in avanti e che potrebbero essere utili alla comprensione dell’affaire Decimo Pianeta. In seguito alla missione IRAS del 1983, in particolar modo dalla seconda metà degli anni ’80, in vari parti del mondo sono stati costruiti nuovi e avanzati telescopi nell’emisfero settentrionale ma molti, guarda caso, concentrati in varie aree geografiche nell’emisfero meridionale. Lo stesso Vaticano in quegli anni avviò, grazie ad un’apposita legge varata dal Congresso degli Stati Uniti, la costruzione del VATT (Vatican Advanced Technology Telescope) sul Monte Graham in Arizona. Il complesso astronomico sul Monte Graham vide la costruzione di tre telescopi uno di questi, il Graham International Observatory che gestisce l’avanzatissimo Large Binocular Telescope – LBT frutto della collaborazione tra Stati Uniti, Italia e Germania. L’ideazione e costruzione dell’LBT ha richiesto una ventina d’anni, coinvolgendo industrie e comunità scientifiche dei tre paesi partecipanti ed è il più grande telescopio ottico su singola montatura (cioè che ha due lenti montate sulla stessa struttura meccanica, come un binocolo) mai realizzato è il più potente di tutto l’emisfero nord con una definizione addirittura superiore al telescopio orbitante Hubble. Il super telescopio è dotato di un sofisticato apparato denominato Large Binocular Camera, un sistema di supermacchine fotografiche digitali in grado di effettuare osservazioni dall’ultravioletto all’infrarosso, con una sensibilità un miliardo di volte più alta di quella dell’occhio umano. Negli anni ’90, soprattutto a partire dalla seconda metà, e nel nuovo millennio hanno visto la nascita importanti strutture quali il Very Large Telescope (VLT), l’Osservatorio Gemini, il South African Large Telescope (SALT), il South Pole Telescope, l’IRAIT e il PLATO (Plateau Observatory). Costruito in varie fasi a partire dal 1998 il Very Large Telescope Project (VLT - Telescopio Molto Grande) è un sistema di quattro VATT, opera distaccatamente dal Mounttelescopi ottici separati, affiancati da vari strumenti minori. Ognuno dei quattro strumenti principali è un telescopio riflettore con uno specchio primario di 8,2 metri. Il progetto VLT, costato circa 500 milioni di dollari, fa parte dell'European Southern Observatory - ESO (Osservatorio Europeo Meridionale) un’organizzazione astronomica internazionale, creata nel 1962, di cui fanno parte, al momento, paesi dell'Unione Europea quali: Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito. La maggior parte degli suoi osservatori dell’ESO si trovano in Cile (da qui il nome meridionale) dove gestisce due grandi osservatori astronomici nel deserto di Atacama, l’Nel novembre 2005 in Sudafrica, con tanto di cerimonia ufficiale di battesimo alla presenza del presidente Thabo Mbeki, venne avviato il Southern African Large Telescope (SALT) un telescopio ottico del diametro di circa 10 metri, situato in cima ad una collina all'interno di una riserva naturale a 370 km a nord-est di Città del Capo, vicino alla cittadina di Sutherland. Il telescopio, concepito principalmente dal Sudafrica che ha contribuito maggiormente al finanziamento, è frutto della collaborazione di altri paesi che hanno collaborato al progetto tra i quali: Germania, Polonia, Stati Uniti, Regno Unito e Nuova Zelanda. Il SALT è il più grande telescopio ottico dell’emisfero australe, ed è in grado di riprendere immagini ed eseguire analisi di spettroscopia e di polarimetria di oggetti celesti che non sono visibili dall'emisfero boreale. Inoltre, raccoglie oltre 25 volte più luce di ogni altro telescopio africano esistente e può individuare oggetti deboli come una fiamma di candela sulla Luna. Osservatorio di La Silla e l’Osservatorio del Paranal, che comprende il Very Large Telescope ed il VLT Survey Telescope. Il VLT si trova sul Cerro Paranal, una montagna alta 2.640 metri sul desolato deserto di Atacama, nel Cile settentrionale. L’ubicazione del VLT in tale area è stata voluta dagli astronomi europei dell’ESO in virtù della bassissima umidità e della eccezionale trasparenza riscontrate grazie anche lontananza da fonti di inquinamento luminoso. Il VLT è dotato di un vasto apparato di strumentazioni in grado di lavorare sia nella luce visibile (FORS per l’immagine e la spettroscopia a bassa risoluzione, UVES per la spettroscopia ad alta risoluzione), che nell’infrarosso grazie alla camera-spettografo infrarossa ISAAC (Infrared Spectrometer And Array Camera) uno strumento multifunzionale in grado non solo di ottenere ottime immagini in infrarosso ma anche spettri di alta qualità di oggetti deboli. Inoltre nel 2007 il VLT è stato dotato di un nuovo ed avanzato strumento denominato HAWK-I (High Acuity, Wide field K-band Imaging) finalizzato allo studio di corpi indistinti quali galassie lontane o pianeti e stelle di piccole dimensioni a lunghezze d’onda a infrarosso vicino. L’HAWK-I, che è stato progettato, costruito e commissionato dall’ESO, dovrebbe inoltre essere adeguato per la ricerca delle stelle a massa più grande e dei corpi a massa minore nella galassia e un utile dispositivo per lo studio di corpi extrasolari, quali i lontani asteroidi ghiacciati e le comete. Tra l’altro sempre il complesso dell’Osservatorio di La Silla ospita dal ’99 il telescopio svizzero Eulero, di proprietà dell'Università di Ginevra, progettato per la scoperta di Pianeti Extrasolari. Il telescopio, che ha appena 1,2 m di diametro, è equipaggiato con un sofisticatissimo spettrografo che consente di effettuare misurazioni di alta precisione della velocità di una stella. Sempre l’ESO con la cooperazione italiana dell’OAC (Osservatorio Astronomico di Capodimonte) ha realizzato il VST ossia VLT Survey Telescope installato a Cerro Paranal in Cile ed operativo dal 2007. Il VST è un telescopio alt-azimutale di survey a grande campo, con un'apertura di 2.6 metri e com un FOV (Field Of View) di un grado quadrato. Il suo scopo scientifico primario sarà di fare una mappa profonda dell’emisfero Sud permettendo l’identificazione di oggetti interessanti da osservare, poi, più dettagliatamente, con i vari strumenti del VLT. Il telescopio inoltre è dotato di una camera di imaging a grande campo, denominata OmegaCAM, frutto di un consorzio internazionale fra Olanda, Germania, Italia ed ESO. Grazie a questo strumento di piano focale, a dispetto delle dimensioni del campo di vista, il VST è in grado di garantire un'ottima risoluzione angolare (scala di 0.216 arcsec/pixel), mediante la quale potrà condurre osservazioni in modalità stand-alone in tutta la banda spettrale che va dall’ultravioletto all'infrarosso vicino.
Gio, Giu 19, 2008
Global Warming, Oceani, Tutto Mtg Blog