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sabato 23 agosto 2008

La Stanza Dei Cilindri

stanza dei cilindri

Stanza dei Cilindri

Esiste, in effetti, una quinta stanza dei cilindri, detta nursery, dove piccoli esseri viventi antropomorfi completano la loro gestazione una volta estratti dall’utero della portatrice terrestre, dopo un periodo di gestazione di circa tre mesi. Questa stanza è caratterizzata dalla presenza di moltissimi cilindri, dentro i quali alieni di tipo differente vengono raggruppati e selezionati. Anche il liquido che li contiene è di colore differente, a seconda del tipo di alieno contenuto. Tali cilindri non sono verticali, ma lievemente inclinati su di un lato e sono decisamente più piccoli di quelli che contengono gli adulti.

I corpi contenuti all’interno sono collegati a sottili fili, sonde od altro e monitorati di continuo. È emerso, infatti, che donne terrestri vengono utilizzate come gestanti di un ovulo alieno in esse impiantato e che, dopo tre mesi di gestazione, quest’ultimo viene trasferito, per il suo sviluppo finale, dentro un utero artificiale: il cilindro inclinato. Recentemente un medico inglese ha comunicato di aver messo a punto un cilindro simile per scopi analoghi: chissà da dove ha preso questa bella idea!

I cilindri

Durante lo studio dei fenomeni di abduction ho ricevuto molte descrizioni di locali di tipo tecnologico, dove gli alieni, a volte da soli a volte accompagnati da militari terrestri, conducevano gli addotti. In quei locali accadevano cose strane, che all’inizio non si riusciva nemmeno a descrivere accuratamente, poiché gli addotti riportavano in modo molto confuso i particolari dei locali stessi. Ovviamente esisteva una ragione per la confusione, anzi, più motivazioni spingevano l’addotto a dare una descrizione molto confusa di questo e di altri ambienti.

La prima causa era il fatto che l’addotto, di solito, veniva introdotto nel locale in uno stato di percezione fortemente alterata, quasi come se fosse drogato. In ipnosi, quindi, l’addotto descriveva le cose come le aveva percepite, cioè in modo distorto. Una seconda causa di forte alterazione dei ricordi era il chunking dei ricordi stessi. Chunking è un termine preso in prestito dalla Programmazione Neuro Linguistica e significa taglio netto. L’addotto, a volte, tagliava bruscamente la “pellicola” contenente un ricordo di vissuto e la congiungeva con un altro spezzone di “pellicola” contenente un ricordo analogo di vissuto, relativo ad un episodio diverso, ma caratterizzato da avvenimenti simili o forse uguali. Una volta uniti i due spezzoni (quenching) in un unico ricordo finale, alcuni particolari risultavano identici prima e dopo la “giuntura”, mentre altri erano caratteristici di uno spezzone e non dell’altro: due esperienze simili per un solo film di ricordi.

Dalle ricostruzioni ipnotiche risultava chiaro che l’addotto finiva varie volte, nel corso della sua vita, nella cosiddetta “stanza dei cilindri” e questa veniva pertanto descritta in modo confuso anche per questo motivo. Esistevano, poi, differenti stanze dei cilindri, nelle quali l’addotto era sottoposto a procedure diverse ed anche per questo motivo la confusione risultava grande. Infine c’era ancora un ultimo, serio, motivo che portava l’addotto a vedere l’ambiente in modo differente dalla realtà, infatti egli aveva essenzialmente tre punti di vista del locale: uno corrispondente alla descrizione dovuta alla percezione normale, un altro prodotto dalla caratteristica dell’Anima distaccata dal corpo ed infine un terzo, quello appartenente all’alieno nel corpo del quale l’Anima dell’addotto veniva introdotta per rigenerarlo. C’era persino un quarto punto di vista, quello della copia dell’addotto stesso, posizionata in modo diverso dagli altri tre soggetti.

Quasi contemporaneamente la memoria dell’addotto immagazzinava dati relativi a più punti di vista, tutti dotati diversa percezione della realtà. L’Anima descriveva le cose dall’alto, mentre l’addotto era in un cilindro o fuori di esso, la sua copia era in un altro contenitore ed in un altro ancora c’era l’Alieno, che attendeva la sua rigenerazione od il back-up della sua memoria. Va messo in conto che l’alieno ha un apparato visivo differente dal nostro e vede le cose in modo diverso, con colori che non sono per niente quelli per noi abituali. Alcuni alieni poi, come per esempio l’Insettoide, possiedono un apparato visivo che sembra funzionare più come un detector a colori di raggi ultravioletti od X che come un visore per noi normale. A volte il soggetto vede la stanza in giallo e nero, come se non potesse vedere né rosso né blu-viola. Il che fa pensare ad una vista monocromatica (forse questo vale per la stessa Mantide).

