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lunedì 18 agosto 2008

Messico: scoperto tempio Maya sott'acqua

Scritto da Sirius_Cily

Su Segnalazione di XXX

ROMA - Autorita' archeologiche messicane hanno annunciato la scoperta nella penisola dello Yucatan di almeno 14 possibili templi sotterranei, alcuni sommersi dall'acqua, che potrebbero essere parte del leggendario cammino immaginato dalla civilta' Maya per entrare nell'inframondo, governato da Xilbalba', il Dio della Morte.

Guillermo de Anda, responsabile degli scavi dell'Istituto nazionale di antropologia e storia (Inah) del Messico, ha spiegato che e' venuto alla luce un complesso di cenotes (pozzi d'acqua all'interno di caverne) ed edificazioni in grotte labirintiche e di difficile accesso, simile alla descrizione esistente nel Popol Vuh, il libro sacro per eccellenza dei Maya. De Anda ha definito il rinvenimento, che potrebbe risalire ad un massimo di circa 1900 anni fa, ''una grata sorpresa'' perche' conferma l'esistenza di pratiche religiose che finora si tendeva a considerare leggendarie.

''Per entrare nello Xilbalba', l'inframondo maya, bisognava - ha aggiunto - percorrere un tortuoso cammino, alla fine del quale si trovava, secondo il Popol Vuh, un corpo acquoso con costruzioni, dove l'aspirante doveva superare dure prove'', fra cui fiumi pieni di scorpioni e sangue di pipistrelli. Lo studioso italiano Leonardo Malentacchi ricorda al riguardo che l'universo per i Maya era suddiviso in tre strati: il mondo sotterraneo (l'inframondo o Xilbalba'), la terra (Cab) ed il mondo superiore, (il cielo, Caan). Gli archeologi hanno localizzato fra l'altro, scendendo ad una profondita' anche di 40 metri, un 'sacbe'', ossia un sentiero di pietra lungo un centinaio di metri, collegato ad un sistema di viario simile a quello realizzato a Chichen Itza', uno dei centri archeologici maya piu' importanti dello Yucatan.

Il complesso di templi e cenotes si estende nel territorio di vari municipi della regione centrale della penisola (Tecoh, Homun, Kantunil, Chochola' e Abala') e l'accesso ad esso e' possibile attraverso una galleria naturale occultata da pietre lavorate, il cui accesso visibile ha appena una altezza di un metro e una larghezza di 50-60 centimetri. Durante gli scavi, all'interno del complesso dedalo di corridoi, pozzi e templi, sono stati rinvenuti anche resti umani e oggetti di ceramica utilizzati a mo' di offerta, sculture raffiguranti sacerdoti, oltre che iscrizioni e incisioni votive.
Fonte: Ansa.it
Xibalba
Nella mitologia Maya lo Xibalba (IPA: /ʃɨbɒlbə/), tradotto rozzamente come “Luogo di paura”, è l'oltretomba governato dagli spiriti della malattia e della morte. Nel 16° secolo Verapaz l’ingresso di Xibalba era tradizionalmente collocato in una grotta nei pressi di Cobán, Guatemala. Alcuni dei discendenti Quiché delle popolazioni Maya che vivevano nelle vicinanze associano ancora quella stessa zona alla morte. Anche alcuni sistemi di grotte nei dintorni di Belize sono ritenuti essere ingressi per Xibalba. Un’altra manifestazione concreta di un accesso allo Xibalba è ritenuto essere dai Quiché la linea scura di separazione visibile nella Via Lattea.
Xibalba è descritto nel Popol Vuh come una corte al di sotto della superficie terrestre. Non è chiaro se gli abitanti di Xibalba siano le anime dei defunti o una razza separata di esseri che venerano la morte, ma essi sono spesso rappresentati in forma umana. Xibalba è associato con la morte ed è governato da dodici divinità o potenti sovrani conosciuti come I Signori di Xibalba. I primi tra I Signori sono la Prima Morte e la Settima Morte. Ci si riferisce spesso agli altri dieci Signori come a demoni, ai quali è concesso il dominio su varie forme di sofferenza umana: malattia, fame, paura, debolezza, dolore, e infine morte. Gli altri abitanti di Xibalba sono considerati essere caduti sotto il dominio di uno dei Signori, e si pensa vaghino sulla Terra per dispensare le piaghe portate dai loro padroni.
Xibalba è un luogo vasto, e numerose sue singole strutture o luoghi sono descritti o menzionati nel Popol Vuh. I principali di questi sono il luogo di concilio dei Signori, le cinque o sei case che servivano come prime difficoltà di Xibalba, e la corte di Xibalba. Vengono anche menzionate le case dei Signori, i giardini, e altre strutture che indicano che Xibalba è almeno una grande città, piena di difficoltà, prove e trappole per chiunque entri. Perfino la Strada per Xibalba è piena di ostacoli: prima un fiume colmo di scorpioni, uno di sangue, e uno di pus. Oltre questi si trova un crocevia al quale i viaggiatori devono scegliere tra quattro strade che parlano nel tentativo di confondere e ingannare. Dopo aver passato questi ostacoli si arriva al luogo del concilio di Xibalba, dove i visitatori incontrano i Signori in seduta. Manichini realistici sono seduti vicino ai Signori per confondere e umiliare le persone che li salutano, e i confusi vengono allora invitati a sedersi su di una panchina, che è in realtà una piastra rovente per cucinare. I Signori di Xibalba si divertono umiliando le persone in questo modo prima di inviarle ad una delle tante prove mortali.
La città è la sede di almeno sei pericolose case, piene di prove per i visitatori. La prima è la Casa Oscura, che è appunto completamente buia all’interno. La seconda è la Casa dei Brividi o la Casa Fredda la quale, come dice il nome, è fredda da gelare le ossa e con tempeste agghiaccianti. La terza è la Casa del Giaguaro, che a questo punto non necessita di descrizione. La quarta casa è quella del Pipistrello, la quinta la casa dei Rasoi, piena di lame affilate e spade che si muovono di propria volontà. In un’altra parte del Popol Vuh si parla di una sesta prova, la Casa Calda, colma di fiamme e calore. Il proposito di queste prove è umiliare o uccidere coloro che non riescono a superarle.
http://www.nibiru2012.it/content/view/275/1/

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