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martedì 26 agosto 2008

Ossezia e Abkhazia, Mosca: sì all'indipendenza E' scontro con Europa e Usa, festa a Tskhinvali

Frattini: rischio balcanizzazione, ma un errore umiliare la Russia
Tbilisi protesta: «E' un'annessione»
Tskhinvali, ragazze con bandiere di Russia e sud Ossezia (foto Ap)

MOSCA (26 agosto) - Il Cremlino dice sì all'indipendenza delle due repubbliche separatiste Ossezia del Sud e Abkhazia. Resta alta la tensione tra Mosca e Washington sulla Georgia. Ieri il sì del Parlamento russo all'indipendenza delle repubbliche secessioniste e le dichiarazioni del presidente Medvedev, che si era detto pronto anche a fare a meno della Nato. Mentre il presidente americano Bush ha continuato a parlare di relazioni a rischio con Mosca, pronunciandosi contro l'indipendenza delle due repubbliche separatiste.

In un discorso in diretta tv, il leader del Cremlino, annunciando di aver firmato il decreto per il riconoscimento dell'Ossezia del sud e dell'Abkhazia, ha detto che «è una scelta non facile ma è l'unica possibilità per salvare le vite delle persone». Mosca, ha aggiunto, è stato un «mediatore e pacificatore per il regolamento politico, partendo dal riconoscimento dell'integrità territoriale della Georgia mentre la sua leadership ha scelto un'altra strada». Medvedev ha anche chiesto di elaborare trattati di cooperazione e amicizia con le due repubbliche. I portavoce hanno inoltre detto che fino all'elaborazione dei trattati il ministero della difesa russo avrà il compito di mantenere la pace nelle due repubbliche.

Georgia: il sì di Mosca equivale a un'annessione. Immediata la reazione della Georgia al riconoscimento russo dell'indipendenza di Ossezia del sud e Abkhazia: Tbilisi parla di «annessione» da parte di Mosca. «Si tratta di una evidente annessione di quei territori, che sono parte della Georgia», ha detto nella capitale georgiana il viceministro degli esteri Giga Bokeria.

Frattini: rischio balcanizzazione ma un errore umiliare la Russia. «Una balcanizzazione su base etnica del Caucaso è un pericolo serio per tutti». L'allarme viene dal ministro degli Esteri Franco Frattini nel suo intervento alla Camera. «Si cambia il criterio della cittadinanza con la base etnica e ciò ci deve seriamente preoccupare tutti», ha aggiunto subito dopo aver appreso del riconoscimento del Cremlino dell'indipendenza di Ossezia ed Abkhazia. Frattini ha poi detto che l'Occidente ha compiuto «un errore» nell'«umiliare la Russia per dieci anni», dal 1991 fino al 2000, chiedendo a Mosca «di essere fornitore di energia e di dare opportunità di investimento alle nostre imprese» senza però riconoscerle «un ruolo politico. La Russia - ha aggiunto il titolare della Farnesina - covava una frustrazione che purtroppo ora sta esplodendo».

La Ue: decisione deplorevole. Il riconoscimento da parte di Mosca dell'indipendenza delle repubbliche separatiste di Abkhazia e Ossezia del Sud è una «decisione deplorevole»: questo il messaggio lanciato dalla Presidenza di turno francese della Ue dopo l'annuncio fatto dal presidente russo Dimtri Medvedev. Il portavoce del ministero degli Esteri di Parigi, Eric Chevallier, ha anche «ricordato il nostro attaccamento all'integrità territoriale della Georgia». Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha convocato per lunedì prossimo a Bruxelles un vertice straordinario dei leader Ue sulla crisi nel Caucaso.

In Ossezia e Abkhazia esplode la festa. Spari in aria, fuochi d'artificio, bandiere "nazionali", caroselli di auto, lacrime e auguri con lo champagne: è esplosa la festa tra la popolazione dell'Ossezia del sud e dell'Abkhazia dopo la notizia del riconoscimento dell'indipendenza da parte del Cremlino. Una festa iniziata già ieri, dopo l'appello approvato all'unanimità dal parlamento russo per invitare il presidente Dmitri Medvedev a concedere l'indipendenza, proclamata negli anni novanta e ribadita con ripetuti referendum senza mai ottenere alcun avallo internazionale.