Altre volte l’ambiente viene descritto utilizzando soltanto toni del grigio (visione in bianco e nero). Sembra, però, che il ricordo in bianco e nero possa essere prodotto dall’isolamento, durante l’attivazione del ricordo stesso, di quella parte di cervello che è preposta all’emotività, il che impedisce anche la percezione dei colori. Talvolta l’addotto descrive senza emotività scene terribili viste durante l’abduction, ma si sa che ciò non è possibile riguardo ad un’esperienza realmente vissuta: è possibile descrivere senza emozioni solamente esperienze non realmente vissute. In realtà sono presenti altri canali cenestesici che attestano la realtà dell’esperienza, quindi si deve imputare la mancanza di colore nelle scene a qualche tipo di manipolazione che l’alieno produce sulla corteccia cerebrale dell’addotto, per fargli vivere l’esperienza senza stress: in pratica l’alieno “stacca i contatti”, decerebrando localmente l’addotto. Se la decerebrazione non è totale, ma coinvolge la zona del cervello adibita alla percezione del colore, il risultato è la visione in bianco e nero.

In realtà questi casi sono abbastanza rari, ma è comunque interessante, per spiegare l’anomala capacità di percezione dell’addotto, poter ipotizzare una motivazione di tipo fisiologico. La decerebrazione non sembra per niente provocata dal desiderio, da parte dell’alieno, di non far soffrire l’addotto, bensì dalla necessità di evitare che il suo organismo subisca traumi neurovegetativi tali da fargli secernere endorfine capaci di ostacolare il perseguimento degli scopi dell’abduction stessa. L’addotto, spaventato ma soprattutto arrabbiato nella prima fase dell’abduction, tenderebbe a non seguire gli ordini mentali degli alieni. Come fare, dunque, ad ottenere una descrizione sufficientemente precisa delle “stanze dei cilindri”? Semplice! Basta farsi raccontare come sono fatte queste stanze da duecento persone diverse e prendere nota solamente dei particolari uguali. Si tratta di applicare, ai ricordi degli addotti, una tecnica di cancellazione del rumore utilizzata nelle telecomunicazioni. Ogni ricordo rappresenta una misura (o campione) e tutte le misure effettuate vengono sovrapposte fra loro, rinforzando in tal modo quelle uguali ed attenuando quelle diverse. Cosi dopo anni di lavoro, diventa possibile produrre un’immagine alquanto affidabile di una prima “stanza dei cilindri”. Come si è visto, le stanze dei cilindri sono quattro e tutte differenti l’una dall’altra, ma ce ne sono due che appaiono attigue. Eccole viste da sopra:

Le immagini delle “stanze dei cilindri” sono state ricavate utilizzando una planimetria di base disegnata da un addotto che, di mestiere, fa il geometra ed è abituato a ricavare planimetrie attendibili anche da una semplice osservazione degli ambienti. Confrontando le sue con le descrizioni degli altri addotti è stato possibile ricostruire parzialmente anche gli arredamenti. Sicuramente i colori di certi materiali non sono esatti e non sono stati riprodotti con la giusta riflettanza, inoltre ci sono ancora incertezze su parecchi particolari, ma è auspicabile che queste immagini aiutino gli addotti a fare delle ricostruzioni più adeguate.

La prima “stanza dei cilindri”.

Sarà chiamata “prima stanza dei cilindri” quella alla quale si accede sempre per prima. In essa sono presenti due cilindri di materiale trasparente posti in verticale sulla destra di chi entra, davanti ad un tavolo metallico con la superficie ruvida. Il tavolo potrebbe anche essere un contenitore orizzontale posto di fronte ai due cilindri verticali (questo particolare non è ancora chiaro del tutto). Sulla sinistra di chi entra c’è una “zona-computer”, o comunque qualcosa che assomiglia a dei computer. Ci sono pure un mobile che sembra un catalogatore da ufficio ed una sedia. Le pareti sembrano fatte di cemento grezzo. Si possono fare subito alcune considerazioni interessanti:

a) Se c’è una sedia, esiste anche un umanoide che ci si siede sopra.

b) L’idea di mettere la sedia nella zona-computer è giusta e conferma la presenza di macchine che devono essere monitorate da un operatore umanoide.

c) La presenza di due cilindri verticali viene descritta durante l’effettuazione della copia dell’addotto ed, in effetti, dalle descrizioni si evince che prima viene eseguita la copia e poi si sblocca l’Anima nella seconda stanza, utilizzando un apparato differente.

d) La presenza di pareti di cemento armato indica che la stanza non è in una macchina volante, ma probabilmente in una installazione sotterranea, come unanimemente affermato dagli addotti. Con quest' ultima sezione penso che sia sufficientemente chiaro il quadro emerso dai racconti sotto ipnosi dagli addotti. Il punto è, perchè altri studiosi, che hanno sottoposti gli addotti all'ipnosi regressiva, non sono giunti alle stesse conclusioni del prof. Malanga ?

I casi sono due, o gli addotti mentono, anche se escluderei tale ipotesi, oppure gli alieni programmano i ricordi degli addotti per confondere i ricercatori .... ammesso che siano realmente gli alieni a rapire gli umani, dato che i ricercatori non giungono tutti alle stesse conclusioni. La ricerca è divisa quasi si tutto. Possiamo dire che ci sono due correnti. Una attraverso è giunto a concludere che gli alieni sono buoni e cercano di aiutarci in qualche modo, e l'altra corrente è giunta alla conclusione che gli alieni sono un pericolo per la sopravvivenza dell'umanità. Se dietro tutto c'è una volontà di depistare, creare disorientamento per impedire di raggiungere la verità .... credo sia riuscito pienamente nel suo intento.

Per saperne di più: Prof. Corrado Malanga

http://www.mistic.it/abduction/stanza-dei-cilindri.htm

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