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mercoledì 22 aprile 2009

Tempesta magnetica

Tempesta magnetica Perturbazione del campo magnetico terrestre che segue l'arrivo di particelle energetiche dal Sole, rilasciate durante la violenta attività associata alle emissioni di massa coronali o ai brillamenti solari.

Tali eventi accadono con maggiore frequenza in prossimità del massimo solare (il culmine del ciclo di attività solare, che dura 11 anni) e producono sensibili distorsioni della magnetosfera terrestre. Il riassorbimento di queste distorsioni causa l'accelerazione degli elettroni liberi presenti nella parte alta dell'atmosfera terrestre. Conseguenza del fenomeno è un aumento della luminosità e delle dimensioni delle aurore: perturbazioni di maggiore entità possono produrre il fenomeno dell'aurora a latitudini molto più basse del normale. Ad esempio, il 13 e il 14 marzo 1989 vi fu una gigantesca aurora che fu visibile anche negli Stati Uniti meridionali e sulle coste del Mediterraneo.

Durante le tempeste magnetiche più forti, la componente orizzontale del campo magnetico terrestre al livello del suolo mostra delle fluttuazioni repentine, che possono provocare uno scostamento marcato dell'ago di una bussola dalla sua direzione normale. Le tempeste magnetiche possono inoltre indurre correnti elettriche a livello del suolo: alla presenza di tali correnti è stata attribuita la corrosione dei gasdotti e degli oleodotti dell'Alaska e della Siberia. Lo stesso tipo di effetto, durante la tempesta del marzo 1989, ha prodotto fenomeni di sovratensione nella rete di distribuzione dell'energia elettrica in Québec, che hanno causato un black-out di nove ore, paralizzando 6 milioni di persone.

Grazie all’utilizzo di navicelle spaziali, quali ad esempio la sonda solare SOHO (Solar and Heliospheric Observatory), lanciata nel 1996, è oggi possibile prevedere con una discreta approssimazione l’arrivo delle tempeste magnetiche. In effetti, le correnti elettriche che, durante una tempesta magnetica, attraversano la ionosfera ad altitudini comprese tra gli 80 e i 250 km continuano a costituire un pericolo per i satelliti artificiali, che possono venire danneggiati dall'accumulo di cariche elettriche nella strumentazione elettronica. Un esempio è costituito da due satelliti per comunicazione canadesi del tipo Anik, seriamente danneggiati dall'attività della tempesta magnetica del gennaio 1994.

Infine le perturbazioni della ionosfera interrompono i fasci di onde corte utilizzati nelle comunicazioni radio, causando disturbi che si trasformano in crepitii e fischi sulle trasmissioni.

http://it.encarta.msn.com/encyclopedia_781539124/Tempesta_magnetica.html

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