Gelo Russia-Nato. Restano tesissimi i rapporti tra la Russia e l'Alleanza Atlantica. Il rappresentante permanente della Nato a Mosca, Dmitri Rogozin, citato dall'agenzia Interfax, ha definito «inopportuna» la visita del segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Jaap de Hoop Scheffer, in programma il 17 ottobre nella capitale russa. Rogozin ha espresso inoltre la volontà della Russia di congelare per 6 mesi la cooperazione con la Nato nel quadro delle operazioni di peacekeeping: «Considerato che la leadership della Nato ha ignorato l'importanza del ruolo svolto dalla Russia nelle attività di mantenimento della Pace nel Caucaso, alla luce degli eventi dell'Ossezia del Sud ritieniamo apportuno sospendere le missioni di peacekeeping con la Nato per almeno sei mesi», ha detto Rogozin nel corso di una conferenza stampa tenuta a Mosca.

Genocidio in Ossezia. Sono destinate a far discutere, intanto, le dichiarazioni di Aleksander Bastrikin, capo del comitato investigativo della procura russa, che in una intervista a Rossiskaia Gazeta, organo ufficiale del governo, ha affermato che i risultati delle indagini in Ossezia del Sud dimostrano il «genocidio» georgiano contro il popolo sudosseto: «Ci sono molte testimonianze attestanti che i georgiani hanno lanciato granate negli scantinati dove gli abitanti di Tskhinvali si erano nascosti», accusa, sottolineando come i militari di Tbilisi non abbiano avuto «alcuna pietà». Bastrikin ha riferito anche di «militari russi feriti picchiati a morte». A suo avviso una ulteriore prova del genocidio è la distruzione della cattedrale ortodossa del sesto secolo: «Questo crimine dimostra la distruzione non solo di un singolo popolo, ma anche della sua storia, della sua cultura e dei suoi monumenti». In precedenza le autorità russe avevano annunciato di voler perseguire i crimini di guerra georgiani anche in sede internazionale, iniziativa analoga a quella presa da Tbilisi contro Mosca.

Entro fine anno test per missili intrercortinentali.
Nel frattempo, Mosca continua a esibire i muscoli sullo sfondo del conflitto russo-georgiano: le forze missilistiche strategiche russe, come annunciato oggi dal loro portavoce, col. Aleksander Vovk, prevedono di attuare entro fine anno numerose esercitazioni e test di lancio di missili balistici intercontinentali. Lo riferisce l'agenzia Interfax. «Ogni lancio è autorizzato dalla leadership russa e il numero di lanci da effettuare quest'anno potrebbe essere modificato», ha dichiarato l'ufficiale, escludendo però lanci a breve con i Topol-M e i sistemi mobili.

Afghanistan. In un clima di tensione crescente, la Russia ha minacciato inoltre la chiusura del passaggio verso l'Afghanistan e di sospendere l'accordo in base al quale le missioni Nato possono attraversare il territorio russo e dell'Asia centrale per portare rifornimenti e provviste nel Paese. Lo scrive il quotidiano britannico The Times, citando l'ambasciatore russo a Kabul, secondo il quale la sospensione sarebbe una conseguenza della rottura della cooperazione miliare con la Nato.

Consiglio di sicurezza a Soci. Intanto, il presidente russo, Dimitri Medvedev, ha convocato per oggi a Soci una riunione del Consiglio di sicurezza. Secondo il quotidiano Vedomosti, si tratta di una seduta straordinaria per valutare la situazione in Georgia e le possibili conseguenze di un riconoscimento delle due regioni separatiste filorusse dell'Abkhazia e dell'Ossezia del Sud.

Nave da guerra americana a Poti. Il cacciatorpediniere americano USS Mc Faul, giunto nei giorni scorsi sulle coste georgiane con aiuti umanitari, ha lasciato oggi Batumi, nel sudovest della repubblica caucasica, diretto a Poti, città portuale non lontana dalle postazioni russe. Lo ha detto all'agenzia France Presse un portavoce dell'ambasciata Usa a Tbilisi.

http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=29986&sez=HOME_NELMONDO

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